mercoledì 7 maggio 2014

Carriera: orizzontale o verticale?


Il cambiamento del mercato del lavoro influisce anche sul modo di fare carriera, non c'è dubbio. Intanto i posti di lavoro sono sempre più a rischio e tra fusioni acquisizioni e chiusure, la precarietà è sempre più sentita dando una percezione di futuro instabile e incerto.
 
I passaggi di carriera fino a qualche anno fa erano ancora "verticali"; il miglioramento di una posizione era correlato a un rapporto tra remunerazione e responsabilità e spesso anche ad un numero crescente di collaboratori da gestire. Oggi, invece, sono sempre più le persone che cambiano lavoro nell’ottica di consolidare la loro posizione: non si pensa più a salire insomma, ma a mantenere ciò che si ha cercando di fare crescere le competenze nel proprio campo che permettano un maggiore adattamento ai cambiamenti e alle situazioni.

Nelle sessioni di counseling aziendali percepisco sempre più questa tendenza che, sicuramente, è espressione dello spirito di sopravvivenza: l'unico modo per rendersi protagonisti e necessari è incrementare una sorta di capacità multitasking. Crescere è apprendere continuamente e preferisco pensare che sia per amore e non per forza. Certo è che in questa spasmodica ricerca della salvezza ci si aggrappa all'unica vera àncora: conoscere se stessi e sapere fino a che punto si è resilienti.

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