giovedì 26 giugno 2025

L’eco invisibile della casa: purificare gli ambienti dalle energie negative

 



C’è una frase di Gaston Bachelard che recita: “La casa è il nostro angolo del mondo. È, letteralmente, il nostro primo universo.” Ma cosa accade quando quel piccolo universo si incrina, quando il nostro spazio riflette inquietudine, pesantezza, un’inspiegabile malinconia? E se le pareti potessero raccontare ciò che non si vede, ciò che resta sospeso tra gli oggetti, tra i passi, tra i pensieri?

 

Virginia Woolf, ne La stanza di Jacob, accenna a come il vuoto di una presenza possa essere più tangibile dell’assenza stessa. In questo vuoto si annidano le energie: memorie residue, tensioni emotive, eventi drammatici o semplicemente la stagnazione di ciò che non si trasforma. Purificare un ambiente significa quindi riportarlo alla sua natura vibrante, viva, restituirgli il respiro, come si fa con un corpo che ha smarrito il proprio ritmo.

 

Secondo la fisica quantistica, tutto è energia, tutto vibra. Anche i luoghi. Il biologo Rupert Sheldrake ha introdotto il concetto dei campi morfici, secondo cui ogni ambiente trattiene la memoria di ciò che vi è accaduto. Le mura di una casa diventano allora custodi di racconti non detti, accumulando esperienze, emozioni, parole mai pronunciate.

 

Le culture antiche lo sapevano bene: dal feng shui cinese al vastu shastra indiano, dall'incenso delle liturgie cristiane alla salvia bruciata nelle tradizioni sciamaniche, ogni cultura ha sviluppato rituali per armonizzare lo spazio e ristabilire l'equilibrio tra uomo e ambiente.

 

Per la MTC, l’ambiente non è neutro. Esso partecipa attivamente al benessere o al disagio della persona. Ogni luogo è un nodo energetico dove i Cinque Elementi (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua) interagiscono in modo armonico o disturbato. Un ambiente troppo yang (eccessivamente attivo, disordinato, rumoroso) può generare ansia e irrequietezza; al contrario, uno troppo yin (scuro, chiuso, stagnante) può favorire stanchezza, tristezza, ritiro.

 

Il Qi, energia vitale che scorre nel corpo ma anche negli spazi, può essere rallentato da accumuli (troppi oggetti, disordine, polvere), da strutture sbilanciate (mobili spezzati, colori troppo aggressivi, mancanza di luce naturale), da angoli morti dove l’energia ristagna. La medicina cinese consiglia, ad esempio, di attivare i punti cardinali della casa secondo i meridiani energetici e le stagioni.

 

Cosa fare tra tradizioni e superstizioni?

Riordinare e lasciar andare
Il primo passo è eliminare il superfluo. Ogni oggetto trattiene memoria. Fare spazio, secondo il metodo giapponese di Marie Kondo, significa anche sciogliere legami con ciò che non nutre più. In MTC, liberare lo spazio è come liberare il meridiano del Fegato: si apre alla fluidità, alla visione, al cambiamento.

 

Pulizia con acqua e sale
Nelle tradizioni mediterranee, l’acqua e il sale purificano. Si può lavare il pavimento con acqua, aceto bianco e una manciata di sale grosso, ringraziando il luogo per ciò che ha accolto e chiedendogli di liberarsi dal superfluo energetico.

 

Suono: il diapason dell’anima
Il suono spezza le stagnazioni. Le campane tibetane, i diapason terapeutici, i mantra recitati con intenzione aiutano a rimettere in moto il Qi. Anche un semplice battito di mani negli angoli delle stanze può sciogliere energie stagnanti.

 

Fumo e profumi sacri
La salvia bianca, il palo santo, la resina di copale, il sandalo: ogni sostanza agisce su livelli sottili differenti. Il fumo, simbolo di trasformazione, sale verso l’alto e trasporta via ciò che non è più utile. Importante è bruciarli con consapevolezza, in silenzio, o accompagnati da preghiere o affermazioni.

 

Luce e ventilazione
Aprire le finestre ogni giorno permette un ricambio energetico. In MTC si dice che “la luce del sole dissolve l’umidità del cuore”. Anche illuminare zone buie della casa (con specchi, candele, cristalli) può cambiare radicalmente l’energia percepita.

 

Cristalli e simboli
Il quarzo ialino, l’ossidiana, la tormalina nera sono usati per assorbire e neutralizzare le negatività. Posizionati nei quattro angoli di una stanza creano un campo protettivo. Anche simboli come l’Enso giapponese, l’Om tibetano, o l’immagine di un mandala possono elevare la vibrazione dell’ambiente.

 

Purificare un luogo è un atto sacro. Non si tratta solo di eliminare il “negativo”, ma di ristabilire un dialogo sottile tra noi e lo spazio che abitiamo. Lo spazio diventa alleato, specchio del nostro processo interiore. In questo senso, purificare è anche guarire. Risanare le memorie invisibili, come si farebbe con una ferita. Ogni casa è un organismo vivente: se lo curiamo, ci restituisce pace.

 

Come scrive Italo Calvino ne Le città invisibili, “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano”. Così i nostri luoghi, le stanze dove viviamo, dormiamo, piangiamo o gioiamo, custodiscono ciò che siamo. Se il nostro intento è quello di vivere con leggerezza e presenza, anche il luogo deve vibrare con noi. Purificare gli ambienti non è solo una pratica: è un modo per tornare al centro, per fare spazio al nuovo, per rendere sacro ciò che sembrava ordinario.

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

  • Kim, H. J., & Lee, J. W. (2021). Environmental Energy and Human Health: A Review. Frontiers in Public Health.
  • Yang, J., et al. (2022). The influence of architectural environments on human energy fields: An integrative perspective. Journal of Environmental Psychology.
  • Zhu, L. & Chen, M. (2023). The role of Feng Shui in contemporary urban planning and health. Asian Journal of Environmental Design.
  • Sheldrake, R. (2020). The Presence of the Past: Morphic Resonance and the Habits of Nature (Revised Ed.). Park Street Press.
  • Kondo, M. (2021). The Joy at Work: Organizing Your Professional Life. Ten Speed Press.
  • Corbellini, C. (2023). Le vibrazioni terapeutiche dei diapason. AMAL Edizioni.
  • Yu, X. & Huang, W. (2022). Qi and Place: Integrative Energy Perspectives in Traditional Chinese Medicine. Integrative Medicine Reports.

 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente.
Per tenere lontane le negatività dall'ingresso di casa, si possono utilizzare diversi cristalli, tra cui la Tormalina nera, l'Ametista, il Quarzo fumé e l'Ossidiana nera. Questi cristalli sono noti per le loro proprietà protettive e la capacità di assorbire energie negative, creando una barriera contro influenze indesiderate.
@la_pietra_perfetta

Paolo G. Bianchi ha detto...

grazie