martedì 22 maggio 2007

Quali argomenti, quali obiettivi per la formazione? Parte 3

Adesso i miei commenti su questo tema.
Purtroppo, molto spesso, la realtà è diversa. Mi capita di incontrare un management accentratore che vorrebbe fare cambiamenti radicali, ma senza alterare i suoi privilegi.
Ho visto splendidi progetti formativi che avrebbero portato a risultati sorprendenti in tempi brevi naufragare per la presa di posizione anche di una sola persona.
In questi casi entrano in gioco le gelosie di potere nelle quali l’autorità si sente minacciata e incomincia a remare contro distruggendo quanto si è costruito fino ad allora con sforzi e pazienza.
Altre volte è la paura dell’impopolarità a frenare il cambiamento. Manager timorosi non prendono decisioni adeguate per non creare disaccordo: per loro la discussione non è un momento di crescita, ma qualcosa da evitare. Sul loro tavolo i progetti delle società di consulenza più o meno note giacciono per mesi. E vi resteranno.
Poi ci sono le richieste “mission impossible” dove gli argomenti e gli obiettivi di una giornata di formazione sono talmente tanti e tali che non basterebbe una vita intera per affrontarli tutti. Qui la formazione è un riempitivo, “un misto mare” da fare tanto per essere fatto.
Una cosa è certa: l’organizzazione che saprà guardare dentro se stessa con coerenza e creare una cultura del lavoro basata sulla forza dei valori saprà sempre trovare la meta. Anche con venti poco favorevoli saprà scegliere in modo adeguato gli argomenti giusti e fissare gli obiettivi in modo ragionevole e concreto: il resto sarà solo una questione di tempo e i risultati verranno da soli. Non è impossibile, proprio questa mattina ero in un’azienda che sta cercando di prendere questi venti…

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