"L’avidità,
la rabbia e la stupidità vanno sempre insieme. Quando nel mondo accade qualcosa
di male, se osserviamo con attenzione, vedremo che è in relazione con queste
tre cose. Se guardiamo ciò che vi è di buono, ci accorgeremo che non manca di
saggezza, umanità e coraggio"
venerdì 27 febbraio 2015
giovedì 19 febbraio 2015
Un disturbo, un libro di Tiziano Cornegliani
Dipendenza dal gioco d'azzardo
Il giocatore
di Fëdor Dostoevskij
Clicca qui per scaricare l'articolo
lunedì 16 febbraio 2015
La parola contraria
Ho parlato diverse volte del valore e del significato della "parola". In questo ambito il mio più grande maestro è stato il monastero benedettino dove "la Parola" assume sempre un signifcato oggettivo, più ampio, da scrivere proprio con la maiuscola e da non confondere con "le parole". Queste invece sono come le pietre di un selciato, vanno affrontate una ad una, con pazienza e dedizione, con attenzione e cura: possono dirigerti alla meta, ma possono farti cadere o sbagliare strada. "Le parole" devono servire per capire "la Parola".
E così nel mondo delle "parole" non si è mai finito di imparare e conoscere. E' il caso di un piccolo libro che mi è stato regalato nei giorni scorsi "La parola contraria" di Erri De Luca. Al di là delle vicende giudiziarie narrate nello scritto e sulle quali non ho competenza e conoscenza alcuna di giudizio, questo libro mi ha aiutato a scoprire come "la parola contraria" possa essere utilizzata e interpretata dagli altri nelle varie situazioni della vita.
La parola su cui De Luca maggiormente si sofferma è "sabotaggio", il reato che gli è stato contestato.
Interessante vedere come possa essere applicata a vari ambiti e come anche una semplice ricetta di cucina possa essere "sabotata" cambiando un ingrediente e di conseguenza il risultato.
La riflessione rimane su come il significato e il significante a volte si intreccino in percorsi e meandri che anzichè liberarci ci ingabbino anche nella vita di ogni giorno: un compito male assegnato verrà male interpretato e mal eseguito, una discussione mal gestita produrrà astio e contesa, una buona azione mal espressa verrà male interpretata producendo effetti contrari.
Tutti sabotaggi che esistono nella nostra vita quotidiana quando perdiamo la linearità di ciò che cerchiamo e di ciò che diamo. Tutto questo è cartamente complesso e affascinante allo stesso tempo e ci induce a riflettere su ogni movimento causa-effetto. E anche qui il monastero, luogo dove molti antichi testi sacri vengono studiati attentamente, ci insegna come ci si debba concentrare sempre sulle cause per produrre gli effetti desiderati. Nuova "parola contraria" di una società che invece ci spinge al risultato ad ogni costo senza analizzarne le cause e soprattutto senza stimarne le conseguenze?
E così nel mondo delle "parole" non si è mai finito di imparare e conoscere. E' il caso di un piccolo libro che mi è stato regalato nei giorni scorsi "La parola contraria" di Erri De Luca. Al di là delle vicende giudiziarie narrate nello scritto e sulle quali non ho competenza e conoscenza alcuna di giudizio, questo libro mi ha aiutato a scoprire come "la parola contraria" possa essere utilizzata e interpretata dagli altri nelle varie situazioni della vita.
La parola su cui De Luca maggiormente si sofferma è "sabotaggio", il reato che gli è stato contestato.
Interessante vedere come possa essere applicata a vari ambiti e come anche una semplice ricetta di cucina possa essere "sabotata" cambiando un ingrediente e di conseguenza il risultato.
La riflessione rimane su come il significato e il significante a volte si intreccino in percorsi e meandri che anzichè liberarci ci ingabbino anche nella vita di ogni giorno: un compito male assegnato verrà male interpretato e mal eseguito, una discussione mal gestita produrrà astio e contesa, una buona azione mal espressa verrà male interpretata producendo effetti contrari.
Tutti sabotaggi che esistono nella nostra vita quotidiana quando perdiamo la linearità di ciò che cerchiamo e di ciò che diamo. Tutto questo è cartamente complesso e affascinante allo stesso tempo e ci induce a riflettere su ogni movimento causa-effetto. E anche qui il monastero, luogo dove molti antichi testi sacri vengono studiati attentamente, ci insegna come ci si debba concentrare sempre sulle cause per produrre gli effetti desiderati. Nuova "parola contraria" di una società che invece ci spinge al risultato ad ogni costo senza analizzarne le cause e soprattutto senza stimarne le conseguenze?
sabato 14 febbraio 2015
Pensiero del fine settimana
I piedi dell’uomo non occupano che un piccolo spazio di
terra, ed è grazie allo spazio che non occupa che l’uomo può camminare sulla
terra immensa.
La mente dell'uomo non penetra che una minuta parte della
verità, ed è proprio grazie a quello che non penetra, che la mente dell’uomo
può abbracciare il Cielo.
lunedì 9 febbraio 2015
In monastero si diventa Manager
"La
Regola di San Benedetto può aiutare ad essere più efficienti a casa, in ufficio
e in compagnia. E c'è chi va in monastero per ritrovare la giusta
motivazione".
Questo
è il tema dell'articolo-intervista che il n. 5 di Vivere Sani e Belli di
quest'anno dedica al mio Abbey Programme.
Una
proposta che nel corso degli anni, attraverso adeguamenti e aggiornamenti che
hanno portato alla nascita di Abbey Programme Coaching e di Abbey Programme Counseling,
rimane sempre richiesta e continua a destare l'interesse della stampa, delle
imprese e di chi vuole dare un nuovo senso al suo lavoro e alla sua vita.
L'esperienza
benedettina rimane un ottimo punto di partenza per una "revisione" personale
tra piccoli segreti da copiare dai monaci e momenti di stacco e quiete per
ricaricarsi e ricominciare rinvigoriti
Qui
puoi leggere l'articolo di Alessia Lucchese.
giovedì 5 febbraio 2015
domenica 1 febbraio 2015
Pensiero del fine settimana
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L’instabilità è feconda se ci ricorda il limite,
è motivo di
saggezza se la voglia dell’eccesso
non la fa degenerare in ossesione e ansia
Salvatore Natoli
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