domenica 9 novembre 2008

Obama e la Xerox

Quelle che vi voglio raccontare oggi sono due storie tutte americane.

Un uomo con la pelle scura, figlio di un’americana e di un Keniota, punta alla Casa Bianca e, non senza fatica, vince: Barack Obama è il nuovo presidente degli USA.
Una donna di colore, Ursula M. Burns, dopo una laurea in Ingegneria meccanica alla Columbia University, entra come semplice stagista in Xerox. Passo dopo passo, scala le vette dell’azienda e ne diventa presidente nell’aprile 2007.
L’America sognata dai nostri nonni come paese delle opportunità, tra pregi e difetti, ha ancora da insegnarci.

Da anni faccio formazione, conferenze, lezioni universitarie. Incontro manager e studenti, direttori risorse umane e operai. Parlo di cambiamento, preparo piani e strategie, cerco con la formazione “esperienziale” di realizzarlo o almeno di crearne i presupposti. Poi, ad un certo punto, improvvisamente, il cambiamento si ferma: perché?
Perché, ad esempio, un alto dirigente è più impegnato a pensare alla sua auto aziendale che al bene dell’azienda oppure perché il responsabile delle risorse umane licenzia una stagista solo perché “non ha Santi protettori”.

Capacità e meriti non sono più considerati e tanto meno le competenze che, per quanto acquisite, non saranno mai quelle richieste. Figli di un medioevo ancora vivo, per risalire la scala gerarchica dobbiamo fare una sola cosa: servire bene il capo.

Grazie a Dio, non sempre è così: ogni tanto qualche dirigente e imprenditore che lotta contro i Titani esiste; non farà molto, ma almeno ci testimonia che si può essere diversi e credere nel cambiamento.
E se comunque l’America è sempre l’America, voglio continuare a credere in queste persone perché il vero cambiamento in un mondo di Baroni sono proprio loro.

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