Stazioni,
aeroporti e porti sono testimoni di miliardi di baci e abbracci: hanno segnato
speranze, paure, ma anche gioie di rivedersi e ritrovarsi vivi. Ne sono
colpevole anche io.
Nel
bacio e in un abbraccio c’è tutto il nostro volersi, desiderarsi, perdersi e
trovarsi nell’altro sia esso solo un amico o l’amore a cui dedichiamo la nostra
esistenza.
Nella
Regola benedettina quando un ospite arrivava al monastero era l’abate, la più
alta autorità, ad accoglierlo con un “bacio fraterno”.
Mosè,
nel suo attaccamento alla vita, chiede a Dio di risparmiarlo e questo, preso a
tenerezza, lo rapisce con un bacio sulla bocca.
Di
baci si parla in tutto il Cantico dei Cantici, di baci si parla nelle opere di
tutti i poeti, scrittori, narratori… di baci ci parla la storia dell’arte.
Le
nonne baciano i nipoti, gli amanti si rubano baci di nascosto, gli sposi si
baciano di fronte all’altare; in molte filosofie orientali e religioni si bacia
l’altro sulla fronte per benedirlo.
La
storia è fatta di baci, nel bene e nel male.
Giuda tradì Gesù con un bacio; ma
sempre di baci e abbracci parliamo.
Poi
arriva l’emergenza in atto e le autorità decidono per la salute di tutti di
stabilire alcune norme: niente baci, niente abbracci, niente strette di mano e distanze
di sicurezza.
Su
queste ultime due mi vengono in mente i cavalieri e i samurai. I primi avanzavano
la mano per dimostrare all’avversario che non erano armati, i secondi
mantenevano le distanze perché erano sempre pronti a difendersi da eventuali attacchi.
Non
discuto sui provvedimenti: mi adeguo e basta, obbedisco, credo lo dobbiamo fare
tutti.
Voglio
però anche riflettere.
Cosa
stiamo imparando da tutto questo oltre a curare di più la nostra igiene
lavandoci le mani e tossendo in un fazzoletto (peraltro norme di normale
quotidianità)?
Certo
ci fa strano non abbracciare l’amico o stringere la mano dopo un accordo: “come
se le avessi stretto la mano”, mi è stato detto proprio meno di una settimana
fa…
Come
cambia la nostra vita?
Guardare
le persone da un po’ più lontano forse ci aiuta a vederle meglio e schivare
qualche falso bacio dato per convenienza ci aiuta a capire quante maschere
abbiamo e riceviamo.
Cosa
fare nel frattempo?
Pur
credendo che corpo, mente e spirito siano un unicum, mi hanno colpito in questi
giorni due interventi che vi riporto: il primo di un noto medico psichiatra (la
mente), il secondo di un medico, biologo e virologo premio Nobel (il corpo).
Ci
saremo accorti di chi ha avuto la lucidità di continuare a vivere, di chi si è
dato da fare per gli altri e di chi, chiuso nel proprio egoismo, ha pensato
solo a se stesso.
Certo
è che quando potremo ripartire sereni avremo tutti il dovere di fare il punto
della situazione e, per quello che ci riguarda, come ci saremo comportati farà
una grande differenza.
Ora
ci serve coraggio e attenzione, come persone e come Nazione.
La
paura crea solo spettri, dobbiamo restare lucidi e soprattutto operare per il
bene comune come per quello di noi stessi.
I
percorsi di counseling, la meditazione Mindfulness, Taichi e Qi Gong, il
prenderci cura del nostro essere con trattamenti e terapie olistiche dovrebbe
insegnarci questo, ma non solo ora, sempre.
Un
abbraccio forte e un bacio sulla fronte, qui si può!
Lomazzo
(CO), via Unione 2,
Buttrio
(UD), c/o Romina Tulissi Via Divisione Julia 14/2
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