martedì 28 aprile 2009

Sergio Leone: la sua impresa è il west

Il 30 aprile del 1989, venti anni fa, moriva a soli 60 anni il regista e produttore Sergio Leone.

Raggiunge il successo con il film “C’era una volta in America”, ma passerà alla storia per averci fatto conoscere con i suoi “spaghetti western” un altro west: niente cariche di eroi a cavallo che salvano gli innocenti dagli indiani cattivi, niente città piene di affaristi e giocatori di poker.
I suoi personaggi sono belli, brutti o cattivi che si sfidano in duelli interminabili per “qualche dollaro in più” salvando una città senza sapere nemmeno perché o cercando in un cimitero “l’estasi dell’oro”. Il tutto perfettamente integrato dalle straordinarie musiche di Ennio Morricone.

Sembrano più bulli di quartiere, ma chi di noi, da ragazzo, guardando questi film non si è sentito un po’ Clint Eastwood o Henry Fonda, o non si è sentito il sole sulla pelle mentre aspettava di estrarre la colt al suono di un carillon?

Ma perché parlare di Sergio Leone in un blog di formazione?
Perché la sua impresa è stata quella di reinventare un genere, cambiando punto di vista e facendoci vedere nuove sfaccettature di una realtà che pensavamo di conoscere perfettamente.
Perché è magistrale la sua attenzione per i dettagli per cui anche una mosca diventa protagonista di una scena, perché il suo era un grande lavoro di squadra e soprattutto perché ci dimostra che si può uscire dagli schemi, basta volerlo.


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