domenica 30 novembre 2008

Abbey Programme® all’UCID pugliese

Sono reduce da un viaggio in terra di Puglia che mi ha portato a tenere all’Abbazia Madonna della Scala di Noci (Bari) una giornata Abbey Programme® sul tema dell’ascolto ai soci dell’UCID pugliese. Il nutrito gruppo di dirigenti e imprenditori erano accompagnati dal loro presidente Ruggiero Cristallo (brillante organizzatore della giornata) e da Mons. Gavino Giannotti, Consulente Ecclesiastico e Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Nonostante la giornata particolarmente intensa l’attenzione è stata alta e particolarmente proattiva.
Grazie a tutti, spero di rivedervi presto.

Per chi fosse interessato al testo dell’intervento, può cliccare qui.

giovedì 27 novembre 2008

Pensiero del fine settimana

Il futuro è come il paradiso,
tutti lo esaltano,
ma nessuno ci vuole andare adesso

James Baldwin (1924 - 1987)

martedì 25 novembre 2008

Obiettivi e risultati

È di questa mattina la telefonata di un imprenditore mio cliente che sta realizzando dei grossi progetti, non solo di formazione, nonostante i tempi di crisi. Lo conosco da tempo e conosco anche bene la sua impazienza.
Quando arriveranno i risultati?

La costruzione di ogni attività prevede tempo, una semina lunga ma soprattutto costante. I risultati verranno, perché il mercato premia solo chi crede in se stesso e nel proprio lavoro.

Per questa ragione voglio rispondere con due pensieri di Hagakure, il codice dei Samurai, che mi sembrano due buoni spunti di riflessione.
“Con un passo dopo l’altro giungerò a destinazione: non mi fermerà la parola storta del nemico nè il silenzio di chi non accetta lo scorrere delle cose. Non mi fermeranno le condizioni avverse, il dolore improvviso o una rinnovata solitudine”.

“Quando l'acqua è alta anche la barca sale. Se le persone di talento o quelle che compiono delle imprese secondo i loro desideri, incontrano delle difficoltà, trovano anche la forza di superarle. Molto diverso, invece, è il caso di coloro che si perdono nelle difficoltà”.

domenica 23 novembre 2008

Formazionezero su Liquida

Uno dei miei post più letti è “Come fare un curriculum: alcuni suggerimenti”. Questo post ha attirato l’attenzione anche di Liquida Magazine, rivista on line di Liquida, un aggregatore di contenuti generati dai bloggers, un luogo virtuale che cerca di raccogliere e rendere più fruibili i contenuti della blogosfera.
Liquida Magazine ha raccolto i consigli dalla rete per chi si appresta a “mettere mano” al suo curriculum e sono contento di essere tra i bloggers citati.

giovedì 20 novembre 2008

martedì 18 novembre 2008

Samurai Lab in Valledoro spa- Parte II

E’ passato ormai un mese dalla fine del percorso Samurai Lab che avevo iniziato a primavera in Valledoro spa. Due appuntamenti che hanno coinvolto i grossisti Valledoro di tutta Italia nella “Via della spada giapponese”. Ho aspettato fino ad ora per parlarvene perché volevo mi arrivassero tutte le foto che vedete qui sotto.

Anche questa volta c’è stato tanto coinvolgimento con un lavoro di squadra positivo e propositivo: una buona semina presuppone sempre un buon raccolto.

Grazie ancora a Giorgio e Giulio Zubani che hanno creduto in Samurai Lab fin dal nostro primo incontro.

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domenica 16 novembre 2008

Samurai Lab® in Gavazzi

Sabato 8 novembre ho concluso l’esperienza Samurai Lab® team building in Gavazzi Impianti.
Questa formazione va ad integrarsi con il piano più generale di cambiamento che l’azienda sta realizzando e, per quanto mi riguarda, consolida una collaborazione già esistente da lungo tempo.
Grazie a tutti per l’entusiasmo di squadra dimostrato al corso e per scaricare tutti i commenti dei partecipanti cliccate qui.

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giovedì 13 novembre 2008

Pensiero del fine settimana


Un maestro Zen che si chiamava Gisan pregò un giovane studente di portargli un secchio d'acqua per raffreddare il suo bagno. Lo studente portò l’acqua e, dopo aver raffreddato il bagno, gettò a terra quel po' d’acqua che era rimasta nel secchio.

"Stupido!" lo sgridò il maestro. "Perché non hai dato l’acqua rimasta alle piante? Con che diritto sprechi anche una sola goccia d'acqua in questo tempio?"
In quel momento il giovane studente raggiunse lo Zen. E cambiò il proprio nome in Tekisui, che vuol dire una goccia d'acqua.
(antica storia Zen)

martedì 11 novembre 2008

Tonello: la pressa piegatrice più grande d’Europa

Roberta Tonello che avete già conosciuto in un mio precedente post mi ha inviato questa mail:

Caro Paolo, finalmente in funzione!!! Dopo un anno per la progettazione, un anno per la costruzione, una fondazione di13x9x6metri di profondità, 16 trasporti eccezionali da Milano a Buttrio, dopo aver smantellato (e rimontato) quasi totalmente lo stabilimento per collocarla all’interno e dopo 4 mesi di montaggio in loco, finalmente abbiamo potuto vedere realizzato un sogno…. la più grande pressa piegatrice d’Europa è ora in funzione. Il giorno del collaudo, il 1° agosto 2008, è stata una delle giornate più emozionanti per tutta l’azienda.

L’inizio di questa operazione, come sai, risale al 2004, anno in cui non ti conoscevo ancora. Il nostro incontro nel maggio di quest’anno, in occasione del mio primo Abbey Programme®, mi ha dato, e mi sta dando, la forza di portare avanti questo progetto difficile e ambizioso.

In alcuni momenti sento l’oppressione “del fare” e allora ripenso alla serenità che l’Abate trasmetteva ai suoi monaci, ma anche a quel senso di responsabilità nell’affrontare il lavoro che era richiesto a tutti perché tutti sono, e si devono sentire, ugualmente partecipi al progetto comune.
Ammetto che nei momenti di tensione è difficile coordinare atteggiamenti e parole anche se cerco di farlo il più possibile. Per questo ho in progetto, a breve, di partecipare al mio secondo Abbey Programme®.

Nel frattempo puoi scaricare qui l'articolo apparso su "Deformazione" - la piu' aggiornata rivista tecnica specializzata sulla lavorazione della lamiera e del tubo metallico – in occasione del collaudo della pressa piegatrice. Grazie e un a risentirci a presto”.

Roberta Tonello, imprenditore

domenica 9 novembre 2008

Obama e la Xerox

Quelle che vi voglio raccontare oggi sono due storie tutte americane.

Un uomo con la pelle scura, figlio di un’americana e di un Keniota, punta alla Casa Bianca e, non senza fatica, vince: Barack Obama è il nuovo presidente degli USA.
Una donna di colore, Ursula M. Burns, dopo una laurea in Ingegneria meccanica alla Columbia University, entra come semplice stagista in Xerox. Passo dopo passo, scala le vette dell’azienda e ne diventa presidente nell’aprile 2007.
L’America sognata dai nostri nonni come paese delle opportunità, tra pregi e difetti, ha ancora da insegnarci.

Da anni faccio formazione, conferenze, lezioni universitarie. Incontro manager e studenti, direttori risorse umane e operai. Parlo di cambiamento, preparo piani e strategie, cerco con la formazione “esperienziale” di realizzarlo o almeno di crearne i presupposti. Poi, ad un certo punto, improvvisamente, il cambiamento si ferma: perché?
Perché, ad esempio, un alto dirigente è più impegnato a pensare alla sua auto aziendale che al bene dell’azienda oppure perché il responsabile delle risorse umane licenzia una stagista solo perché “non ha Santi protettori”.

Capacità e meriti non sono più considerati e tanto meno le competenze che, per quanto acquisite, non saranno mai quelle richieste. Figli di un medioevo ancora vivo, per risalire la scala gerarchica dobbiamo fare una sola cosa: servire bene il capo.

Grazie a Dio, non sempre è così: ogni tanto qualche dirigente e imprenditore che lotta contro i Titani esiste; non farà molto, ma almeno ci testimonia che si può essere diversi e credere nel cambiamento.
E se comunque l’America è sempre l’America, voglio continuare a credere in queste persone perché il vero cambiamento in un mondo di Baroni sono proprio loro.

giovedì 6 novembre 2008

Pensiero del fine settimana

"That’s the genius of America - that it can change"
"Questo il genio dell’America - che sa cambiare"
(Barack Obama, 44esimo presidente degli Stati Uniti)

martedì 4 novembre 2008

Formatore di cani: un libro eccezionale


Una storia del Devon dice: “Dio stava assegnando i nomi a tutti gli animali mentre lo seguivano e poiché gli animali erano moltissimi l’operazione durò molti giorni, finché non ne rimase solo uno. Aveva le lacrime agli occhi che gli scendevano lungo il muso e Dio gli chiese perché piangesse. “Perché non ho un nome fu la risposta”. E Dio disse:“Vedi, il tuo l’ho tenuto per ultimo perché tu sarai il migliore amico dell’uomo e quindi devi avere un nome molto speciale, il tuo nome sarà uguale al mio (GOD) ma sarà scritto al contrario (DOG)”.

È un grande amore quello che guida da anni Graeme Sims nel suo lavoro di addestratore di cani, amore che lo ha portato a parlare della sua esperienza nel libro “L’uomo che sussurrava ai cani” di recente pubblicazione in Italia.
Perché parlare di cani in un blog sulla formazione?

L’esperienza di Grame mi ha colpito molto e mi ha fatto scoprire molti parallelismi tra il suo e il mio lavoro. Non che i miei clienti siano dei cani, ovviamente, ma voglio spiegarvi a cosa mi riferisco raccontandovi quello che mi è capitato oggi.


Una dirigente di un’importante azienda mi ha detto che spesso, nelle relazioni con i collaboratori, si è accorta che, dove possibile, privilegia la comunicazione non verbale. In altre parole segue più l’istinto che la ragione. Non sempre ha successo; infatti la tecnica è complessa, va affinata, necessita di grande attenzione ai dettagli e di molta osservazione.

E’ una comunicazione che va colpire quegli istinti primordiali che tutti possediamo e sui quali spesso ci basiamo per articolare la prima impressione, quella sensazione che la ragione non potrebbe definire.


Se volete saperne di più leggete questo libro: è avvincente e vi assorbirà subito fin dall’inizio. Scoprirete come nell’affascinante lavoro dell’addestratore servano umiltà, umanità e tanta leadership.

Del resto di alcuni cani si dice che gli manchi la parola: noi umani, a volte, ne usiamo troppe e male.

domenica 2 novembre 2008

Formazione esperienziale: quali caratteristiche deve avere il formatore?

Ho letto con interesse l'articolo che l'amica e collega Daniela Fregosi, esperta di formazione esperienziale, ha scritto per Ticonzero.
Come formatore “di stampo esperienziale” ho particolarmente apprezzato lo scritto di Daniela perché ha il merito di fare chiarezza sul campo e di evidenziale le finalità proprie della formazione esperienziale.

“L’experiential learning non punta solo sull’attivismo dei partecipanti ma è strutturato e finalizzato per raggiungere precisi obiettivi comportamentali. Non si fa vivere un’esperienza solo perché questa anima un’attività ma soprattutto perché quella specifica esperienza ha un significato metaforico preciso da decodificare successivamente e raccordare alle competenze target che si intendono sviluppare”.

Ecco il passaggio critico che vorrei sottolineare: la decodifica della metafora e il suo collegamento alle competenze da sviluppare. Chi può farlo? L’esperto tecnico che guida l’attività, da solo, è insufficiente; come pure lo è il formatore che non abbia una conoscenza approfondita dell’attività stessa. Quindi è fondamentale la perfetta integrazione fra esperto tecnico e docente. In Abbey Programme® e Samurai Lab® ho voluto fare un passo in più perché la mia lunga frequentazione del mondo benedettino e la pratica costante di arti marziali in una delle più antiche scuole di spada giapponese, mi permettono di vestire sia i panni dell’esperto tecnico che quello del docente.

Proprio in questi giorni sto completando un Samurai Lab in una grossa azienda e gli aspetti più apprezzati sono il poter condividere il gioco di squadra negli esercizi fisici e le trasposizioni che riesco a portare con la mia esperienza di aula. Conoscere bene sia l’aspetto tecnico che quello di docenza aiuta moltissimo il processo della testimonianza in presa diretta.

Sono convinto che il futuro della formazione siano le "esperienze". Del resto, attraverso l'esperienza del gioco il bambino diventa adulto e l’importante è saper decodificare le metafore affinchè tutto non si risolva in una mera un’attività ricreativa.

Qui potete scaricare l’articolo in formato pdf. In fondo all’articolo c’è una breve bibliografia utilissima per iniziare ad approfondire l’argomento.