domenica 29 aprile 2007

Un’altra tesi di laurea su Abbey Programme®

Domani, 30 aprile 2007 presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano Bicocca, Luana Ricci discuterà la sua tesi di laurea “Simulazione e Serious Game nelle organizzazioni: la formazione esperienziale ed immersiva”. Nella sua tesi analizza le complementarietà di Abbey Programme® con la formazione a distanza e descrive le sperimentazioni che sono già in atto in Italia.

“L’obiettivo di integrazione tra formazione a distanza e Abbey Programme® è quello di migliorare il rapporto relazionale in tutti i contesti aziendali partendo da una capacità di ascolto più efficace”.

Per la seconda volta Abbey Programme® è argomento di tesi di laurea. La prima tesi è stata della Bahamiana Collean Smith (nella foto qui sotto il giorno della laurea) dal titolo “Cultura d’impresa e valori dell’uomo, la Regola Benedettina come modello di gestione aziendale” discussa alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano nel 2005.
Per chi fosse interessato posso inviare entrambe le tesi.

giovedì 26 aprile 2007

mercoledì 25 aprile 2007

Ora et Labora un anno dopo

Presentazione del libro alla biblioteca Comunale di Como

E’ passato un anno dall’uscita del mio libro Ora et Labora, la regola benedettina applicata alla strategia d’impresa e al lavoro manageriale. Mi sembra ieri che con Paola, mia moglie, passavamo le notti a correggere bozze, ridiscutere il testo, inserire le case histories più interessanti. Molte persone mi hanno chiesto se lo rifarei: la mia risposta è sì e nello stesso modo.

Ho scelto di parlare non tanto di come faccio i miei corsi Abbey Programme®, ma di lasciare spazio a chi ha partecipato con gli aneddoti, le sue impressioni, le sue perplessità e gli obiettivi raggiunti. Il risultato è stato un libro che, così mi dicono, si legge tutto d’un fiato. Addirittura, il titolare di un’azienda, qualche settimana fa, mi diceva di averlo letto tutto in una notte. Altri, invece, mi hanno detto di averlo centellinato, paragrafo dopo paragrafo, come delle piccole riflessioni quotidiane.

Sinceramente non speravo di fare concorrenza ai libri gialli più avvincenti, mi bastava scrivere un libro che parlasse di formazione senza annoiare a morte la gente. L’altra sfida era dimostrare l’attualità della regola benedettina e dello stile di vita monastico: come descrivere il mondo del monastero senza diventare un testo religioso? Sembra che ci sia riuscito e sono soddisfatto. Il libro è citato nei blog, è diventato il soggetto di alcune tesi di laurea, è stato consigliato da colleghi come testo di management.


Naturalmente il grazie più grosso va ai lettori. Ora mi chiedono nuove fatiche letterarie… ci sto pensando: vi confesso che ho già qualche idea e vi terrò al corrente.

domenica 22 aprile 2007

Pace di Lomazzo 1286

Come cittadino lomazzese voglio segnalarvi questa rievocazione storica medioevale che si svolgerà il prossimo 5 e 6 maggio a Lomazzo (Como):

“Sabato 5 maggio, alla sera, viene rievocato l'episodio scatenate dell'ultima terribile guerra medioevale fra Como e Milano: la "Scomunica dei Rusca" del 1282, avvenuta proprio a Lomazzo presso la chiesa di S. Siro. Giunge il Vescovo Giovanni de' Avvogadri accolto dai lomazzesi, nei loro abiti del '200. Nella piazza, ornata da una illuminazione medioevale, tra canti medioevali, suoni di tamburi e di trombe, ha luogo il suggestivo rito di scomunica.

Domenica 6 maggio, al pomeriggio, viene rievocata la proclamazione della Pace di Lomazzo del 1286, avvenuta in Brolo S. Vito. Richiamati dall' eccezionalità dell'evento, giunge tutto il popolo lomazzese del tempo. Si incontrano il corteo comasco e milanese, e ha luogo la solenne proclamazione, con esibizione di musici e sbandieratori. Il corteo si ricompone e si raggiunge l'Area Feste, dove hanno luogo numerosi intrattenimenti medioevali e, al termine, una ricca cena medioevale”.

Per avere maggiori dettagli sul programma e per ulteriori informazioni storiche vi rimando al sito ufficiale della rievocazione http://www.pacedilomazzo.it

giovedì 19 aprile 2007

Pensiero del fine settimana

Se avete grandi doti,
il lavoro non farà che migliorarle;
se avete doti modeste
il lavoro rimedierà alle loro deficienze

Joshua Reynolds
(1723 – 1792)

martedì 17 aprile 2007

Chi dovrebbe partecipare a un corso di formazione?

La lista dei possibili partecipanti sul tavolo del direttore del personale ha sempre qualche punto di domanda. Scegliere chi rema contro le direttive aziendali o chi è sempre d’accordo? Forse è meglio fare formazione solo ai commerciali perché così si aumentano gli ordini. Quanto al management… non lo so, bisognerebbe trovare qualcosa di speciale… ma la direzione ha poco tempo da dedicare ad altro: forse è meglio fare formazione al solito gruppo, del resto hanno iniziato un percorso e quindi che vadano avanti…
A questo proposito voglio citare alcuni casi che mi sono capitati.

Una partecipante ad un corso sull’attenzione al cliente mi dice di avere saputo solo all’ultimo momento di dover partecipare per sostituire una collega. Il suo responsabile le aveva detto: “il corso è pagato per 15 persone, quindi domani vai tu.” Mi dice di essere demotivata, il suo lavoro non è gratificante, è noioso, ripetitivo, non ha relazioni con nessuno e non ha nemmeno una scrivania fissa dove svolgerlo, deve “adattarsi”. Venire ad un corso perché serve “per fare numero” è oltremodo avvilente: piange e la capisco.
Le suggerisco di prendere il corso come un momento di stacco dal solito lavoro, di vedere le cose per due giorni come un gioco: potrebbe diventare stimolante e utile. Sono passati 5 anni, sento questa persona regolarmente, mi dice di avere scoperto il rapporto con i clienti come una sfida e che i clienti stessi sono molto soddisfatti.
Quella persona oggi dirige un ufficio con 40 collaboratori e il suo ex responsabile è in pensione.

Un’altra situazione: all’apertura di un corso sull’approccio e la motivazione al lavoro di gruppo una partecipante mi dice subito che preferisce essere lasciata in disparte: ha dovuto partecipare per forza e il suo week-end di tutto riposo è rovinato per causa mia. Non vuole nemmeno parlarne perché crede che il lavoro si debba concentrare solo nei soliti orari.
Pensa di contrariarmi, invece condivido appieno il suo punto di vista e le propongo di vivere le due giornate per imparare ad organizzarsi meglio per guadagnare più tempo per se stessa.
Non è molto convinta e durante il pranzo mi rivela di essere stata mandata al corso per punizione a causa del suo carattere ribelle. E’ una persona molto decisa, che sa quello che vuole, poco propensa ai compromessi e che odia il suo lavoro.
A questo punto perché non cambiare il punto di vista sul lavoro che svolge? Mi ride in faccia e io accetto la sfida. Riesco a coinvolgerla in quello che succede e al termine della prima giornata dice di essersi divertita molto, che il tempo è passato in fretta e che vuole vedere come finiranno le cose. Si dimostra curiosa e mi accorgo che incomincia a sorridere.
Sono passati alcuni mesi, l’ho sentita per gli auguri di Pasqua: dice che sta “reimparando” a lavorare e che presto avrà una promozione perché si è dimostrata più aperta con i clienti e questi l’hanno trovata cambiata. Credo abbia imparato a sorridere e non riesca più a farne a meno…

Infine un ultimo caso: il gruppo dei partecipanti al corso Samurai Lab® è compatto, la titolare ha saputo provocarli emotivamente e motivarli. La voglia di provare qualcosa di diverso in questo Samurai Lab® è palpabile, tante domande, tante risposte, tanto coinvolgimento, tanto divertimento: per tutti tranne che per una persona che non ha voluto saperne di partecipare.
Il gruppo risponde molto bene: io mi adeguo alle loro esigenze, loro si lasciano guidare nel percorso. Mi accorgo che la fiducia cresce e anche la motivazione. Il corso si conclude benissimo e il gruppo esce ancora più compatto e motivato dall’esperienza: si sentono dei samurai pronti ad affrontare con coraggio ogni cosa e vicini a chi li guida.
Il giorno seguente ricevo una telefonata dalla titolare: corso ha fatto bene a tutti e soprattutto a quella persona che non ha voluto partecipare perché è stata messa di fronte ad una scelta: o condividere un lavoro di gruppo con tutti o restarsene da sola. Ha scelto il gruppo.

Non possiamo mai sapere cosa può succedere al temine di un corso di formazione: per questo è importante non partire mai prevenuti, ogni persona in qualsiasi ruolo aziendale può trovare degli spunti interessanti e dei motivi di riflessione e di rinnovamento. Tutti abbiamo bisogno di imparare, sempre, e da tutti: bisogna avere il coraggio non solo di ammetterlo, ma di farlo.

domenica 15 aprile 2007

Come si fa ad organizzare una formazione aziendale?

Sostanzialmente si tratta solo di fare una “scelta”. Ma cosa bisogna scegliere?
1 Chi parteciperà
2 Quale argomento, quali obiettivi? Parte 1, 2, 3.
3 Formazione in aula o esperienziale o outdoor, o a distanza o altro? Parte 1, 2, 3.
4 Con quale società di formazione?
5 Quali caratteristiche deve avere il formatore più adatto?
6 In quale periodo?
7 Dove?

Nei prossimi post commenterò ciascuno di questi punti e mi toglierò alcuni “sassi dalla scarpa”.

giovedì 12 aprile 2007

Pensiero del fine settimana

L’ignoranza è meno lontana dalla verità del pregiudizio

Denis Diderot (1713 -1784)

Segnalazione

Questo fine settimana si terrà a Milano "fà la cosa giusta" fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

Consiglio vivamente di partecipare e di acquistare i prodotti in vendita

martedì 10 aprile 2007

Imprenditoria Benedettina

Un’altra nota di imprenditorialità mi è appena arrivata da un monastero.

P. Bernardo McCoy, monaco Cistercense in un’Abbazia del Wisconsin, quattro anni fa si stupì dei costi elevati delle cartucce dei toner. Per trovare un’alternativa cominciò ad ordinare da diverse ditte di forniture per ufficio non solo le cartucce per la sua Abbazia, ma anche per le parrocchie vicine e gli uffici che potessero essere interessati.
L’acquisto all’ingrosso abbatteva i prezzi pur permettendo all’Abbazia un equo ritorno.
È nata così LaserMonks, una ditta di forniture per ufficio tutta monastica.

Ancora un esempio che conferma come l’imprenditorialità benedettina possa insegnare e che Abbey Programme® ne sia un buon mezzo.

giovedì 5 aprile 2007

pensiero del fine settimana

Le idee fisse
sono come crampi,
per esempio a un piede…
il miglior rimedio
è camminarci su.


Soren Kierkegaard (1813-1855)

A tutti gli amici del blog auguro Buona Pasqua

martedì 3 aprile 2007

Grazie

Cari amici, il mio blog ha compiuto un mese di vita. Devo dire che siete stati tantissimi a visitarlo, oltre tutte le mie aspettative: grazie. Sono stati moltissimi anche gli amici che mi hanno scritto via mail; tra loro anche il primo blog-cliente.
Purtroppo nessuno lascia commenti o suggerimenti (che non ci sia niente da dire???)… vi invito a farlo. Lo spirito per cui ho voluto questo blog è poter interagire con voi e farlo vivere. Per concludere vi dico allora commentate, gente commentate.

domenica 1 aprile 2007

Aspiranti guru culinari

La voglia di farsi passare per dei guru della tavola è tanta.

Panorama nel numero 11 del 15 marzo 2007 a pag. 271 ci insegna 10 trucchi, un vero e proprio training, per avere successo, dalla prenotazione, all’ordinazione, alla scelta del vino, al conto…

Se invece non avete voglia di fare i guru, ma di andare al ristorante per mangiare e stare bene vi consigliamo l’Osteria del Pettirosso a Luisago (Como).
L’amico Rossano, aiutato dalla moglie Emanuela ci sanno veramente fare.

Una buona occasione potrebbero essere già le prossime feste di Pasqua.