“Una
cara amica mi ha proposto una riflessione, su questo blog, su ordine e
disordine. Apparentemente, non è un tema di quelli “profondi”, però…”
Questa
volta Tiziano affronta un tema con il quale tutti noi abbiamo fatto i conti:
meglio l’ordine o il disordine? Leggete qui le sue riflessioni.
Continuano
gli appuntamenti con “La bellezza e l’arte del racconto di Checov”: sabato 2
marzo, sempre con la guida di Tiziano leggeremo L’uvaspina e Il violino di
Rotschild.
Qui
trovate tutte le info per unirvi a noi e una bella foto del primo incontro.
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Cadorago (Como), 23 febbraio, Tiziano e l'arte del racconto di Checov |
giovedì 28 febbraio 2013
L'angolo di Tiziano
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1 commento:
Sono l'amica citata da Tiziano. In realtà pensavo che le persone ordinate piacessero di più. Probabilmente su questa convinzione influisce il fatto di appartenere ad una generazione di donne che ha attraversato il femminismo degli anni settanta nel pieno della sua giovinezza. Mi spiego meglio: nell'aria c'era l'idea , contro cui ci si ribellava, che una donna dovesse essere per forza "una brava padrona di casa" , quindi tutta ordine e metodo. Mi chiedo quanto la mia insofferenza alla routine ordinata sia stata rinforzata in quegli anni. Però è vero che è più comodo stare nell'ordine. Pensa che ho lasciato giorni fa a Torino il mio appartamento, dopo aver accolto il "rientro degli scatoloni da trasloco", per correre a Perugia , con l'urgenza dell'operazione di mio padre. Ebbene, incredibile ma vero, lo stare in ospedale- ad operazione conclusa positivamente-con i suoi ritmi ordinati di vita, mi ha fatto sentire meglio!
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