Tra le varie interpretazioni di questo termine mi colpisce molto quello del filosofo spiritualista americano Ralph Waldo Emerson secondo il quale, per capire il proprio tempo, è necessario analizzare i fatti che accadono nella quotidianità, nella cerchia più ristretta e vicina a noi.
Questo è proprio lo spirito della formazione esperienziale: dare alle persone la possibilità di ritrovare, attraverso pratiche di vario genere, punti di riferimento validi per la sua quotidianità.
L’uomo è alla costante ricerca di sé e credo abbia bisogno di riconquistare la consapevolezza dell’essere e del fare nelle cose di tutti i giorni in modo pratico e diretto. Ogni epoca ha le sue mode e le sue tendenze, ma come spesso accade dopo un Samurai Lab® o un Abbey Programme® ci si accorge che è nella continuità dei valori che possiamo trovare risposte efficaci e durature proprio per le piccole cose di tutti i giorni.
Cambiare è sempre possibile, ma se si parte da ciò che ci sta più vicino è più facile, è più gratificante, e non è detto che col nostro cambiamento diventiamo noi stessi artefici dello “spirito del tempo”.
L’uomo è alla costante ricerca di sé e credo abbia bisogno di riconquistare la consapevolezza dell’essere e del fare nelle cose di tutti i giorni in modo pratico e diretto. Ogni epoca ha le sue mode e le sue tendenze, ma come spesso accade dopo un Samurai Lab® o un Abbey Programme® ci si accorge che è nella continuità dei valori che possiamo trovare risposte efficaci e durature proprio per le piccole cose di tutti i giorni.
Cambiare è sempre possibile, ma se si parte da ciò che ci sta più vicino è più facile, è più gratificante, e non è detto che col nostro cambiamento diventiamo noi stessi artefici dello “spirito del tempo”.
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