domenica 30 giugno 2013

I miracoli accadono

-->
"Ogni giorno, continuamente, accadono fatti incredibili. I partecipanti dei miei corsi non solo ricordano vite precedenti, ma sperimentano straordinarie esperienze spirituali o di guarigione, trovano l'anima gemella, ricevono messaggi dai loro cari trapassati, accedono a una saggezza e a una conoscenza profonda o fanno esperienza di qualche altro evento mistico e straordinario."
(Brian Weiss)

Credo sia superfluo presentare Brian Weiss: medico, psichiatra è famoso per le sue teorie sulla regressione ipnotica. Con la sua metodologia ha aiutato e sta aiutando persone in tutto il mondo: la sua esperienza sul campo è vastissima.

Il suo ultimo libro “I miracoli accadono”, dal quale ho tratto la citazione iniziale, è uscito dopo un periodo di lungo silenzio: come sempre descrive casi, situazioni e storie, ma questa volta legate ai miracoli. Secondo Weiss sono proprio i miracoli che ognuno sa e può compiere attraverso la mente e la profondità dell’anima a cambiare le situazioni non solo per se stessi, ma anche per gli altri. È un libro che ci riporta alle persone, ai loro sentimenti e alle loro sensibilità, ma soprattutto pagina dopo pagina sa ridare carburante nuovo a ciò di cui necessitiamo maggiormente per vivere e migliorarci: la speranza.


giovedì 27 giugno 2013

Pensiero del fine settimana


La mente è il suo proprio luogo, e dentro di sé
può fare dell’inferno il cielo, e del cielo un inferno




domenica 23 giugno 2013

Un piccolo insetto da salvare

“Sparirebbero mele, carote, limoni, melanzane, sedano e cavolfiori. A rischio carne, latte e formaggi”: questo è il nuovo allarme e a quanto pare senza di loro il 52% dei prodotti che normalmente consumiamo sparirebbero. Sto parlando delle api e la causa di tanto disastro è il Colony Collapse Disorder (Sindrome da spopolamento di alveari), un insieme di elementi negativi che porta allo svuotamento delle arnie e alla morte delle api.
Pesticidi e inquinamento sono tra le maggiori cause di sterminio di questo piccolo insetto capace di volare più in alto degli uccelli e strutturato organizzativamente e tecnologicamente meglio di qualsiasi moderna impresa.

Spesso le temiamo per i loro pungiglioni senza però renderci conto di quanto siamo importanti per la sopravvivenza del nostro pianeta per la loro attività di impollinazione. In questo articolo pubblicato recentemente da Corriere Ambiente potete approfondire l’argomento.

I monaci benedettini mi hanno insegnato a rispettare le api proprio per la loro imprescindibile finalità sociale. Basti pensare che l’ape è uno dei simboli monastici più importanti perchè rappresenta operosità e organizzazione. Per questa ragione ogni buon monastero ha le sue arnie che sono un esempio complesso di comunità organizzata dedita al lavoro e allo spirito collaborativo.


giovedì 20 giugno 2013

L'angolo di Tiziano


“Pensiamo, a volte correttamente, che il tempo degli smartphone ci abbia consegnato libertà, ma la gioia di essere liberati dal lavoro stanziale spesso ci impedisce di capire che lo stesso strumento ci imprigiona nel lavoro permanente e senza fine, nell’incubo della reperibilità totale, nel bombardamento degli impulsi senza tregua…”

La necessità di essere sempre collegati ci impedisce di vedere la realtà, o meglio, ci limita a una sola realtà. Tiziano, oggi, ci aiuta a riflettere su questo: scaricate qui il suo intervento.

sabato 15 giugno 2013

Le parole che ti ho detto: ambizione


Spesso sentiamo parlare di ambizione e, soprattutto di questi tempi, è considerata una vera e propria molla di propulsione per uscire dalla crisi.
La parola deriva dal latino “ambitio” parola, a sua volta composta da “ambi” inteso come "tutte le direzioni", e “itum” participo passato del verbo “eo” (andare). Si intende quindi, secondo l’etimologia, voler andare dappertutto, non avere limiti.

L’ambizione guida i nostri passi in ogni gesto insegnandoci a camminare, scrivere, leggere; non è quindi da applicarsi solo alle situazioni complesse. Diventa qualcosa di più intenso quando serve per superare determinate barriere psicologiche o metodologiche aiutando la persona a raggiungere i suoi obiettivi. A volte questi sono veramente alti e prevedono sforzi notevoli, una determinazione assoluta e una dedizione unica.

Un po’ di ambizione è necessaria per vivere e superare i problemi di ogni giorno, ma a volte, se eccessiva, diventa una propulsione che spinge ad andare oltre ai valori base dell’esistenza travolgendo cose e persone, non fermandosi di fronte a nessuno.

Molti imprenditori e scienziati grazie alla loro ambizione hanno saputo cambiare i destini del mondo, ma definirei questa tendenza come “dedizione” proprio perché il fine non era di tipo personale, ma sociale.

Molti sono gli ambiziosi, ma alla fine ci si deve sempre scontrare con la realtà, la capacità di fare e la consapevolezza del conoscere prodotti, processi, regole.  Alla fine si spera sempre prevalga l’uomo, il buon senso, la sua intelligenza affinchè le direzioni da prendere non siano solo ad appannaggio di pochi, ma di tutti.

giovedì 13 giugno 2013

Pensiero del fine settimana


Una volta una divisione dell'esercito giapponese era impegnata in un'esercitazione militare, e alcuni ufficiali ritennero indispensabile stabilire il quartier generale nel tempio di Gasan.

Gasan disse al cuoco: «Servi agli ufficiali lo stesso semplice vitto che mangiamo noi». 

I militari, che erano avvezzi a essere trattati con tutti i riguardi, se ne risentirono. Uno di loro andò da Gasan e gli disse: «Ma chi ti credi che siamo? Noi siamo soldati, pronti a sacrificare la nostra vita per il nostro paese. Perché, allora, non ci tratti come è giusto?». 

Gasan rispose duramente: «E tu, chi ti credi che siamo "noi"? Noi siamo i soldati dell'umanità, votati a salvare tutti gli esseri senzienti».


da 101 storie zen, storia 59 "Soldati dell'umanità"

martedì 11 giugno 2013

La relazione? un bene concreto


È innegabile, siamo sempre più attenti alle nostre relazioni. Oggi le coltiviamo in modo differente rispetto a quando non esistevano i social network. Virtuale o no il fatto è che abbiamo sempre più bisogno di persone con le quali condividere esperienze ed emozioni.
Del resto chi “trova un amico trova un tesoro” e mai come ora, in cui tutto fluttua e perde facilmente valore, le relazioni diventano dei veri e propri “beni” da custodire.
La scienza, da parte sua, sta dedicando grande attenzione all'argomento in ambito accademico e nella ricerca sul campo.
È il caso degli studi del filosofo e sociologo Pierpaolo Donati e dalla filosofa Martha Nussbaum che verso la metà degli anni Ottanta avevano introdotto nel dibattito teorico il concetto di "bene relazionale".

Se volete sapere cosa sono e quali effetti producono vi consiglio la lettura di "I beni relazionali. Che cosa sono e quali effetti producono (Torino, Bollati Boringhieri, 2011)"

Volersi bene è importante e volerne agli altri intessendo relazioni di qualità ci rende migliori: adottiamo questo tipo di atteggiamento, i risultati saranno strabilianti.

domenica 9 giugno 2013

Samurai Lab per la leadership e il management


Lo scorso martedì eravate veramente in tanti a seguire la mia videoconferenza “Samurai Lab per la leadership e il management” nella trasmissione di Silvia Malics “Siamo in diretta” su iWowWe.

Molti però per vari impegni o difficoltà tecniche non sono riusciti a collegarsi.
Se volete vedere o rivedere la videoconferenza potete farlo e trovate qui l’intero intervento.

giovedì 6 giugno 2013

L'angolo di Tiziano

Volete superare i vostri problemi personali, perderli nella grandezza del mondo? Leggete Tolstoj. Volete consolarvi della miseria umana, compresa la vostra? Leggete Cechov. Soffrite di qualunque disturbo sessuale o di calo della libido? Leggete Philip Roth.
Oggi Tiziano, nel suo Angolo, con la sua esperienza di editorialista medico e amante della letteratura ci guida in questo percorso tra scoperte scientifiche e grandi classici. Come sempre un articolo tutto da leggere e sperimentare.

lunedì 3 giugno 2013

Il cervello anarchico

E se fosse nell'encefalo l'interruttore della nostra salute? La filosofia orientale, ma anche quella occidentale più antica, da sempre, sostiene questa tesi.
A parlarcene (qui l'articolo) è un medico con un curriculum vastissimo: il Prof. Enzo Soresi. Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, è giunto a questa conclusione: l'epicentro di tutte le nostre malattie è il cervello.
"Non c’è limite alla plasticità cerebrale, non c’è limite alla neurogenesi. Esiste un flusso continuo di cellule staminali prodotte dal cervello: chi non le utilizza, le perde" sostiene Soresi che ci indica anche quali piccoli accorgimenti azionare per mantenere costante questo flusso. Un discorso interessante quello di Soresi che apre nuovamente il dibattito su quanto il nostro stare bene dipenda soprattutto da uno stile di vita proattivo, un'alimentazione sana e corretta, una socialità non drogata dall'arrivismo o dall'egoismo; tutti aspetti che si sviluppano nei processi di crescita personale dell'individuo attraverso un'educazione e un'attenzione continua alla ricerca del proprio sé autentico.
Solo attraverso l'armonia con sé e il cosmo si possono realmente prevenire mali e malesseri.

Consiglio di  approfondire l'argomento con il libro "Il cervello anarchico"  scritto dallo stesso Enzo Soresi.

sabato 1 giugno 2013

Pensiero del fine settimana


"Bisogna ricordare che la non visibilità
la non palpabilità e la non sensibilità di
una cosa non sono per questo prove
assolute della sua non esistenza"


L'immagine è un'opera di Calina Hiriza