domenica 18 novembre 2007

Profumo di donna

E’ da un po’ di tempo che non parlo di film interessanti per la formazione. Ultimamente ho rivisto “Scent of a woman”, rifacimento americano di “Profumo di donna” del regista Dino Risi tratto dal romanzo "Il buio e il miele" di Giovanni Arpino.

La trama: Charlie Simms, il protagonista, frequenta un college elitario grazie ad un sussidio. Per arrotondare, il giovane accetta di assistere per il week-end del Ringraziamento l'anziano colonnello Frank Slade (Al Pacino). Poco prima di partire per quest’incarico, Charlie è testimone dei preparativi di uno scherzo architettato da alcuni suoi compagni ai danni del preside della scuola. Charlie si trova così davanti a un bivio: o denunciare gli autori dello scherzo oppure perdere la borsa di studio per Harward.
Nel frattempo i primi approcci di Charlie con il colonnello sono difficili: il salto generazionale è notevole, Slade è cieco, scorbutico, beone ed aggressivo, parla solo di servizio militare e disciplina. Il colonnello costringe Charlie ad accompagnarlo a New York, noleggia una limousine con l'autista e frequenta ristoranti e alberghi di lusso: il suo intento nascosto è vivere alla grande le feste del Ringraziamento per poi suicidarsi. Tuttavia Charlie riesce ad anticiparlo e a salvargli la vita.
Charlie, tornato da New York, deve ora affrontare la commissione d’inchiesta per lo scherzo: è sul banco degli imputati solo e senza nessun appoggio. Decide di non denunciare i compagni pur sapendo di compromettere il proprio avvenire. Ma ecco presentarsi il colonnello Slade, che in un discorso carico di valori e senso del dovere, esalta l’onestà riuscendo a scagionare Charlie.

È un film interessante perché nel confronto fra due generazioni dimostra che alla base della leadership, all’inizio o al termine di una carriera, debbano esserci i valori di sempre: onestà, integrità, rettitudine, senso dell’onore e del dovere, disponibilità e amore per il proprio lavoro… Infatti il colonnello Slade decide di prendere le difese di Charlie dicendo: “Io lottavo contro il mondo per mettermi in mostra, tu lo fai perché ci credi”.
E a fronte di chi, come il preside, vuole costruire leader corrotti, ma potenzialmente validi solo per sostenere i propri fini, vince ancora l’etica e il valore dell’uomo.
La grande fragilità di un colonnello Slade, di chi “è arrivato”, di chi è ormai deluso e stanco, ritrova vigore e voglia di continuare vedendosi riflesso nel giovane Charlie, inesperto, ma desideroso di crescere e imparare.
Un insegnamento per tutti coloro che sono stanchi e demotivati e che hanno bisogno di ritrovare quel vigore e quell’onestà intellettuale ormai dimenticati.


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