lunedì 6 luglio 2015

Gregari di successo


Romani, Solera, Cammarano, Maffei, Somma, Piave; per molti sono e resteranno degli eterni sconosciuti. Pochi infatti sanno che sono alcuni dei poeti che hanno scritto i libretti delle opere del grande Giuseppe Verdi. Eppure se opere come Nabucco o Aida sono diventate famose non credo debbano la loro fama esclusivamente alla genialità di chi le ha musicate perchè anche la storia narrata è importante.
Ma tutti conoscono Verdi. Intendiamoci non voglio sminuire il grande maestro,  ma dare il giusto riconoscimento agli “eterni gregari” che non finiscono sulle prime pagine, ma che sono fondamentali in un’ impresa di successo.
Così come gli sherpa per rispetto alla montagna si fermano un passo prima della vetta, gli eserciti silenziosi creano il gioco perchè quel singolo lo concettualizzi nel fatidico goal. Poi si spera di non essere dimenticati, come spesso avviene. 

Nella formazione aziendale si parla tanto di squadre vincenti, di processi condivisi, ma poi il successo è solo per pochi e di quei pochi solo pochissimi si ricordano dei propri gregari.
Allora che fare? Da una parte servirebbe un'educazione al team, in una logica di riconoscere l'importanza di ogni singolo nella squadra e di limitare il protagonismo di "capi" che non si rendono conto che capacità di leadership come "delega" e " condivisione dei successi" contano di più di un podio personale.
Il buon Verdi con la sua storia ci ha insegnato che il senso della condivisione è tutto e lo ha dimostrato costruendo a Milano, a sue spese, la Casa di Risposo per Artisti poveri (spesso gregari meno fortunati degli artisti più famosi).
Nella vita privata come un quella pubblica o lavorativa, ricordiamoci che dietro ogni successo c'è una mamma che ti aiuta a preparare la cartella o un impiegato diligente, o un operaio che crede nel suo lavoro, o una segretaria che gestisce bene l'agenda: e vi giuro ne esistono ancora  e nonostante le amarezze della crisi non vogliano farceli vedere, sanno lavorare in silenzio, dietro alle quinte, lasciando agli altri il palcoscenico, la rappresentazione finale.
Ogni persona che ci aiuta a crescere è un gregario, non posso fare altro che ringraziare i miei e continuare ad esserlo per altri.