Che la musica, come tante altre forme d’arte, aiuti a
ritrovarsi e a sprigionare energie nascoste è ormai noto: ogni giorno leggiamo
di persone che hanno tra le loro passioni studiare o “fare” arte per sfuggire
dallo stress della vita e ritrovare un po’ di pace.
Non è stato molto diverso l’approccio del giovane e ormai
famoso pianista Ramin Bahrami.
Nato
a Teheran nel 1976 ha sempre avuto in Johann Sebastian Bach il suo punto di
riferimento non solo musicale, ma esistenziale. "Frequenta Bach, non ti
lascerà mai solo" gli aveva detto il padre e proprio la passione di Ramin e
il suo grande amore per Bach lo aiuteranno a crescere profugo in Italia, a studiare a Milano al conservatorio Verdi e a
collocarsi tra gli interpreti più acclamati del musicista tedesco.
Nel
suo libro "Come Bach mi ha salvato la vita" (ed Mondadori) Ramin
si racconta in tutta la sua umanità e fragilità di uomo ed artista.
La
musica di Bach, dice in queste pagine, con il suo messaggio universale di
libertà, armonia e bellezza "assomiglia al mondo che immagino ancora
possibile".
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