domenica 27 marzo 2011

Abbey Programme marzo 2011

Lo scorso martedì 22 marzo si è concluso un altro corso Abbey Programme. Accanto a nuovi partecipanti, di cui due provenienti dalla Svizzera, altri erano impegnati sia nella fase 2 che nella fase 3.
Come sempre nuove scoperte e tante riscoperte nei loro racconti e nelle loro impressioni di fine corso. Del resto la novità della Regola, con i suoi 1500 anni di storia, è aiutarci ad essere innovativi nella vita di tutti i giorni, nelle nostre molteplici esperienze e attraverso il nostro lavoro.
Grazie a tutti di cuore!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un grazie a te per l'esperienza unica che ci hai dato la possibilità di vivere.
T.

vincenzo caci ha detto...

Spunti di riflessione: l'esperienza dell' "Abbey Programme".
Grazie per l'opportunità di testimonianza, mi chiamo Vincenzo Caci. Ho avuto il piacere di partecipare all’ Abbey Programme, organizzato dal Dott. Bianchi presso l’abbazia di Praglia, la quale sorge nelle vicinanze di Padova, Italia.
L’esperienza è stata significativa. Non stiamo parlando di un corso di formazione per il management aziendale puro e semplice, ma di un qualcosa che va oltre.
L’idea di applicare la spiritualità e la regola benedettina all’impresa in sé come organizzazione sociale che opera in un mercato e che presenta al suo interno dei meccanismi di potere è di certo innovativa, e indubbiamente pone in risalto l’importanza del capitale umano all’interno dell’impresa.
Vivendo tre giorni con i monaci benedettini è curioso vedere come alcuni principi quali la partecipazione, la vita in comunità, la coesione decisionale e una sorta di obiettivo di equità si sposino ad una struttura che presenta una gerarchia ben precisa e un sistema di organizzazione verticale.
La giornata inizia con le preghiere, le quali vengono proferite in forma di canti gregoriani. E' interessante parteciparvi al di là della nostra fede, poiché ciò che interessa soprattutto è l’assistere ad un rito che ha radici storiche lontanissime ma che è tuttora attuale.
Il perpetrarsi dei riti distanti nel tempo, non deve farci pensare che in queste abbazie si viva al di fuori della realtà. Avendo avuto modo di interloquire con l’abate, posso affermare che i frati seguono le vicissitudini che susseguono al di fuori dell’abbazia a livello internazionale ed interagiscono con esse integrandole nelle proprie riflessioni.
La giornata si divide in 3 fasi, 8 ore dedicate alla preghiera, 8 dedicate al lavoro e 8 dedicate al riposo. Ciò che sorprende per coloro che sono neofiti della regola benedettina è il profondo senso pratico che emerge dall’osservare e vivere i momenti della giornata in abbazia, ed il senso pratico è sicuramente un concetto che può e deve essere applicato a livello di impresa.
Come il Dott. Bianchi ci ha illustrato i termini fondamentali ispiratori dell’analisi della regola benedettina applicati al management sono quattro: ascolto, osservazione, comunicazione e relazione. Se ci pensiamo, sicuramente capiamo come questi termini ci riconducano ad un ambiente di lavoro ideale, così come si invita a soffermarsi sui concetti di “poter far meglio” o i concetti di “ieri, oggi, domani”, dove ciò che conta è l’ “oggi”.
Anche l’idea di importanza delle relazioni emerge dalle discussioni con l’abate, si scopre infatti, che le abbazie non sono delle organizzazioni a se stanti ma che fanno parte di un vasto network che all’interno del quale i membri si possono spostare.
Dopo questa esperienza posso affermare che la Regola benedettina può decisamente essere applicata alla strategia di impresa e al lavoro, e ciò può sicuramente fornirci degli spunti di riflessione su quello che è il nostro modello di management.
Per questo ringrazio Paolo Bianchi per i nuovi spunti che la partecipazione all' Abbey Programme ha saputo offrirmi.

Per informazioni trovate Studio Bianchi all'interno del network di S2B vedi www.starttobusiness.com