martedì 26 maggio 2009

Caffè salato e cambiamento

Gli italiani, si sa, sono grandi bevitori di caffè, da sempre. Quella del caffè non è solo una “dipendenza”, ma anche un rito sociale che si consuma in casa, al bar, sul lavoro.
E’ di questi giorni la notizia che a causa delle eccessive piogge in Colombia e della siccità in Brasile le scorte mondiali di caffè sono diminuite e questo provocherà un aumento dei prezzi. Sono un bevitore di caffè e, nonostante tutto, non rinuncerò alla mia tazzina e sono certo che, come me, lo faranno tanti altri italiani.

Prendo spunto dal caffè per parlarvi di abitudini.
Nella formazione o nella consulenza, modificare le abitudini è come chiedere a tutti di smettere di bere il caffè, totalmente. Questo per darvi un’idea concreta di quanto sia forte la resistenza al cambiamento.

Il problema è che, mentre per qualcosa che ci piace siamo disposti a modificare i nostri comportamenti, lo stesso non si può dire quando siamo al lavoro. Cambiare abitudini in un’azienda non sempre significa lavorare di più: significa coordinarsi meglio, dividere con responsabilità i compiti, sentirsi parte di una squadra e non spettatori della partita.

La verità è che per cambiare bisogna essere pronti a sacrificare qualcosa e spesso questo non siamo disposti a farlo nemmeno nella prospettiva di una situazione lavorativa migliore.
Dall’altra parte ho esempi di chi ha rischiato e ha vinto la sfida del cambiamento e ora ha aziende solide dove le persone lavorano con più soddisfazione.
Vorrei invitarvi a prendere un caffè con loro… chissà se il cambiamento si diffonderà più velocemente.

domenica 24 maggio 2009

L'Abbey Programme di Spaggiari srl

Alessandra e Alessandro sono due giovani imprenditori di Correggio (Reggio Emilia). Da anni aiutano il padre nella gestione della Spaggiari srl l’azienda di famiglia che si occupa di servizi ambientali.
Ieri hanno concluso il loro primo Abbey Programme® presso l’Abbazia di Praglia (Padova). Ho trattato con loro diversi temi, ma soprattutto ci siamo soffermati sull'analisi del loro stile manageriale e di leadership. L'ultima parte del corso l’abbiamo dedicata all'individuazione dei nuovi obiettivi da raggiungere e delle modalità per farlo.
Alessandra e Alessandro (che vedete nelle foto qui sopra) sono assidui frequentatori di questo blog, sono anche iscritti alla newsletter - ci tengono a sottolinearlo - e hanno voluto lasciarmi questo commento al termine della loro esperienza:
"Il principale punto di forza di Abbey programme® è il luogo: l'Abbazia influenza positivamente l'approccio al corso a cui non cambieremmo nulla. Abbiamo imparato l’importanza della riflessione prima dell’azione e di come sia fondamentale saper gestire bene la comunicazione. L'area di miglioramento di questo corso potrebbe essere la presentazione del seminario stesso anche se ci rendiamo conto che non è semplice far comprendere cosa significa l’esperienza Abbey Programme® a chi non l'ha mai provata”. Alessandra e Alessandro

martedì 19 maggio 2009

Il mondo è piccolo: Extra è Mondo

Un detto africano ci insegna che se vuoi capire il tuo vicino devi fare un po’ di strada usando le sue scarpe.

Ho sempre sostenuto, sia nella formazione e che in questo mio blog, che le differenze, culturali, di mentalità, di pensiero siano molto importanti perché ci aiutano a capire chi siamo e cosa stiamo facendo.
Il principio su cui si basa tutta la formazione esperienziale è proprio quello di fare sperimentare alle persone qualcosa di assolutamente lontano dalla loro vita in modo che possano far proprie le novità trovando nuove applicazioni.
Nei miei corsi di formazione esperienziale le metafore sono tantissime e provengono proprio da altri Paesi (Samurai Lab® si ispira ai samurai giapponesi e al loro stile di vita) o da ambiti culturali che non sono facilmente accessibili (Abbey Programme® e l’organizzazione dei monastero benedettini – Alfa Bravo Charlie® e le basi militari dei caccia - A la Carte® e la cucina di un ristorante).

Senza l’intento di fare formazione, ma sempre con lo scopo far sperimentare qualcosa di nuovo, anche quest’anno la città di Lomazzo (Como) propone domenica 24 maggio, presso l’area feste la nona edizione della manifestazione Extra è Mondo. E’ l’occasione per gustare cibi e pietanze provenienti da diverse parti del mondo cucinati direttamente dai cittadini "extra lomazzesi": marocchini, senegalesi, peruviani, nigeriani.... Una festa multietnica e multicolore per mangiare, ballare divertirsi al di là delle diversità. Qui potete scaricare il volantino con tutte le info.

Il mondo è piccolo, ma abbiamo ancora tanto da imparare: tanto vale farlo divertendosi.

domenica 17 maggio 2009

Formazione esperienziale: un fiume che scorre

Oggi lo spunto per questo post viene da uno degli ultimi libri che ho letto: “Sono come il fiume che scorre” di Paulo Coelho.
In questo libro Coelho vuole spiegarci il suo pensiero prendendo spunto da scritti di vari periodi della sua vita, in modo da “imparare ad osservare la propria esistenza con la stessa serenità di chi posa lo sguardo sul corso di un fiume”.

Quella del fiume che scorre, un po’ come la vita, è una metafora interessante e anche nel libro è ben sviluppata.

Nella formazione esperienziale ho notato come i vari momenti che si susseguono “segnano” le persone ottenendo quei cambiamenti positivi che le aiuteranno nel loro lavoro. La formazione esperienziale aiuta proprio “a sedersi” sulla sponda e trovata la giusta quiete osservare il fiume della propria esistenza mentre scorre.

Sperimentare nuove possibilità permette di scoprire
i propri errori e fare di ogni momento della nostra esistenza un momento unico sul lavoro, nello studio, nella famiglia e nel tempo libero.

giovedì 14 maggio 2009

Pensiero del fine settimana


“Chiedo scusa, ma avrei una buona notizia. Santiago Gori, residente a La Plata (Argentina) ha trovato sul sedile posteriore del suo taxi una valigia che conteneva l’equivalente di 15 mila euro. Veramente la buona notizia non è questa.

Santiago ha rintracciato chi aveva perso la valigia e l’ha restituita, piena. Ma la buona notizia non è ancora questa. Per quanto una persona che obbedisce alla sua coscienza senza esserne costretta sia più rara di un panda che balla il rock’n’roll su un tapis roulant.

Due pubblicitari hanno aperti un sito in onore del tassista, invitando i lettori a ricompensarlo. Ma la buona notizia non è neppure questa. Per quanto possa apparire straordinario, ai confini del paranormale, che ad avere l’idea siano stati dei pubblicitari, cioè la categoria di comunicatori che contende ai giornalisti l’oscar del cinismo.

Da tutto il Sud America hanno risposto all’appello. Ciascuno sta donando a Santiago quel che ha: soldi, pizze, navigatori satellitari, biglietti per il teatro, persino un servizio completo di depilazione. Chi non ha nulla spedisce abbracci, baci, benedizioni. E tutti hanno scritto: grazie per averci spiegato cos’è l’onestà.

Le persone hanno fame di gesti più che di parole. Diffidano dei discorsi e si lasciano sedurre dagli esempi. Finora la regola funzionava solo con quelli cattivi. Ora incomincia ad allargarsi all’altro reparto. La buona notizia è questa. Per quanto ancora così rara. Ma d’altronde, se non fosse rara, non sarebbe una notizia”.

Massimo Gramellini
Da “La Stampa” 12 maggio 2009


martedì 12 maggio 2009

Liceo Legnani: l’ultima conferenza del 2009


Per questo anno scolastico ho concluso il ciclo delle conferenze programmate al Liceo Legnani di Saronno (Varese).
È stata una bella esperienza: mi piace avere a che fare con le giovani menti del futuro, sentire come vivono gli argomenti di cui parliamo, discutere di come immaginano le applicazioni quando lavoreranno.
Ringrazio la Prof. Donatella Pigozzi (che vedete con me nella foto qui sopra) che continua a darmi questa grande opportunità e, in diretta sul blog, le riconfermo la mia disponibilità anche per il prossimo anno scolastico.
Ecco, come sempre, il suo commento sulla conferenza.

“Con grandissima soddisfazione vi comunico che martedì 5 maggio 2009 il liceo Legnani, indirizzo sociopsicopedagogico di Saronno ha di nuovo avuto l’onore di ascoltare una Conferenza del Prof. Paolo Bianchi.
Questa volta l’argomento introduceva “Modelli di leadership” destinata alle classi terze.
A differenza degli incontri precedenti, i ragazzi non avevano ancora trattato gli argomenti in questione perciò il taglio della lezione è stato molto teorico. Nonostante ciò il prof. Bianchi è riuscito a coinvolgere la numerosa platea di studenti, incantandoli con le sue “storie di vita vissuta” e portando esempi pratici.
La lezione, di taglio interattivo, ha permesso a tutti di intervenire con domande a chiarimento dei concetti esposti o per collegamenti con la realtà sociale e ciò è stato gradito dagli alunni che si sono dichiarati soddisfatti.
Ringraziamo il Prof. Bianchi per aver condiviso con noi le sue conoscenze e per avercele presentate in modo decisamente piacevole e approfitto dell’occasione per invitarlo di nuovo il prossimo anno scolastico (nella speranza che sia ancora disponibile)”.
Cordialmente,
Prof.ssa Donatella Pigozzi

domenica 10 maggio 2009

E-book

Finalmente rispondo a tutti coloro che me lo stanno chiedendo continuamente.
Sì, ho ripreso a scrivere e, pur non sapendo se questo è un bene o un male, presto mi riprometto di farvi trovare degli e-book da scaricare gratuitamente dal sito.

Perché lo faccio? Per fornirvi qualcosa di pratico e interessante che prepari o affianchi le mie formazioni. L’intento è quello di rispondere con dei brevi interventi alle domande più frequenti: come organizzare una formazione? Perché devo fare formazione in tempi di crisi?

Ho anche incominciato un lavoro più complesso che riguarda la Regola Benedettina e Abbey Programme®, ma per questo....stay tuned.

giovedì 7 maggio 2009

Pensiero del fine settimana

"Riunione conviviale nella casa di un pittore di San Paolo che vive a New York. Chiacchieriamo di angeli e di alchimia. A un certo punto, tento di spiegare ad altri invitati l’idea alchimistica secondo la quale ciascun essere umano racchiude l’Universo intero ed è responsabile di esso. Lotto con le parole, tuttavia non riesco a trovare un’immagine vivida che possa spiegare questo concetto.

Il pittore ascolta in silenzio, chiede ai presenti di guardare dalla finestra.
“Che cosa vedete?”

“Una strada del village” risponde qualcuno.

Il pittore appiccica un foglio sul vetro – adesso non si riesce più a vedere la via.

Poi, con il temperino, ritaglia un piccolo quadrato nella carta.

“Adesso se qualcuno guarda da qui che cosa vede?”

“La stessa strada” replica un altro invitato.

Il pittore ritaglia vari quadrati sul foglio.

“Come ogni finestrella di questa carta contiene la stessa strada, ciascuno di noi racchiude il medesimo Universo” dice.
E tutti applaudono per la bella immagine che ha trovato.

martedì 5 maggio 2009

Formazione esperienziale: lo spirito del tempo

La parola tedesca Zeitgeist letteralmente “lo spirito del tempo” indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca.

Tra le varie interpretazioni di questo termine mi colpisce molto quello del filosofo spiritualista americano Ralph Waldo Emerson secondo il quale, per capire il proprio tempo, è necessario analizzare i fatti che accadono nella quotidianità, nella cerchia più ristretta e vicina a noi.


Questo è proprio lo spirito della formazione esperienziale: dare alle persone la possibilità di ritrovare, attraverso pratiche di vario genere, punti di riferimento validi per la sua quotidianità.

L’uomo è alla costante ricerca di sé e credo abbia bisogno di riconquistare la consapevolezza dell’essere e del fare nelle cose di tutti i giorni in modo pratico e diretto. Ogni epoca ha le sue mode e le sue tendenze, ma come spesso accade dopo un Samurai Lab® o un Abbey Programme® ci si accorge che è nella continuità dei valori che possiamo trovare risposte efficaci e durature proprio per le piccole cose di tutti i giorni.

Cambiare è sempre possibile, ma se si parte da ciò che ci sta più vicino è più facile, è più gratificante, e non è detto che col nostro cambiamento diventiamo noi stessi artefici dello “spirito del tempo”.

domenica 3 maggio 2009

Enrico Brignano e il terremoto d’Abruzzo

La vita è fatta di storie e di gesti.

Una storia che mi ha fatto riflettere in questi giorni è quella del comico Enrico Brignano e del suo gesto per i terremotati. L’incasso della serata del 21 aprile scorso è stato infatti interamente devoluto per il Teatro Stabile de L’Aquila e per salvare i posti di lavoro delle maestranze del teatro stesso.
Inoltre il comico e la sua Compagnia non hanno percepito alcun compenso.

Perché mi colpisce questo gesto? Perché aiutare il teatro significa avere a cuore un patrimonio storico di tutti e ricreare dei posti di lavoro vuol dire pensare al presente di quelle famiglie e garantire loro dignità e una possibilità nel futuro.

È un grande insegnamento perché di fronte alle calamità ognuno può fare qualcosa per gli altri con il proprio mestiere. So che non è l’unico a darsi da fare in tal senso, anzi, spero che il suo esempio venga sempre più seguito.

A volte per fare grandi cose basta un piccolo gesto soprattutto se è fatto col cuore, o magari, come in questo caso, con un sorriso. Grazie.