martedì 27 novembre 2007

Mobbing? No grazie.

“Sul mio tavolo arrivano 5-6 denunce di mobbing al giorno. Altre vanno direttamente verso un percorso civile, per un licenziamento contestato o perun danno da risarcire”.
È Raffaele Guariniello, procuratore aggiunto a Torino a parlarne sul Corriere della Sera del 27 novembre 2007.

Effettivamente quasi ogni giorno mi capita di sentire parlare in azienda o alla TV di denunce di molestie o mobbing. Questi fenomeni esistono da sempre: per fortuna sono cambiati i tempi e oggi c'è una maggiore attenzione nei luoghi di lavoro.
Guariniello fa però presente che il problema in Italia non è ancora regolamentato: da noi "possiamo appellarci solo a delle sentenze della Cassazione e alla famosa legge 626 dove si enuncia che bisogna prevenire il mobbing almeno quanto l’esposizione a sostanze tossiche o al rumore".
Siamo ancora indietro rispetto ad altri paesi europei e, a questo proposito, ricordo un collega che lavorava per alcune aziende francesi del settore alimentare per costruire luoghi di lavoro attivi e favorevoli al dialogo: mi diceva che incontrava singolarmente tutti i dipendenti dell’azienda almeno tre volte l’anno.
Cosa fare in Italia? Guariniello nell'articolo chiede alle aziende tanta prevenzione e di dotarsi al più presto di un codice etico.

Io non sono un uomo di legge, ma sono concorde con il giudice: la parola d’ordine è prevenzione. Credo che occorrano regolamenti semplici che rendano chiaro quali sono i comportamenti ammessi e quali no.
In campo militare mi viene in mente il codice “semaforo” dei marines americani dove i tre classici colori (rosso, giallo, verde) danno il senso ad ambo le parti del punto a cui sono arrivati in qualsiasi situazione, in pace o in guerra o durante un addestramento.
Se c’è riuscito un corpo militare con tutta la sua rigidità perché non avere un codice etico in azienda?

In realtà ci sto provando all'interno di Abbey Programme® dove, l’ultimo giorno di corso, i partecipanti devono fare un esercizio che molti hanno definito estenuante: la “costruzione della tavola dei valori”. La domanda chiave è come portare i valori fondamentali dell’esistenza nei pensieri e nelle azioni dei miei collaboratori?
L’obiettivo è creare un piccolo vademecum pratico che l’imprenditore e tutta l'azienda possa utilizzare in ogni momento per rapportare e rapportarsi con gli altri e gestire linee guida semplici e chiare per tutti: la prima è essere sempre d’esempio.

Caro Guariniello non so se questo sistema le diminuisca un po’ di lavoro, io spero di sì, ma credo ne sarebbe felice anche lei.

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