martedì 28 agosto 2007

Le differenze insegnano

Gli uomini non possono radersi, le donne portano gonne lunghe e Dio conta le loro lacrime. Una spericolata donna poliziotto nel mondo della rigida comunità ebraica di New York indaga su un omicidio. Tra persone che “tornano” per cercare una spiritualità antica che li guidi, un uomo, ebreo osservante e una donna poliziotto, forte ed emancipata, condividono i loro mondi. Mentre cercano la verità, insieme scoprono che l’essere diversi insegna sempre.

E’ la trama del film di Sidney Lumet: “Un' estranea fra noi” che ho rivisto recentemente. Risale al 1993, ma è sempre bello sia per l’originalità del tema trattato che per la regia.

Confesso che è un film che ho spesso utilizzato durante i miei corsi quando parlo della comunicazione nel campo delle differenze culturali e intersettoriali all’interno della stessa azienda.

Nel film, dietro a quella che sembra l’eterna storia d’amore impossibile, intravediamo due mondi che si scontrano e che solo apparentemente non avranno mai niente in comune.
Anch’io sono la causa dell’incontro tra mondi diversi quando porto le persone in monastero con Abbey Programme® e quando faccio sperimentare la “via della spada” con Samurai Lab®.

I mondi paralleli esistono ed esisteranno sempre finchè ci saranno culture e background culturali differenti. La bellezza sta nello scoprire i punti di incontro e come dietro a gesti banali a volte ci siano secoli di significati profondi ancora validi fino ad oggi. Se culture antiche si riflettono nella modernità significa che hanno ancora da insegnare e solo l’uomo aperto di mente può cogliere quegli eterni valori che fanno dell’umanità un piccolo grande paese (come la comunità ebraica di New York) dove tutti si conoscono e dove solo gli “estranei” non sapranno mai sentirsi a casa anche se dimorano “fra noi”.

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