giovedì 5 marzo 2015

L'attualità di Re Lear


Recentemente ho rivisto la tragedia di Shakespeare Re Lear e ho avuto modo di apprezzarne l'attualità. La storia è semplice: un re alla fine della sua vita decide di dividere il suo regno tra le tre figlie purchè queste gli dimostrino a parole quanto lo amano. Due lo ammantano di belle parole e si conquistano parte del regno, la terza non riesce a esprimere a parole il vero amore che prova per lui perché, semplicemente, non lo si può fare. Il Re la disereda. Da qui scatta l'eterna battaglia per il potere dove tra figli veri e riconosciuti, sorelle ambiziose e generi avidi scoppiano guerre e rivalità. E' una storia antica che si perpetua, fatta di tradimenti e di trame ordite nel buio pur di arrivare in alto.
 
Non è permesso guardare in faccia a nessuno e fermarsi di fronte a niente: unico scopo sovrastare gli altri. Alla fine la giustizia che prevale sa di amaro e dopo guerre e montagne di cadaveri, uomini che impazziscono al punto da non vedere più cosa stanno facendo, altri che vengono accecati per non riconoscere la verità, la morale è che “il senso” della parola è così potente che può essere usato sia per il bene che per costruire il male.
Come sempre in Shakespeare l'animo umano è scandagliato in tutti i suoi aspetti e ciò che rimane alla fine è silenzio di fronte alla tragedia del non voler capire che l'unico modo per vivere il potere non è asservirlo ma portarlo al servizio del bene.
"La maturità è tutto", così si conclude questa tragedia che tanto rispecchia quelle dei nostri giorni e mentre invecchiamo la strada che Shakespeare ci indica è quella appunto del diventare saggi e maturi uscendo dai nostri schemi egoistici e guardano oltre, dove non esiste baratro in cui cadere, ma solo ardui sentieri da percorrere per divenire "grandi veramente" senza eserciti, regni e cavalieri, ma solo con un animo puro e sincero. Quanto abbiamo ancora da imparare!

1 commento:

Tiziano ha detto...

Caro Paolo, hai colto la cosa essenziale del Re Lear, proprio quel "La maturità è tutto(“Ripeness is all”). In inglese, ripeness significa tanto “maturazione” quanto “essere pronti” ed è proprio in questo doppio significato che va preso l’invito: punto di arrivo (sempre parziale…) e dinamismo continuo per rispondere giorno dopo giorno alle sfide che la vita continuamente ci impone. Grazie del tuo post! Tiziano