Essere “normali” oggi pare sia complicatissimo. Non sono io a dirlo, ma tutte quelle persone che ogni giorno mi chiedono percorsi di counseling e di crescita personale o che, accusando disturbi fisici dovuti al troppo stress accumulato in un mondo in cui si sentono un “alieni”, cercano un po’ di benessere.
Non sono assolutamente persone “malate”, ma solo persone che si pongono delle domande, che non fingono che tutto vada bene, che vorrebbero capire ed essere capite, ma che soprattutto vedono questo mondo con “occhi diversi”.
E’ forse un male essere persone che hanno il senso del bello? Che hanno il senso della creatività anche dove i lavori sono sfiancanti o ripetitivi? Che sanno essere empatici e collaborativi senza che nessuno te lo imponga? Che di fronte ad una notizia non si accontentano, ma si informano, leggono, studiano? Che usano internet per trovare informazioni e non per diffondere fake news o sensazionalità?
Di solito sono persone che soffrono perché si sentono “diverse”, fuori moda o fuori tema.
Sentirsi male perché non si è omologati non è una patologia anche se chi la sente la vive come tale: il risultato è un dolore continuo che spesso porta all’isolamento.
Ma è giusto che sia cosi?
Personalmente credo di no soprattutto se guardiamo a queste persone e ci accorgiamo che sognano, amano, vivono creano come tutti gli altri, solo lo fanno in modo differente.
Il problema è capire chi è sano e chi è malato…
E se la malattia fosse volere semplicemente essere connessi con la propria “anima”?
Non è una colpa volere sperimentare sulla propria pelle infinite possibilità, imparare da tutto sia esso un sogno o un momento che si sa può solo essere passeggero; allora li vedi tranquilli che si allontanano dalla competizione sfrenata rendendosi così liberi da ogni sfruttamento perché consapevoli di essere parte di un tutto infinito.
Li vedi cercare nella sofferenza dell’altro un motivo per voler cambiare le cose senza abusare di chi è più debole, perché per loro non esiste debolezza, ma forza in ogni essere vivente.
Sono uomini e donne che non vanno di moda, che non appariranno né sui giornali, né in tv, che credono sia più importante “esserci” che “avere”:
E anche se beffati, derisi come sciocchi da quelli apparentemente più forti sono proprio loro che hanno scoperto il vero senso della vita dove forma e sostanza sono la stessa identità.
Eppure si sentono stranieri a questa terra, tanto da porsi domande se sono “fuori posto”: gente che come diceva Gaber “non ha bisogno di un crocifisso, ma cerca un dio dentro se stesso” per essere partecipe di una cre-azione e ri-creazione che possa realmente cambiare le cose.
Per queste persone la vita non è un bicchiere pieno o vuoto, ma è solo vita da vivere con dignità, fermezza, e ci si applicano con una disciplina da samurai perché tutto quello che potranno lasciare è un mondo migliore a quello che hanno trovato. A volte te lo confessano: pensano basti un gesto, un sorriso, una parola taciuta o una carezza per poterlo realizzare.
E il mondo, quello esterno lo sa: queste persone non saranno mai schiave perché libere dentro così come lo era Mandela nei pochi metri della sua cella.
Normali come Dei Immortali che trascinano dietro loro il cosmo delle energie senza sentirsene la forza, ma molto il carico, ecco come si sentono.
NO, Non sono malati: sono solo uomini e donne vere e per questo si fanno domande.
E quando trovano le risposte vedi la luce che da dentro li fa risplendere prima che tornino a illuminare la normalità. Il mondo, l’universo è vostro.
Siete i benvenuti perché a voi dedico il mio lavoro. Grazie di esistere, persone al centro.
Crescita personale e benessere psicofisico
Terapie olistiche e bionaturali - Lomazzo (CO) – Buttrio (UD)
www.paologbianchi.com
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