giovedì 14 aprile 2011

Pensiero del fine settimana

"Un uomo viveva ai margini di una strada e vendeva hotdog presso una bancarella allestita vicino alla sua abitazione. L'uomo era sordo e quindi non possedeva una radio, inoltre la sua vista, che con il passare del tempo si era notevolmente indebolita, non gli permetteva di leggere i giornali. Una cosa però era certa: l'uomo vendeva degli squisiti hotdog.

Lungo la strada aveva sistemato dei cartelloni pubblicitari per promuovere la sua attività, ponendo in evidenza la squisitezza degli hotdog che preparava. Con grande entusiasmo gridava ai passanti: "Signore e signori, venite a provare i miei succulenti hotdog!" e i passanti correvano a comprarli. La sua attività era così fiorente che l'uomo dovette procurarsi scorte aggiuntive di pane e salsicce per poter soddisfare i tanti clienti. 
Nonostante la fatica del lavoro l'uomo era soddisfatto e felice. Si procurò persino un fornello più potente per soddisfare la gran richiesta di hotdog e per far prosperare il commercio.

Poichè il lavoro era tanto e da solo non riusciva a farvi fronte, dovette chiamare suo figlio in aiuto, il quale studiava all'università. Ma quest'ultimo, anzichè incoraggiare il padre nella sua attività, prese a dissuaderlo: "Ma papà, è vero che tu non ascolti la radio nè leggi i giornali, ma ti assicuro che gli esperti prevedono un'ondata di recessione. La situazione internazionale è preoccupante e quella nazionale, poi, è perfino peggiore".

Naturalmente le notizie assai poco allegre ricevute dal figlio non mancarono di mettere in allarme il padre che formulò la seguente riflessione: "Dopotutto, mio figlio ha frequentato l'università, ascolta la radio e legge i giornali, sa come gira il mondo, immagino che abbia ragione lui".

L'uomo si affrettò a ridurre le ordinazioni di pane e salsicce, rimosse i cartelloni pubblicitari e si allontanò persino da quella strategica posizione lungo la strada da dove aveva sempre venduto i suoi hotdog. Ben presto le vendite subirono un drastico calo.
"Avevi ragione figlio mio, siamo entrati davvero in un grave periodo di recessione".

dedicato a chi...crede nella crisi e credendoci la fomenta...

3 commenti:

mik ha detto...

Francamente non ho capito il senso della storia... Non ho capito se la "crisi" è una metafora, e va vista in lettura personale o se ti riferisci concretamente alla crisi economica di questi ultimi anni.

Paolo G. Bianchi ha detto...

@mik
ogni storia ha sempre un insegnamento e anche questa può avere diverse interpretazioni.
La mia idea era di riflettere su come spesso le situazioni vengano fomentate da punti di vista personali che non tengono conto di tutti gli aspetti necessari che compongono il problema. Il padre non era in crisi e nemmeno il figlio, ma la visione della crisi del figlio ha investito anche il padre...

Anonimo ha detto...

Molti anni fa mio figlio Marco, forse 6-7 anni, mi proponeva una iniziativa commerciale. "Facciamo un buco nella rete del giardino della nonna, prendiamo una vecchia roulotte e vendiamo hot dog e patatine fritte."
Con la mia saggezza ed esperienza l'ho bloccato immediatamente: "Va bene che siamo sul lago di Garda, va bene che la posizione è eccellente perchè ci passa un sacco di gente, ma tu devi pensare a studiare e laurearti se vuoi avere un futuro!"
Marco non me l'ha mai rinfacciato: si è laureato, ha un lavoro interessante e gratificante, esce di casa alle sei e rientra sempre dopo le nove facendo duecento e passa chilometri al giorno. Vede sua moglie la sera e sua figlia piccola nei fine settimana, sempre che non lavori il sabato (senza indennità di festivo) o la domenica (con indennità) come capita spesso. Non ha prospettive di aumenti significativi nè di carriera anche se è in una multinazionale.
Lui è contento e caricato, io spesso penso alla roulotte con gli hot dog. E non è una storia inventata ...
Alberto D.