“L’orchestra è un mondo: ognuno contribuisce con il proprio strumento e con il proprio talento. Per il tempo di un concerto siamo tutti uniti e suoniamo insieme nella speranza di arrivare a un suono magico e all’armonia”.
Queste sono alcune battute, tratte dal film “Il concerto”, del direttore d’orchestra Andrei Filipov deposto dal regime di Brežnev poco prima del momento del riscatto con se stesso e con la storia.
Tra ironia, colpi di scena e una trama grottesca e al limite del possibile il film ci dimostra che il sogno di un uomo se è condiviso dal suo gruppo, può produrre proprio grazie all’armonia, speranza e voglia di cambiamento. Ognuno con le sue capacità e possibilità concorre al risultato finale e, proprio come in un’azienda ben organizzata, si arriva a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il miracolo è sempre dietro alla porta, bisogna saperla aprire nel momento giusto.
Queste sono alcune battute, tratte dal film “Il concerto”, del direttore d’orchestra Andrei Filipov deposto dal regime di Brežnev poco prima del momento del riscatto con se stesso e con la storia.
Tra ironia, colpi di scena e una trama grottesca e al limite del possibile il film ci dimostra che il sogno di un uomo se è condiviso dal suo gruppo, può produrre proprio grazie all’armonia, speranza e voglia di cambiamento. Ognuno con le sue capacità e possibilità concorre al risultato finale e, proprio come in un’azienda ben organizzata, si arriva a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il miracolo è sempre dietro alla porta, bisogna saperla aprire nel momento giusto.
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