Addio
pesanti cartelle e zaini e addio anche ai trolley colorati trascinati dai
piccoli studenti. E così spariscono anche i liceali con i libri sotto braccio:
la vittoria dei tablet ipertecnologici è alle porte.
Che
si debba usare sempre più la tecnologia è fuori dubbio e che l'infinita varietà
di informazioni in rete permetta di svolgere qualsiasi genere di ricerca senza
avere la necessità di spostarsi è ormai realtà. Ora i tablet entrano anche
nelle scuole sostituendo i libri; ne è un esempio il Liceo trentino «Andrea
Maffei» dove ogni studente è armato di tablet e relativa connessione internet. Il
progetto si chiama Parnasus.
Devo
ammettere che ho sempre odiato la cartella pesante, zaini e zainetti pieni di
libri e ben venga questa sperimentazione altamente all'avanguardia, ecologica e
pratica. Sul mio cellulare ho salvato una dozzina di libri (sono agli inizi!)
che sfoglio mentre viaggio sul treno o sul metrò e, tuttavia, sono molto fiero
della mia piccola biblioteca “cartacea” vecchio stampo accumulata anno dopo
anno.
La mia
paura è, invece, che queste tecnologie producano una sorta di analfabetismo di
ritorno quali il non saper più scrivere a mano, con la penna (ricordo alle
elementari carte assorbenti e inchiostro fino ai gomiti), ma del resto il mondo
va avanti e ci si deve adeguare.
L'importante è saper utilizzare tutto con
saggezza, senza farsi prendere la mano, e saper ritornare ogni tanto al
"vecchio" per apprezzare "il nuovo". I copisti nelle
antiche abbazie hanno cercato di tramandare con le capacità dell'epoca ciò che
era lo scibile umano, ora sta a noi saperlo gestire in modo sapiente per trasmetterlo
alle generazioni future.
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