Sono diversi i genitori che mi hanno chiesto come poter parlare di guerra ai loro piccoli.
Diciamo che il clima di tensione a cui anche noi adulti siamo sottoposti di certo non aiuta…
Parlare ai bambini della guerra è una sfida delicata e importante. È essenziale adottare un approccio sensibile e adattarlo all'età e alla maturità del bambino.
Per i bambini più piccoli (3-7 anni), usare parole semplici e concrete. Ad esempio, dire che la guerra è quando le persone litigano o si fanno del male.
Per i bambini più grandi (8-12 anni), offrire spiegazioni più dettagliate e rispondere alle loro domande in modo più completo.
Gli adolescenti possono affrontare discussioni più complesse sulla guerra, inclusi i motivi storici e politici che possono portare a conflitti.
Evitare comunque di nascondere la realtà della guerra, ma fare attenzione a non fornire dettagli troppo cruenti o spaventosi che potrebbero essere inappropriati per l'età del bambino.
Libri, documentari o immagini possono aiutare i bambini a capire meglio l'argomento. Scegliere materiali adatti all'età del bambino.
Assicura al bambino che sono al sicuro e che ci sono molte persone che lavorano per prevenire la guerra e promuovere la pace nel mondo.
Spiegare l'importanza dell'empatia e del rispetto per gli altri. Aiutare i bambini a comprendere che la guerra provoca dolore e sofferenza alle persone coinvolte.
Essere disponibile per rispondere alle domande dei bambini e risolvere i loro dubbi. Se non si conosce la risposta, ammetterlo e cercala insieme.
Insegnare ai bambini il valore della pace, dell'amicizia e della risoluzione pacifica dei conflitti. Racconta storie di persone che hanno lavorato per la pace nel mondo.
Limitare l'esposizione ai media (in questo periodo anche per gli adulti e soprattutto gli anziani – ricordare che per le statistiche l’Italia è al 43° posto per libertà di stampa!): ridurre l'esposizione dei bambini a notizie e immagini violente sulla guerra. Questo può causare ansia e paura.
Fare conoscere ai bambini le risorse di supporto, come genitori, insegnanti o consiglieri, a cui possono rivolgersi se si sentono preoccupati o spaventati.
Continuare a parlare con i bambini sull'argomento nel tempo, offrendo aggiornamenti appropriati e opportunità per discutere.
Ricordare che ogni bambino è diverso, e ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro.
Adattare il proprio approccio in base alle esigenze e alla sensibilità del proprio bambino, e mantenere sempre la comunicazione aperta e amorevole.
IPHM Paolo G. Bianchi
International Practitioner of Holistic Medicine - Terapie Olistiche e
Bionaturali
Lomazzo (CO) - Buttrio (UD) - 328 8755091
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