mercoledì 27 febbraio 2008

Sulle spalle dei giganti

Bernardo di Chartres dice “Siamo nani sulle spalle dei giganti: la nostra ragione potrà essere tanto più potente e lungimirante quanto più ci saremo impadroniti del pensiero dei “giganti”: solo a partire dalle loro altezze, da quanto essi hanno conquistato con il loro ingegno, potremo lanciare uno sguardo su orizzonti più lontani”.

Queste parole ci insegnano a riflettere e a ricordare il grande patrimonio culturale che ereditiamo quando veniamo al mondo. Personalmente queste parole mi spingono a dare un significato al tempo della mia vita cercando, nel nostro piccolo, di diventare parte della storia. Come? Attraverso le nostre storie da “nani” in un mondo in cui sono vissuti “giganti”. Se trasferiamo ogni gesto e ogni parola con passione, dimostrando con coerenza quello che stiamo dicendo o facendo, staremo costruendo una piccola parte di storia. Se, attraverso il nostro lavoro, sapremo sentirne la responsabilità potremo dare dignità ad ogni nostro gesto e salveremo il breve tempo passato su questa terra lasciando qualcosa ai nostri posteri.

Noi formatori spesso abbiamo il compito di dare delle nozioni che le persone possano poi applicare per migliorare il loro lavoro. Solo con l’esempio potremo cambiare quelle piccole cose che permetteranno a chi partecipa ai nostri corsi di diventare dei giganti nella loro vita.

I samurai ricordano sempre gli insegnamenti dei maestri e li mettono in pratica, i monaci benedettini tramandano una cultura che, pur adeguandosi ai tempi rimane immutata da 1500 anni. Nel nostro piccolo possiamo dare un aiuto al cambiamento e guardando ai giganti impariamo da loro: anche noi diventeremo come loro attraverso le nostre azioni.

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