Nel numero dello scorso febbraio la rivista Focus ha pubblicato un
interessante articolo del prof. Massimo Turatto intitolato "Attenzione".
E' un tema spinoso in quanto, secondo il prof. Turatto, proprio perché
bombardati da informazioni che ci giungono in contemporanea il nostro grado
di attenzione cala di continuo a favore della "distrazione patologica"
causata
dell'accettazione ininterrotta degli stimoli esterni.
Nell'articolo
l'attenzione viene definita come la "più scarsa risorsa umana anche se
quella di maggior valore". Mappe mentali che ci aiutino a selezionare le
cose più importanti, a definire scale di priorità nel prendere le
decisioni sono
un ottimo strumento, soprattutto se accompagnato da una pratica continua.
Come fare ad allenare la cosiddetta "attenzione volontaria"? Turatto dà
diversi
suggerimenti ed esercizi e, tra i più efficaci cita la meditazione un
"potenziamento che cambia le
funzioni cerebrali e consente di vedere anche ciò che solitamente sfugge".
Sono convinto che una maggiore consapevolezza sul nostro livello di
attenzione ci può sicuramente permettere di vivere meglio. Per questo
credo, e lo ribadisco, per fare di più e meglio bisogna prima imparare a
sapersi fermare e a leggere ciò che ci circonda.
Se volete saperne di più qui potete leggere l'intervista di BrainFactor al
Prof. Turatto.
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