E’ la trama del film di Sidney Lumet: “Un' estranea fra noi” che ho rivisto recentemente. Risale al 1993, ma è sempre bello sia per l’originalità del tema trattato che per la regia.
Confesso che è un film che ho spesso utilizzato durante i miei corsi quando parlo della comunicazione nel campo delle differenze culturali e intersettoriali all’interno della stessa azienda.
Nel film, dietro a quella che sembra l’eterna storia d’amore impossibile, intravediamo due mondi che si scontrano e che solo apparentemente non avranno mai niente in comune.
Anch’io sono la causa dell’incontro tra mondi diversi quando porto le persone in monastero con Abbey Programme® e quando faccio sperimentare la “via della spada” con Samurai Lab®.
I mondi paralleli esistono ed esisteranno sempre finchè ci saranno culture e background culturali differenti. La bellezza sta nello scoprire i punti di incontro e come dietro a gesti banali a volte ci siano secoli di significati profondi ancora validi fino ad oggi. Se culture antiche si riflettono nella modernità significa che hanno ancora da insegnare e solo l’uomo aperto di mente può cogliere quegli eterni valori che fanno dell’umanità un piccolo grande paese (come la comunità ebraica di New York) dove tutti si conoscono e dove solo gli “estranei” non sapranno mai sentirsi a casa anche se dimorano “fra noi”.
Nessun commento:
Posta un commento