martedì 27 settembre 2011

L’ottimismo fa sempre bene

“Gli adolescenti ottimisti hanno meno probabilità di incorrere in diversi problemi di salute, tra cui la depressione”. Non sono io a dirlo, ma è quanto emerge da uno studio pubblicato su Pediatrics dai ricercatori dell'Università di Melbourne e del Royal Children's Hospital, in Australia, guidati da George Patton

Più di 5.634 ragazzi australiani tra i 12 e i 14 anni sono stati studiati prima di arrivare a questa conclusione che, a detta di molti e, soprattutto in tempi di crisi, sembra una pazzia.

Eppure l’ottimismo (che non significa non saper riconoscere le difficoltà, ma il voler trovare delle soluzioni per superarle) ancora una volta dimostra la sua forza: il messaggio è “se si è ottimisti fin da giovani ci si ammalerà meno da adulti e anziani”. 

A questo punto l’ottimismo va insegnato, va affrontato nelle scuole e perché no anche nelle aziende, aiutando le persone a vedere oltre le previsioni negative, imparando a credere nei propri punti di forza e soprattutto lavorando sui propri punti di debolezza. 

Questa mia opinione, che sostengo da tempo anche su diversi social network, è spesso criticata, a fronte di un pessimismo cosmico che costringe le persone a vedere tutto nero prima, a non volere tentare soluzioni poi, e a chiudersi definitivamente nell’apatia e nel disinteresse nell’ultima fase. 
Ogni situazione va aiutata, coltivata e fatta crescere con pazienza: non si possono raggiungere risultati senza continuità e senza sforzi e proprio per questo serve ottimismo e fiducia: se non altro per la nostra salute.

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