Non
ho mai pensato che potessero sparire, nemmeno oggi ai tempi di facebook o dei
tablet e personalmente li trovo insostituibili. Sto parlando dei biglietti da
visita, quei cartoncini che parlano di noi e del nostro mestiere. Ne conservo
tanti, li sfoglio, li vado a rivedere e, come la collezione delle figurine dei
calciatori, mi ricordano volti, persone, situazioni, incontri e scontri. Fanno parte della
vita di ogni professionista che, deve ben studiare colori, font, testo cercando,
in poche righe, di colpire l'attenzione e fare arrivare un messaggio chiaro: questa
è la mia identità, il mio stile e per te posso fare questo.
Ricordo ogni mio biglietto da visita, le
modifiche che hanno subìto nel tempo sulla base di esperienze, di cambiamenti
di luoghi o situazioni. Tutto, dal carattere, ai colori rispecchiava e
identificava il mio stesso stato d'animo in relazione alle nuove idee da
affrontare o alle vecchie da consolidare. No, non penso proprio possano sparire
(leggi approfondimento qui) perchè
rappresentano un mondo: quello in cui viviamo realmente e quei contatti veri
che sono stati sanciti, come di solito accade, da una stretta di mano.
Non è
un caso che, recentemente, una cara amica mi abbia regalato un bellissimo porta
biglietti da visita realizzato artigianalmente da suo padre. Un regalo molto gradito
pronto a raccogliere nuove sfide, nuovi accordi e, spero, nuove persone da
conoscere.
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