“La bocca parla
dalla pienezza del cuore.” — Vangelo secondo Matteo, 12:34
“Ciò che si
dice è figlio del cuore; ciò che non si dice, lo è ancor di più.” — Proverbio
cinese
Quando una persona ci racconta qualcosa con sincerità, spesso diciamo che "parla col cuore". Ma cosa significa davvero questa espressione? È solo una metafora poetica, o esiste una corrispondenza reale tra il cuore e la parola?
In Occidente, il cuore è simbolo di sentimento, ma raramente viene collegato al linguaggio. Eppure, nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), questa connessione è molto più profonda e concreta: il cuore governa la parola, ed è l’organo che ospita lo Shen, la coscienza, la mente, lo spirito.
Nel sistema della MTC, ogni organo ha una funzione fisiologica e una emotiva-energetica. Il cuore (Xin) è l'Imperatore del corpo, colui che guida, ma non con la forza: con la luce della consapevolezza.
Quando lo Shen è in equilibrio, la parola è chiara, diretta, armoniosa. Quando lo Shen è disturbato — da emozioni represse, traumi, preoccupazioni eccessive — la parola può diventare confusa, logorroica, oppure silenziosa fino al mutismo.
La voce — intonazione, ritmo, flusso — è dunque il suono del cuore. Non a caso, la MTC collega il cuore alla lingua, non solo come organo fisico, ma come strumento del parlare e del dire la verità interiore.
Nei testi classici, si dice che “il cuore si apre nella lingua”. Nei disturbi cardiaci cronici (non solo fisici ma energetici), si osservano frequentemente alterazioni del linguaggio: balbuzie, parole sconnesse, difficoltà a esprimersi, oppure un parlare eccessivo, incontenibile.
La medicina moderna osserva che chi ha subito un trauma cardiaco può perdere la capacità di parlare correttamente, mentre in MTC si considera che lo Shen scosso non riesca più ad attraversare liberamente il canale del linguaggio.
E non è un caso
che in MTC molte valutazioni energetiche vengano fatte anche e soprattutto
attraverso l’osservazione della lingua. 舌诊 (shé zhěn) (a noi nota come semeiotica) fa parte della
tecnica chiamata 望诊 (wàng zhěn),
cioè l'osservazione visiva, una delle quattro diagnosi fondamentali
della MTC.
In questo
contesto, "shé zhěn" è l’osservazione sistematica della lingua per
valutarne:
- Colore della lingua e della patina
- Forma (gonfia, sottile, con segni
laterali)
- Movimento (tremori, rigidità)
- Distribuzione e qualità della patina
Lavorare sul
cuore, quindi, significa anche lavorare sulla nostra capacità di parlare.
E viceversa: parlare
consapevolmente — meditare prima di dire, usare parole che uniscono anziché
dividere — può essere un esercizio per nutrire il Cuore.
Tecniche come la meditazione sul respiro, la digitopressione su punti come HT7 (Shenmen) o REN14 (Juque), o il suono vocalico A prolungato (associato al cuore), possono aiutare a ristabilire l’equilibrio.
Nel counseling
olistico, nei trattamenti energetici, nella medicina poetica e simbolica della
MTC, si lavora sempre più con questo asse cuore-lingua, cuore-parola. Perché
guarire non è solo “stare meglio”, ma tornare a dire sé stessi con
autenticità.
“Le parole giuste al momento giusto sono gemme preziose.” — Proverbio ebraico
Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ Λόγος - “In principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.” — Giovanni 1:1
Se senti che le
parole non ti appartengono più, se a volte ti sorprendi a dire troppo o troppo
poco, forse è tempo di ascoltare il tuo cuore.
Nei nostri
percorsi olistici, uniamo antiche tecniche energetiche e pratiche moderne per
aiutarti a ritrovare l’equilibrio tra ciò che senti e ciò che dici.
Perché il
benessere comincia da un cuore che può esprimersi.
Contattaci
per un colloquio conoscitivo e inizia il tuo cammino verso una parola
autentica.
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