La floriterapia è una disciplina olistica che ha lo
scopo di riequilibrare le emozioni negative permettendo alla persona di gestire
il proprio comportamento e le proprie reazioni in modo più consapevole.
Differentemente da quello che tutti pensano la
floriterapia è una pratica che richiede molta attenzione e molta disciplina nella
consulenza (test di Bach), nella preparazione del composto (bouquet), nella
somministrazione (uso quotidiano) e nelle continue revisioni. Vediamo perché.
Il metodo dei “fiori di Bach” su cui si basa tutta
la floriterapia aiuta a purificare i sentimenti negativi, i pensieri dolorosi
repressi attraverso un percorso bio-energetico di armonizzazione che si basa
sul sistema vibrazionale dell’acqua.
La scoperta che Bach fece a suo tempo riguardava la
proprietà dell’acqua di distillazione (o anche la semplice rugiada che si
posava sui fiori) dopo dovuta diluizione e fissaggio di creare nell’organismo, una
volta ingerita, un sistema micro-vibrazionale capace di aiutare il corpo nei
processi di autoguarigione. La floriterapia è quindi il frutto di conoscenze
scientifiche che implicano conoscenze anche nel campo naturalistico e
soprattutto botanico. In genere si usano più i fiori che le erbe in quanto sono
espressione massima della capacità riproduttiva sessuale della pianta, sono
cioè al culmine della sua potenza energetica.
L’approccio alla floriterapia è molto semplice: la
prima consulenza floriterapica prevede un incontro di un’ora nel quale,
attraverso un colloquio mirato con domande chiuse, vengono individuate le
situazioni di difficoltà da superare. La competenza del floriterapeuta sta
nell’individuare tra i 38 fiori prescelti da Bach quelli capaci di rispondere
alle necessità della persona. Il preparato finale, detto bouquet, verrà poi
predisposto in laboratorio e stabilizzato con alcool, pronto per essere
utilizzato.
Si consiglia una revisione periodica ogni due, tre
mesi nei quali verificare con il floriterapeuta lo sviluppo dell’azione del
preparato sulla persona in termini di umore, gestione delle emozioni, reazione
proattiva alla vita di tutti i giorni.
Molte scuole moderne indicano la floriterapia non
solo per via orale, ma per via osmotica come nella balneoterapia o
nell’utilizzo del bouquet per esempio sui punti della riflessologia corporea,
della medicina cinese, sui chakra o più semplicemente in creme neutre sulle
parti del corpo interessate. Particolarmente efficace si rivela l’uso di crema
alla base del “Rescue Remedy” un composto studiato da Bach per gli usi di
emergenza, prima di definire il bouquet più adatto.
Come si può vedere, anche se la floriterapia può
sembrare complessa per gli aspetti chimici e scientifici, dal punto di vista pratico
è semplice: basta prendere la posologia in gocce direttamente sulla lingua per
un determinato numero di volte al giorno: Bach suggeriva 4 gocce per 4 volte al
giorno lontano dai pasti.
L’intento di Bach era quello di creare qualcosa di
molto semplice e pratico oltre che di assolutamente naturale: niente di più
semplice soprattutto per gli anziani e per i loro diversificati acciacchi: la
bravura sta solo nell’individuare il giusto bouquet.
Anche se dal 1983 la floriterapia nel metodo del dr.
Bach è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità non è da
ritenersi in alcun modo di carattere medico e o terapeutico in senso stretto:
sempre più medici e professionisti della salute la prescrivono proprio per la
sua semplicità d’uso e soprattutto perché non ha dato luogo né a intolleranze né a controindicazioni di
alcun genere.
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