mercoledì 26 novembre 2014

La Via del Guerriero


La vita è una lotta. Dal momento in cui ci si alza al mattino a quando si va a riposare si deve dare risposte continue sia nella vita privata che in quella pubblica. E queste risposte devono essere sempre più efficaci perché devono far fronte a delle aspettative sempre più complesse. Per questo serve addestramento e capacità di adattarsi alle situazioni.
I samurai medievali ci aiutano a farlo attraverso il loro codice d’onore e la loro filosofia di vita: sono insegnamenti semplici nei quali i principi sono semplificati e i processi ridotti all’essenziale.
Questi principi sono codificati negli insegnamenti di Maestri vissuti in Giappone durante il 7 sec. a.C. e raccolti in un libro il “Bushido”.
Una lettura semplice, ma allo stesso tempo profonda, per chi è alla ricerca di valori antichi sempre attuali, una lettura utile per prepararsi ad affrontare la vita di tutti i giorni con determinazione. Frasi ed insegnamenti si alternano a lezioni per vivere un presente che, anche se non mette in pericolo diretto la nostra vita, è comunque difficile: vincerne timori e paure significa saperlo governare.
Un libro consigliato a chi ama la lotta e a chi la odia e la vuole evitare, ma soprattutto a chi sa che per avere successo le vie sono molte, ma alcune più degne di essere percorse.

lunedì 24 novembre 2014

I bambini adottano un nonno per il pranzo


Ho appena letto di un progetto che può avere risvolti interessanti. Gli anziani soli, ma ancora in forze e che possono essere dare aiuto alla comunità sono tanti e i bambini che possono usufruire del loro aiuto sicuramente possono apprezzarne la loro presenza. Del resto si sa che ai bambini piacciono le storie raccontate dai nonni, la loro compagnia paziente, la loro cura e attenzione.
Così il Comune di Milano ha pensato di inserire anziani autosufficienti nelle mense scolastiche: lo scopo alleviare la loro solitudine con l’allegria dei bambini e in cambio avere la loro compagnia. L'iniziativa si chiama “Adotta un nonno” e sta portando in contatto i bambini nelle scuole di quartiere con molti anziani. Trovo sia un nuovo modo di socializzare, inserendo sempre più il fattore della relazione umana in tempi in cui viene sempre meno, e soprattutto di "ricompattare" quell’idea di continuità di cui tutti abbiamo bisogno per sentirci ancora persone.

giovedì 20 novembre 2014

Hacker e buone azioni


Ebbene sì. Ieri è toccato a me e uno dei miei indirizzi di posta elettronica, tra l’altro quello che utilizzo di più per lavoro, è stato violato. Tutti i miei contatti hanno così ricevuto una mail a mio nome che mi vedeva disperso in non so in quale paese, bisognoso di aiuto e soprattutto di soldi per poter rientrare in Italia. Inutile dire che non ero io e vi risparmio le difficoltà per riprendere possesso della mia casella di posta (operazione non del tutto ancora conclusa) e lo scoramento nel vedere sparire il blog, questo blog, al quale la casella di posta è normalmente collegata.

Eppure, come sempre, dietro anche l'azione più nefanda si possono (al di là della mia scarsa abilità tecnologica), trarre insegnamenti soprattutto umani. Devo dire che nemmeno dopo due minuti l’invio della mail incriminata avevo ricevuto almeno quattro telefonate di segnalazione e di solidarietà per il danno che avevo subito; e la cosa è proseguita fino a sera tarda con messaggi anche sui social network. Le persone non erano tanto preoccupate per me (dalla mail si poteva dedurre che ero salvo, in salute e in Italia), ma per la situazione di disagio che si era creata.

Sono molte le filosofie che ci insegnano a vedere la positività anche in momenti negativi, a ricercare la buona azione e soprattutto ritrovare energie per cambiare le cose. In questa situazione ho potuto parlare con persone che, per svariati motivi, non sentivo da anni, persone che mi hanno dato consigli, suggerimenti e si sono subito messe a disposizione per aiutarmi a ripristinare il tutto, primo fra tutti Fabio che con pazienza ha risolto la situazione. Ora posso ri-testimoniarlo a piena voce: dietro ogni azione negativa ai nostri occhi c'è sempre da imparare e vedere le buone azioni. Grazie a tutti per l'aiuto, il conforto e soprattutto per l'insegnamento che mi avete dato. Quanto agli hacker dico solo questo: potete avere anche la mia lista contatti, ma la vicinanza delle persone non l'avrete mai.

lunedì 17 novembre 2014

L'angolo di Tiziano

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Uscita di lunedì per "L'angolo di Tiziano" per sottolineare la pubblicazione dell'ultimo pezzo sulla Vanità. (Cliccate qui per leggerlo).
Abbiamo preso in considerazione i grandi temi della vita (...senza presunzione) e per ciascuno di essi Tiziano ci ha dato suggerimenti circa le letture, i libri più appropriati.

Vi ricordiamo che la raccolta completa è disponibile in e-book: "La farmacia dei libri – Rimedi per l'anima", nel Kindle store di Amazon.

PS: il libro è ancora primo/secondo nella sezione critica letteraria e tra i 100 più venduti degli ebook per Kindle. Qui potete leggere le recensioni.
Noi di Formazionezero siamo molto contenti di questo risultato, bravo Tiziano!
 
A presto con una nuova rubrica!

mercoledì 12 novembre 2014

Il cantico delle creature? In mano benedettina


Nessuno ha trafugato alcun tesoro, tanto meno il Cantico di frate sole che tutti conosciamo e che il poverello di Assisi in tutta la sua santità ci ha tramandato. Si tratta di un importante restauro rivolto ai testi più antichi e noti della tradizione francescana che grazie a mani benedettine, nel Centro del restauro del libro dell'Abbazia di Praglia (Padova), hanno ritrovato luce e nuovo splendore in vista di una lunga trasferta a New York.

Il Centro di restauro del libro di Praglia da sempre è noto in tutto il mondo per la perizia dei monaci e dei restauratori che hanno riportato in vita migliaia di capolavori inestimabili. Nel mio Abbey Programme una parte del programma è sempre dedicata alla visita di questo centro per testimoniare come un'arte così antica possa, anche grazie a strumenti moderni, essere esempio di managerialità e manualità.






lunedì 10 novembre 2014

Lavorare di notte: fa male

Chi ha provato lo sa molto bene: lavorare di notte è molto faticoso. Il tempo sembra non passare mai e l'orologio biologico, anche se ci siamo riposati, compie il suo giro inesorabile segnalandoci che la notte è fatta per dormire. D'altra parte esistono molti lavori che necessitano una turnazione, basti pensare ai medici negli ospedali o alle forze dell'ordine. Tra i miei consultanti molti lavorano di notte e tra l'altro svolgono lavori pesanti e di responsabilità. 
 
"Il cervello di una persona impegnata in turni notturni o comunque in orari anomali, quindi sottoposta a un’alterazione del naturale ritmo sonno/veglia, invecchia più velocemente. E’ questa la conclusione alla quale è giunta una ricerca franco-gallese che sottolinea però che con l’arresto dell’attività notturna si può assistere a un netto miglioramento della salute cerebrale". Se ne parla ampiamente in questo articolo su Corriere Salute.

Certo è che il sonno della notte una volta perso è difficile da recuperare e chi è costretto a lavorare di notte è bene che si sottoponga a controlli medici continui  soprattutto cercando di mantenere una socialità attiva, relazioni propositive e tanta voglia di vivere.

martedì 4 novembre 2014

Cibo e violenza


Siamo ciò che mangiamo, ma anche come lo mangiamo. L’ho sostenuto molte volte in questo blog, negli articoli che ho scritto per diverso tempo su QB, rivista di cucina dove parlavo di cibo e formazione. Mangiare in modo ordinato grazie a una dieta adeguata non basta: servono calma, ambienti rilassanti e soprattutto niente tv.
Il momento in cui si consuma la cena (spesso nelle nostre giornate il pranzo è qualcosa di veloce fuori casa) è l’unica occasione in cui la famiglia si riunisce. È il momento per il dialogo, lo scambio delle esperienze, il racconto della giornata, ma anche dei chiarimenti e della riflessione comune su fatti e avvenimenti. Cenare di fronte alla tv fa male perché ingurgitiamo la violenza che telegiornali e serial ci propongono a tutto spiano.
Questo bellissimo video realizzato da una scuola media inferiore di Molfetta ci fa vedere in modo eloquente quanto ci stiamo abbruttendo.
La violenza va stroncata sul nascere con processi educativi e di crescita personale: evitare di alimentarsi di violenza mentre mangiamo in famiglia o con gli amici penso proprio sia un’ottimo punto di partenza.