venerdì 8 giugno 2012

L'angolo di Tiziano

"Una leggenda racconta che un sovrano dell'antica Persia si annoiava perché aveva tutto e così ordinò ai suoi cortigiani di trovargli qualcuno che fosse capace di una cosa straordinaria, che nessun altro fosse in grado di compiere. Gli portarono a palazzo un uomo che sapeva lanciare un filo da lontano e farlo passare nella cruna di un ago".

Spesso facciamo cose senza senso o forse trovano un senso nella motivazione che ci spinge a farle.

Come sempre Tiziano ci guida e ci aiuta in questa riflessione...qui potete scaricare l'articolo

3 commenti:

alessio ha detto...

Interessante la metafora.
Credo che prima di giudicare l'utilità o meno dell'uso del tempo che fa una persona, bisogni capire cosa la spinge a fare ciò che fa.
E se proprio 100 bastonate sono da dare, credo che la schiena che dovrebbe prenderle è quella di un re, che ha tutto, si annoia ed ha bisogno di essere intrattenuto da uno che ha sviluppato un'abilità "assurda", o perlomeno ci sarebbe da lavorare sulla mancanza di stimoli reale.

pabform ha detto...

...Trovano un senso nella motivazione che ci spinge a farle...

Tiziano ha detto...

Un amico mi ha scritto un commento che credo valga la pena di riportare:

"Ho letto il tuo pezzo “ che senso ha?” che affronta ancora il tema dell’etica. Avrai senz’altro visto “Papillon” con i grandi Steve Mc Queen e Dustin Hoffman, uno dei film più belli sul tema dell’anelito di libertà che alberga in ogni uomo. C’è la scena bellissima del sogno, in cui Mc Queen si trova al cospetto di una corte nel momento in cui sta emettendo il verdetto:
“imputato, questa corte l’accusa del peggior crimine che un essere umano possa compiere… quello di aver sciupato la propria vita!“.
Ma poi come si sciupa una vita? Costruendo un fila lunga 32 kilometri con delle graffette o sprecando il proprio tempo a leggere Cechov? [detto per inciso, una delle mie occupazioni preferite...]. Io ho la mia risposta ed è molto semplice: si spreca la propria esistenza se si fa una vita che non ci appartiene. Se rinunciamo ai nostri sogni per mancanza di coraggio o per debolezza. Tutto qui. Anche battere il record delle polpette va bene se questo è quanto di meglio desideri per te e ti rende felice."

Ebbene, credo abbia ragione, forse sono stato troppo severo a bacchettare chi non ha comportamenti "etici". Forse ciascuno, a patto di non danneggiare nessuno, è libero di fare quel che crede della sua vita, se questo lo fa sentire realizzato. Quello che non condivido del tutto è che non sempre rinunciamo ai nostri sogni per "mancanza di coraggio o debolezza". L'ho detto al mio amico e ha convenuto dicendomi che in effetti chi non realizza i propri sogni non è sempre colpevole: "se non c’è vento le vele non si gonfiano". Mi è sembrata un'espressione bellissima e mi è sembrato altrettanto doveroso aggiungere questi spunti di ulteriore riflessione, e ringrazio il mio amico. Tiziano