domenica 18 marzo 2012

La meditazione rafforza il cervello

Tiziano Cornegliani, un caro amico e collega, mi ha segnalato questo interessante articolo apparso su La Stampa.it nei giorni scorsi dal titolo "La meditazione rafforza il cervello".

E' un ulteriore conferma dell'utilità della meditazione che, da pratica ammantata di misticismo, oggi ritrova il suo spazio tra gli studi scientifici che ne attestano gli indiscutibili effetti benefici. E' l'università della California a sostenerlo e sembra proprio che la meditazione "possa rafforzare le connessioni tra le cellule cerebrali consentendo al cervello di elaborare più velocemente le informazioni". 

La strada già tracciata da lungo tempo con Abbey Programme, Samurai Lab o Brain Whispering porta alla meditazione, al saper riflettere, alla riscoperta di un mondo interiore la cui forza può sicuramente aiutare ad affrontare il presente sul lavoro o nella quotidianità.

Io ci ho sempre creduto e penso che i cambiamenti a cui tutti siamo chiamati ci abbiano fatto capire quanto è importante imparare a meditare: non è più una semplice tendenza religiosa, olistica, zen, o new age, ma una realtà scientifica.

3 commenti:

cinzia candela bicego ha detto...

buongiorno Paolo,
tema delicatissimo la meditazione nella nostra non laicissima terra. Innanzitutto il silenzio e la capacità di aacoltarsi riescono a rendere intima e profonda l'esperienza del sè; ecco perchè il nostro cervello costantemente disturbato da suoni, musica e colori ha bisogno di riposarsi per poi riattivarsi. C'è molto di più da scrivere ma per il momento riceva il mio post. Buon lavoro e miglior giornata. Cinzia Candela B

cinzia candela bicego ha detto...

Buongiorno Paolo, proprio stamane ne parlavo con Padre Pascal giovane religioso della realtà in cui vivo e il tema relativo alla meditazione è risultato delicato e poco studiato da chi la pratica. E' nel silenzio , nella ri-flessione del sè che ci si accorge della verità, la si sente espandere e la si coglie nella sua semplicità. Il mantra da recitare è un'evocazione che spesso nemmeno si comprende a chi è rivolta.In questo senso chi medità può e deve conoscere la pratica che esercita e non applicarla inconsapevolmente.
Sono una persona che medita con regolarità ma non sono la seguace di alcun maestro che si chiami. Tizio, Caio o Sempronio.
Grazie per aver trattato l'argomento. Cinzia C B

Rossano Maset ha detto...

Ci sono motissimi studi che confermano che la pratica della meditazione trascendentale (MT) ,tecnica molto semplice che si pratica per 15-20 minuti mattina e sera, porti ad una sincronia cerebrale sia intra che intercebrele.
I risultati di moltisimi studi dimostrano che la tecnica è un metodo efficace per produrre degli effetti che sono esattamente opposti a qualli identificati come sindrome da stress, e che aumenta la correlazione cerebrale e la produzione di onde alfa, caratteristiche del profondo riposo e della meditazione ( 10 cicli per secondo circa), il tutto dimostrato scientificamente da più di 600 ricerche scientifiche, e alla portata di tutti.
inoltre, i sogetti evidenziavano un aumento della correlazione cerebrale subito dopo pochissime sessione meditative.
Dott.Rossano Maset
Psicologo-psicoterapeuta
rossano.maset@ordinepsicologiveneto.it