giovedì 24 dicembre 2020

BUON NATALE: I GIORNI TUTTI UGUALI

 

 

I giorni tutti uguali.

 

“Mi sembra di vivere in apnea, tra casa e lavoro, senza tregua…”.

 

L’esperienza di questa persona mi tocca profondamente e accomuna molti dei miei consultanti.

I giorni tutti uguali nella ripetitività di sempre, si fanno sentire ancora di più. Complice la paura, il bombardamento mediatico, le discordanze medico-scientifiche dei vari testimonial, il non sapere cosa ci aspetta per il futuro, rende tutti provati nel più profondo, nell’intimo delle nostre relazioni, nella quotidianità del nostro lavoro o del nostro non lavoro.

 

Che fare?

 

Mi torna alla mente l’insegnamento di un vecchio monaco che, a fronte della mia domanda su come non trovasse logorante la ripetitività delle loro giornate, mi rispondeva che dipendeva solo da lui.

 

La visione che diamo del presente fa la differenza.

 

Sono molti gli psicoterapeuti che ci dicono che la realtà che viviamo è solo una forma percettiva e che ogni evento viene “filtrato” dalle nostre emozioni e dai nostri sentimenti.

Prendere coscienza di questo ci permette di riuscire a dare una interpretazione differente di quello che ci sta succedendo e di ritrovare il giusto equilibrio per diventare resilienti alle situazioni.

 

Certo questo non cambia la realtà dei fatti, ma ci permette di poter esprimere noi stessi in modo alternativo e non farci sopraffare dagli eventi oltre misura.

 

La risposta sta sempre nella nostra mente, nella nostra ricerca di risposte coerenti, nel vincere la paura e il senso di chiusura che la situazione attuale ci impone: fuori c’è comunque un mondo ed esserne presenti è fondamentale.

 

L’apporto che possiamo dare a ogni singolo momento della nostra esistenza è proprio l’eterno segreto che rende ogni momento unico e irripetibile: siamo qui per migliorare il mondo in cui viviamo e questo avviene dando noi stessi in ogni singolo attimo.

 

Fosse solo anche un sorriso che trapela dalla mascherina attraverso gli occhi è già moltissimo per chi lo riceve: la vita insegnava Antony de Mello è quella cosa stupenda che ci accade quando noi siamo impegnati a fare altro.

 

Questo Natale è diverso dagli altri e possiamo trarre tanti insegnamenti. Forse tra questi quello principale è il messaggio della semplicità. Semplifichiamo il nostro essere, spegniamo i proclami e riconquistiamo fiducia nell’universo; ritroviamo uno spazio di quiete dentro di noi.

 

“quando avrò risolto tutto troverò pace…” Buddha replicava “quando starai in pace tutto si risolverà”.

 

Un felice e semplice Natale a tutti: e non sarà un giorno uguale agli altri.

 

 

 

martedì 22 dicembre 2020

BUON NATALE

 

     

 


     La lettera di Charlie Chaplin alla figlia

Bambina mia!

 

È notte ora. È la notte di Natale.

Tutti i guerrieri della mia piccola fortezza si sono addormentati. Dormono tuo fratello e tua sorella. Ormai dorme anche tua madre. Ho rischiato di svegliare i pulcini dormienti, mentre mi facevo strada verso questa stanza un po’ illuminata.

 

Come sei lontana da me! Ma possa io diventare cieco se la tua immagine non mi è costantemente di fronte agli occhi. La tua immagine è qui, sul tavolo ed è anche qui, vicino al mio cuore. E dove sei tu?

Là, nella favolosa Parigi, danzi sul grandioso palco del teatro sugli Champs-Élysées.

[…]

Sii bellissima e danza! Sii una stella e splendi! Ma se l’ammirazione e la gratitudine del pubblico dovessero ubriacarti, se l’aroma dei fiori che ti porgono dovesse darti le vertigini, siediti in un angolino e leggi la mia lettera, ascolta la voce del tuo cuore!

 

Io sono tuo padre, Geraldine! Sono Charlie, Charlie Chaplin!

 

Sai quante notti sono stato seduto a fianco del tuo lettino, quando eri ancora una bimba, raccontandoti favole sulla bella addormentata, sul drago che non dorme mai? Molte favole ti ho narrato in quelle lontane notti ma mai ho potuto narrarti la mia. Eppure anche quella è interessante.

 

È la favola di un buffone affamato, che danzava e cantava nei quartieri poveri di Londra, per poi raccogliere la carità. Ho conosciuto la fame, ho sperimentato cosa volesse dire non avere un tetto sopra la testa. Ma ancora più importante, ho patito la terribile pena di essere un buffone vagabondo con in petto un oceano di orgoglio, un orgoglio che veniva profondamente ferito dalle monetine gettatemi.

 

Eppure sono vivo, dunque non diamoci ulteriore importanza. Meglio parlare di te. Dopo il tuo nome c’è il mio cognome: Chaplin. Con questo cognome, per più di quarant’anni ho fatto ridere la gente di questo mondo. Ma io ho pianto ben di più di quanto loro abbiano riso.

 

Geraldine, nel mondo che tu abiti, non vi sono solo danze e musica! Ogni tanto prendi la metro o l’autobus, fatti un giro a piedi e osserva la città. Presta attenzione alle persone! Guarda le vedove e gli orfani! Ed almeno una volta al giorno, ripeti a te stessa: “Io sono come loro“.

 

Sì, sei una di loro, bambina mia! E c’è di più: l’arte, prima di dare all’uomo le ali, per potersi innalzare, solitamente gli spezza le gambe. E se mai giungerà il giorno in cui ti sentirai superiore al tuo pubblico, lascia subito il palcoscenico. Prendi il primo taxi e fatti portare alla periferia di Parigi. Io la conosco bene!

 

Lì incontrerai molte danzatrici come te, anche più belle, aggraziate ed orgogliose. Le abbaglianti luci del tuo teatro non saranno nemmeno un ricordo in quei luoghi. Il loro riflettore è la luna. Osserva con attenzione, osservale! Non danzano meglio di te? Ammettilo, bambina mia! Ci sarà sempre chi danza meglio di te e chi recita meglio di te.

 

E ricorda: nella famiglia di Charlie non c’è mai stato nessuno tanto maleducato da offendere un cocchiere o irridere i poveri seduti sulle rive della Senna. 

 

Io morirò, ma tu continuerai a vivere. Vorrei che tu non conoscessi mai la povertà. Insieme a questa lettera, ti inverò un libretto degli assegni, di modo che tu possa spendere quanto desideri. Ma ogni volta che spendi due franchi, ricorda a te stessa che la terza moneta non è per te. Deve appartenere allo sconosciuto che ne ha bisogno.

 

Non avrai difficoltà a trovarlo. Bisogna solo avere il desiderio di vedere questi poveri sconosciuti e ne incontrerai ovunque. Parlo con te di denaro, avendo conosciuto il suo diabolico potere. Ho passato non poco tempo al circo. Mi sono sempre preoccupato tanto per i funamboli. Ma devo dirti che le persone cadono ben più spesso sulla nuda terra, di quanto non facciano i funamboli dalla fune malferma.

 

Forse, durante una delle serate di gala, sarai accecata dal luccichio di un qualche diamante. Da quel preciso istante, diventerà per te una pericolosa fune e non potrai più evitare di cadere. Non vendere il tuo cuore per l’oro e i gioielli.

 

Sappi che il diamante più grande è il sole. Esso, per fortuna, splende per tutti.

 

E quando giungerà per te il tempo di amare, ama quella persona con tutta te stessa. Il tuo lavoro è difficile, lo so. Il tuo corpo è coperto solo da un drappo di seta. Per amore dell’arte si può uscire in scena anche nudi ma è necessario rientrare tra le quinte non solo vestiti ma anche più puliti.

 

Io sono vecchio e, forse, queste mie parole ti sembrano buffe. Eppure, secondo me, il tuo nudo corpo deve appartenere a chi amerà la tua nuda anima. Voglio che tu sia l’ultima tra le persone che diventeranno sudditi dell’isola dei nudi.

 

So che i padri ed i figli combattono un’eterna lotta. Combatti con me, con il mio pensiero, bambina mia. Non mi piacciono i figli sottomessi. E finché ancora dai miei occhi non sono sgorgate lacrime su questa lettera, voglio credere che questa notte di Natale sia una notte di miracoli. Vorrei che accadesse una meraviglia e che tu comprendessi davvero cosa ho voluto dirti.

 

Charlie è già invecchiato, Geraldine. Prima o poi, al posto del candido abito da scena, dovrai vestire a lutto, per venire alla mia tomba. Non voglio ora intristirti. Solo, ogni tanto, guardati allo specchio; vi troverai i miei lineamenti. Nelle tue vene è il mio sangue. Anche quando il sangue delle mie vene sarà freddo, voglio che tu non dimentichi tuo padre Charlie.

 

Non sono stato un angelo ma mi sono sempre impegnato ad essere un uomo.

Impegnati anche tu.

 

Ti bacio, Geraldine.

Tuo, Charlie.

Dicembre 1965.

domenica 20 dicembre 2020

Veridicità - Osho



Veridicità significa autenticità, essere veri, non essere falsi, non usare maschere.
Quale che sia il tuo volto reale, lo mostri… e a qualunque prezzo.

Ricorda, non vuol dire che devi smascherare gli altri. Se sono contenti delle loro bugie, bene, è una loro scelta. Non metterti a smascherare nessuno, perché è questo che la gente pensa. Pensa di dover essere sincera, autentica, e che questo significhi che deve andare a mettere a nudo gli altri.
Ma non è così, ciò che ti devi ricordare è di essere sincero con te stesso. Non c’è bisogno di te per riformare tutti gli altri a questo mondo. Se cresci tu, è sufficiente. Non fare il riformatore, non cercare di dare lezioni agli altri o di cambiarli. Se cambi tu, quello è un messaggio sufficiente.

Essere autentici vuol dire rimanere fedeli al proprio essere. Ma come farlo? Ci sono tre cose da ricordare.

Una, ascolta sempre la tua voce interiore, ascolta ciò che tu vorresti essere.
Non ascoltare mai nessuno quando ti dice cos’è bene per te, altrimenti sprecherai la tua vita. Tua madre vuole che diventi un ingegnere, tuo padre un dottore e tu vuoi essere un poeta. Cosa puoi fare? Certo tua madre ha ragione, perché dal punto di vista finanziario è meglio essere un ingegnere. Anche tuo padre ha ragione: essere un dottore ha un buon valore di mercato.
Un poeta? Sei diventato matto? I poeti sono persone maledette, nessuno li vuole. Non c’è nessun bisogno di loro; il mondo può esistere anche senza poesia. Il mondo non può esistere senza ingegneri, e se c’è bisogno di te hai più valore; se non servi, non hai nessun valore.
Ma se vuoi essere un poeta, sii un poeta. Magari dovrai mendicare. Bene! Magari non diventerai ricco. Non preoccuparti, perché puoi diventare un grande ingegnere e guadagnare tanti soldi, ma non ti sentirai mai realizzato. Ti resterà comunque un desiderio profondo, il tuo essere interiore bramerà essere un poeta.

Ricorda, sii fedele alla tua voce interiore. Può condurti nei pericoli, eppure devi rimanere fedele perché allora c’è la possibilità che un giorno arriverai alla condizione di danzare e celebrare la tua realizzazione interiore.
Guarda sempre qual è la prima cosa per il tuo essere, la più importante, e non permettere agli altri di manipolarti e di controllarti. Sono tanti: tutti sono pronti a controllarti, a cambiarti, a darti un’indicazione che non hai nemmeno chiesto. Tutti ti vogliono dare una guida per la tua vita. Ma la guida esiste dentro di te; solo tu conosci la formula.

Essere autentici vuol dire essere fedeli a se stessi. È un fenomeno molto pericoloso; solo rari individui ci riescono. Ma, se ci riescono, si realizzano. Arrivano a una bellezza, a una grazia e soddisfazione che tu non puoi nemmeno immaginare.
Se tutti hanno un’aria frustrata è perché nessuno ha dato ascolto alla propria voce interiore.

Ascolta sempre la tua voce interiore e nient’altro. Sarai circondato da mille tentazioni, perché ci sono tante persone che vogliono vendere le loro merci. Il mondo è un supermercato, e tutti vogliono vendere le loro cose; sono tutti dei venditori. Ma se dai ascolto a tutti questi venditori diventerai matto. Non ascoltare nessuno; chiudi gli occhi e ascolta la tua voce interiore. Questo è proprio il senso della meditazione: ascoltare la voce interiore. Questa è la prima cosa.

E poi la seconda – solo se hai fatto la prima puoi fare la seconda – non metterti mai una maschera.
Se sei arrabbiato, sii arrabbiato. È rischioso, ma non metterti a sorridere, perché allora il tuo sorriso è falso, solo una maschera… un esercizio delle labbra, e nient’altro. Il cuore è pieno di rabbia, di veleno, e le labbra sorridono; diventi un fenomeno falso. Quando vuoi essere arrabbiato, sii arrabbiato. Non c’è nulla di male nell’essere arrabbiati.
Se vuoi ridere, ridi. Non c’è nulla di male nel ridere forte. Pian piano vedrai che il tuo sistema ricomincia a funzionare. E quando questo accade, sentirai un suono armonioso, proprio come una macchina il cui motore, quando tutto funziona bene, fa questo rumore armonioso. Il guidatore che ama la sua macchina sa che ora tutto funziona bene, che c’è un’unità organica – il meccanismo funziona perfettamente.
Anche in una persona puoi notare quando il meccanismo funziona bene, sentirai questo suono armonioso intorno a lei. Cammina, e il suo passo è una danza. Parla, e le sue parole portano con sé una sottile poesia. Ti guarda, e ti guarda veramente; non è tiepida, è calda. Quando ti tocca, ti tocca veramente. Puoi sentire la sua energia che arriva nel tuo corpo, una corrente di vita che ti viene passata… perché il suo meccanismo funziona bene.
La seconda cosa è: non usare maschere. Sii vero, qualunque ne sia il prezzo.

La terza cosa sull’autenticità: rimani sempre nel presente, perché tutto ciò che è falso arriva o dal passato o dal futuro.
Ciò che è stato è stato, non preoccupartene. Non portartelo dietro come un fardello, altrimenti non ti permetterà di essere autentico nel presente. Tutto ciò che non è ancora stato, non è ancora stato. Non preoccuparti del futuro, altrimenti si insinuerà nel presente, distruggendolo.
Sii vero rispetto al presente, e sarai autentico. Essere qui e ora vuol dire essere autentici. Né passato, né futuro: questo momento è tutto, è tutta l’eternità.

Con queste tre cose arrivi a ciò che Patanjali chiama veridicità. Allora tutto ciò che dici è vero. Normalmente pensi di dover fare uno sforzo per dire la verità. Io non dico questo, io dico che quando crei l’autenticità, tutto ciò che dici sarà vero.
Una persona autentica non può mentire, tutto ciò che dice sarà vero.
Quindi non ti dico: “Di’ la verità”. Ti dico: “Sii autentico e tutto ciò che dici sarà vero”.

Osho

venerdì 6 novembre 2020

 

AVVISO

Il dpcm uscito nella notte tra martedì e mercoledì entrerà in vigore il 6 novembre.

Le Regioni che rientrano nella Zona Rossa sono Piemonte, Lombardia, Valle d'Aosta e Calabria.
In queste regioni da domani sarà in vigore un nuovo lockdown. 


Purtroppo tra le varie chiusure rientra anche la mia categoria pertanto mi sarà impossibile fornire le mie prestazione professionali in presenza fino al termine del lockdown al 3 dicembre p.v.

Con rammarico devo quindi disdire tutti gli appuntamenti in essere.

Resto comunque a disposizione via cellulare, whatsapp video o chiamata, skype per qualsiasi tipo di esigenza legata ai trattamenti in essere e relative consulenze naturopatiche.

CHIEDO ESPRESSAMENTE A TUTTI DI RICONTATATTARMI CON QUESTI MEZZI.

A nulla sono serviti gli sforzi di riadeguamenti dei locali e delle prestazioni (che per quanto mi riguarda erano già a criterio pre-covid19) così come la preparazione professionale alla quale mi sono sottoposto per ricevere e prestare servizio in totale sicurezza.

Resto a disposizione.

venerdì 25 settembre 2020

MINDFULNESS


 

Quando parliamo di mindfulness dobbiamo pensare a un nuovo approccio di meditazione che ha lo scopo di aiutare la persona a ritrovare la consapevolezza di sé e del proprio essere.

 

Molti la considerano una tecnica di rilassamento; questo forse perché la mindfulness mette al centro delle esercitazioni il proprio corpo e le sensazioni che si provano nel momento presente, ma

lo scopo è vivere pienamente il momento del QUI e ORA aumentando concentrazione, consapevolezza di sé e autostima.

 

APPUNTAMENTO in Fabbrica, Via del Ronco Lomazzo, Domenica 27 settembre ore 9.30 per l'evento FABBRICA DI BENESSERE

lunedì 21 settembre 2020

FLOW ESPERIENCE: J. K. Rowling

 


 

J. K. Rowling

Autrice della famosissima saga di HARRY POTTER. Ha vissuto varie crisi e fallimenti nella sua vita, una su tutte quella dopo la morte della madre, causata dalla sclerosi multipla. Ebbe una figlia, Jessica, nel 1993 da un matrimonio che non funzionò. 

Era una madre single e senza un lavoro e racconta di essere sopravvissuta solo grazie alle indennità sociali. Le venne diagnosticato anche uno stato depressivo.

Prima di giungere al successo ha “fallito” diverse volte essendo stata rifiutata da diversi editori prima di trovare la chance che le ha cambiato la vita per sempre. Oggi la Rowling ha un patrimonio netto di circa 1 *miliardo* di dollari.

mercoledì 9 settembre 2020

ESSERE NEL FLOW #30

 

 



Walt Disney, il papà di Topolino aveva appena iniziato a lavorare come disegnatore di fumetti per un giornale quando venne licenziato dal direttore per “scarsa immaginazione” e “incapacità di avere idee originali”. 

Essere nel flow...

 

venerdì 28 agosto 2020

A PROPOSITO DI RAGAZZE - SHAKESPEARE - FLOW ESPERIENCE

 

Le ragazze sono come le mele sugli alberi.

Le migliori sono sulla cima dell'albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute a terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere.

Perciò le mele che stanno sulla cima dell'albero, pensano che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà "Esse sono grandiose". Semplicemente devono essere
pazienti e aspettare che l'uomo giusto arrivi, colui che sia cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima dell'albero per esse.

Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà bisogno di noi e ci ama farà
di TUTTO per raggiungerci. 

La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, nè dalla testa per essere superiore, ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, e accanto al cuore per essere amata.

W. Shakespeare

giovedì 27 agosto 2020

A PROPOSITO DI RABBIA E AMORE (GANDHI) - FLOW ESPERIENCE

 


 

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli: "Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perchè perdono la calma" rispose uno di loro.
"Ma perchè gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore
"Bene, gridiamo perchè desideriamo che l'altra persona ci ascolti"
replicò un altro discepolo
E il maestro tornò a domandare:
"Allora non è possibile parlargli a voce bassa?"
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
" Voi sapete perchè si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro.

D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente. E perchè ?
Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono. È questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."
In fine il pensatore concluse dicendo:
"Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino,
non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà un giorno in
cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."
(Gandhi)

lunedì 24 agosto 2020

PENSANDO A JUNG - ESSERE NEL FLOW

 

 

...delle profonde respirazioni ogni mattina. 

 Credo che i miei polmoni non abbiano mai raggiunto una tale forza. 

La sera era l'ora delle preghiere, l'ora di ringraziare una qualche entità che tutto regola, per non avermi dato il destino di avere privazioni serie per tutta la mia vita. 

Sempre l'indiano mi consigliò, anni prima, di prendere l'abitudine di immaginare della luce entrarmi dentro e rendermi più forte. Poteva funzionare anche per quei cari che mi erano lontani, e così, anche questa pratica, fece la comparsa in ogni giorno che passai sulla nave. Invece di pensare a tutto ciò che non potevo fare, pensai a ciò che avrei fatto una volta sceso. 

Vedevo le scene ogni giorno, le vivevo intensamente e mi godevo l'attesa. Tutto ciò che si può avere subito non interessante. L' attesa serve a sublimare il desiderio, a renderlo più potente. 

Mi ero privato di cibi succulenti, di tante bottiglie di rum, di bestemmie ed imprecazioni da elencare davanti al resto dell'equipaggio. Mi ero privato di giocare a carte, di dormire molto, di oziare, di pensare solo a ciò di cui mi stavano privando. 

Come andò a finire, Capitano?
 

Acquisii tutte quelle abitudini nuove, ragazzo. 

Mi fecero scendere dopo molto più tempo del previsto. 

Vi privarono anche della primavera? Sì, quell'anno mi privarono della primavera, e di tante altre cose, ma io ero fiorito comunque, mi ero portato la primavera dentro, e nessuno avrebbe potuto rubarmela più. 

 (Dal Libro Rosso di Carl Gustav Jung)

venerdì 21 agosto 2020

A proposito di idioti


"Quando Gandhi studiava giurisprudenza all'Università di Londra aveva un professore, Peters, che non lo sopportava; Gandhi, però, non era tipo da lasciarsi intimidire. 
 
Un giorno il professore stava mangiando nel refettorio e Gandhi gli si sedette accanto. Il professore disse: –Signor Gandhi, lei sa che un maiale e un uccello non possono mangiare insieme?– Ok Prof, sto volando via…rispose Gandhi, che andò a sedersi a un altro tavolo. Il professore, profondamente infastidito, decise di vendicarsi al successivo esame, ma Gandhi rispose brillantemente a tutte le domande. 
 
Allora decise di fargli la domanda seguente: – Signor Gandhi, immagini di stare per strada e di notare una borsa; la apre e vi trova la saggezza e molto denaro. 
Quale delle due cose tiene per sé?– Certamente il denaro, Prof. –Ah, io invece al posto suo avrei scelto la saggezza.– 
 
Lei ha ragione Prof; in fondo, ciascuno sceglie quello che NON ha!
 
Il professore, furioso, scrisse sul libretto la parola IDIOTA e glielo restituì. 
 
Gandhi lesse il risultato della prova e tornò subito indietro. –Professore, Lei ha firmato l’esame ma si è dimenticato di mettere il voto!