Titolo
terroristico? Si, ma prima leggete la storia, per favore TUTTA.
“In
un villaggio dell'India, vi fu una epidemia, allora il capo del villaggio,
essendo una persona saggia e molto evoluta spiritualmente, andando in profonda
meditazione, riuscì a contattare il fantasma che aveva causato l’epidemia e che
aveva portato 10 persone del villaggio alla morte.
Questi
si presentò al saggio e gli chiese cosa volesse; il saggio chiese spiegazioni
in merito a quanto era accaduto nel villaggio e il fantasma rispose che tutto
ciò era scritto karmicamente e non poteva farci niente, “ma ti garantisco”,
disse, “che nei prossimi giorni, prenderò ancora 5 persone e tutto finirà”.
Il saggio dispiaciuto da tale sentenza karmica a malincuore acconsentì.
Passarono
10 giorni e nel villaggio altre 15 persone morirono.
Visto
ciò il saggio del villaggio in profonda meditazione, riuscì a contattare di
nuovo il fantasma che si presentò al saggio e chiese cosa volesse; il saggio
arrabbiato per non aver mantenuto la promessa fatta di 5 persone da prendere
chiese "perché ne hai prese 15? " e volle delle spiegazioni.
Il
fantasma della disse io ne ho prese solo 5 come d'accordo, le altre 10 PERSONE
SONO MORTE PER LA PAURA." (storia popolare indiana raccontata da
Paramahansa Yogananda)
Viviamo giorni di febbrile
smarrimento in cui predominano paure vecchie e nuove, ma che, come sempre in
tempi di crisi, fanno emergere anche tante altre caratteristiche. Faccio alcune
riflessioni.
·
L’eccesso
di informazioni, spesso non verificate e riportate allontanano dalla realtà
delle cose: tutto questo causa disinformazione diventando un’arma per chi vuole
servirsi degli altri, in ogni campo.
·
Nonostante
siamo sempre più tecnologici utilizziamo i mezzi solo parzialmente fermandoci
(come per il titolo di questo post?) solo alle prime righe e non approfondire.
·
Interessi
politici ed economici prevalgono sul bene comune mischiandosi e travisando la
realtà dei fatti e la risoluzioni dei problemi e anteponendo spesso proprio
questi alla centralità dell’uomo e al valore delle persone.
·
L’egoismo
predomina su tutto, il vicino diventa un nemico, ci si accaparra cibo come se
si dovesse affrontare una guerra mondiale riempendo di tonno, pasta, fagioli
(le penne lisce no, va bene tutto, ma al gusto non si rinuncia!). Si pensa solo
a se stessi e non si vuole guardare oltre. Qui scoprirete il vero volto di
molte persone che si dimostreranno per quello che sono realmente.
·
La
sofferenza, che fa parte dell’esistenza umana, fa ancora più paura dell’abitudinario
e la rifiutiamo anziché usare l’intelligenza e i mezzi che abbiamo per cavalcarla.
·
I
social network, che in molti casi ci hanno aiutato a smascherare tante
situazioni o denunciare soprusi e misfatti diventano invece il moltiplicatore
di opinionisti da tastiera, esperti da skipass e problem solver da nobel (ma
dove eravate tutti quando il problema si stava creando?).
Risposta?
Il caos. Effetto? La catasfrofe.
COSA
FARE?
Dovremmo
tutti fare un po’ di counseling o autocounseling
COME?
·
Prima
di tutto attenersi alle norme che vengono indicate senza se e senza, ma. Magari
si scopre che lavarsi le mani è un gesto di igiene abituale così come coprire
colpi di tosse e starnuti è educazione.
·
Mettere
da parte gli egoismi: non esistiamo solo noi, ma anche gli altri e qualsiasi
azione va svolta con il totale rispetto di tutti, nessuno escluso.
·
Sviluppare
la capacità ermeneutica: separare i fatti concreti dalle opinioni.
·
Verificare
le opinioni fidandoci solo di chi ne è veramente esperto e non sedicente tale.
·
Confrontare
i pareri (chi di noi se dovesse subire un intervento chirurgico prima non
consulterebbe più pareri?).
·
Prima
di esprimere opinioni leggere, documentarsi, informarsi, e soprattutto quando
si riportano le notizie citare le fonti. Studiare, perché non si finisce mai di
imparare e non si impara dal “riportato”, ma dai libri. (sarebbe stato
interessante vedere gli scaffali vuoti delle biblioteche e non dei
supermercati)
·
Non
creare panico oltre a quello che già esiste: la storia ci insegna che la paura
è il virus che si diffonde con maggiore facilità e velocità.
·
Fidarsi
del prossimo perché in qualsiasi calamità nessuno si salva da solo.
L’uomo è sopravvissuto a ere
glaciali e sglaciazioni, asteroidi e calamità di ogni genere, ma soprattutto è
sopravvissuto quando ha saputo adattarsi, vivere i cambiamenti con flessibilità
pur mantenendo sani principi etici e morali, essere se stesso, insomma, senza
danneggiare gli altri.
Certo tra questi
sopravvissuti egoisti, falsi e approfittatori rimangono, ma come virus e
batteri (che fanno parte della vita) si può combatterli o diventare noi stessi
immuni.
A tutti noi sopravvissuti
consiglio poi di rileggere le pagine della peste descritta ne “I promessi
sposi”. Se arrossiremo o proveremo un po’ di vergogna dopo i fatti di questi
giorni forse avremo imparato veramente qualcosa.
Lomazzo
(CO), via Unione 2,
Buttrio
(UD), c/o Romina Tulissi Via Divisione Julia 14/2
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