mercoledì 29 gennaio 2014

Il sapore della vita

Un tempo ci si augurava "buon appetito" prima di cominciare a mangiare. A quanto pare faceva bene, così come cantare “tanti auguri a te” di fronte alla torta di compleanno o, come si usa ancora nei monasteri, fermarsi un momento in silenzio prima di iniziare il pasto.
Evidentemente "non di solo pane vive l'uomo", ma anche di gratificazioni più profonde che nascono dalla ritualità associata al cibo e che si manifestano nella felicità di consumarlo e condividerlo con gli altri.
Da sempre sostengo che i piccoli riti quotidiani ci aiutano come un corrimano a camminare nella strada dell'esistenza sostenendo la fatica della salita e preservandoci dagli scivoloni nelle discese. Non parlo di maniacalità o superstizione, ma di quei piccoli momenti che ci insegnano la pazienza e la gioia; assaporare le piccole cose le rende più piacevoli e intensifica veramente la gioia del riceverle o del farle.
La dolcezza passa quindi attraverso il nostro cuore e, come sempre, rende diverso il nostro vivere nelle piccole come nelle grandi cose.

Per approfondire potete leggere questi due interessanti articoli del Corriere:

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