In questi giorni stiamo
affrontando con mille discussioni e perplessità la “fase 2”.
L’intento di tutti è quello
di ritornare a una certa normalità: i dubbi che permangono sono ancora tanti,
molte le questioni ancora aperte, tante le speranze, ma ancora molta paura.
Perché?
I giorni che hanno preceduto
questa “riapertura vigilata” sono stati giorni di isolamento sociale con i
canali media che trasmettevano informazioni spesso contrastanti: un continuo
bombardamento psichico che ha amplificato in ognuno di noi sfiducia e
incertezza.
Sono pienamente d’accordo con
quanto espresso nell’articolo della dr.ssa Maura Manca, psicoterapeuta (lo puoi
leggere cliccando qui): i danni che si sono creati
nelle nostre menti e nei nostri animi in questo periodo di segregazione sono
irreversibili e ne pagheremo tutti le conseguenze con il tempo.
La preoccupazione continua che
alimenta l’incertezza sta creando paura non solo per il futuro, ma anche per il
presente: e non si tratta solo di cose sconosciute, ma anche di quelle note.
In un mio precedente articolo
scritto per la rivista medica Olos e Logos ho avuto modo di parlare
dell’emozione paura in medicina tradizionale cinese e su come gestirla e
affrontarla.
Certo è che dovremo convivere ancora per molto tempo con questa emozione e sarà ancor più necessario, per ben gestirla, trovare i mezzi adatti per farci aiutare, nessuno escluso.
Per questo
continuo a mantenere aperto il mio personale contributo per fronteggiare questa
emergenza:
“TI
ASCOLTO, PARLAMI”
servizio di counseling gratuito emergenza
COVID19
Paolo G. Bianchi
cell. 328 8755091
skype: paolo giuseppe bianchi
Lomazzo
(CO), via Unione 2,
Buttrio
(UD), c/o Romina Tulissi, Via Divisione Julia 14/2
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2 commenti:
Grazie Paolo per il suo articolo, per quanto mi riguarda non ho mai avuto paura del contagio....a volte penso di essere fuori rispetto alla maggioranza delle persone! Ho mantenuto le precauzione che ho da sempre ma senza ossessione. Ho tenuto sempre impegni durante le giornate in casa, con l'attività fisica di yoga pilates e aerobica che mi hanno aiutato molto, il giardinaggio che mi rilassa e la cucina sperimentando piatti nuovi! La lontananza dalle persone care e le amicizie l'ho colmata con le telefonate ...cerco di essere positiva e spero che lentamente si possa tornare ad una pseudo normalita! Questa la mia esperienza!
Buongiorno (mi spiace solo non sapere il tuo nome)
grazie per la tua esperienza. La grande differenza in tutto è sempre come vengono affrontate le cose, emergenza covid inclusa. certo le precauzioni sono fondamentali e dovremo mantenerle come sana abitutine anche per il futuro. Contemporaneamente è importante l'approccio: tenersi impegnati (soprattutto se non si lavora), vivere nella quotidianità nuove esperienze e dedicarsi del tempo che prima non sia aveva sono solo alcune delle piccole vittorie che possiamo avere nei confronti di questa situazione. Aggiungo poi che il nostro dovere, proprio nei confronti delle persone morte, è quello di rivalutare la vita e riappropriarcene. se avremo imparato questo nessuno sarà morto invano e qualsiasi sacrificio saremo chiamati a fare sarà motivato e giustificato.
grazie
p
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