Nel maggio del 1891, Papa Leone XIII firmava la sua enciclica Rerum Novarum, destinata a segnare una svolta epocale nel pensiero sociale della Chiesa. Un uomo erudito e lucido, profondamente immerso nei fermenti dell’epoca post-rivoluzionaria, capace di cogliere l’urgenza di un mondo nuovo che si affacciava – spesso tragicamente – alla modernità.
Ma cosa succede quando esso degenera in alienazione o sfruttamento? Quando il ritmo vitale viene distorto da dinamiche di squilibrio?
In questo crocevia si collocano due visioni: la Rerum Novarum (1891), enciclica sociale che riflette sulle condizioni degli operai durante la rivoluzione industriale, e la Medicina Tradizionale Cinese, che nei suoi millenni di storia ha sviluppato una visione dell’essere umano come microcosmo inserito in un sistema di relazioni naturali e sociali.
ne parlo nel mio ultimo articolo sulla rivista scientifica BRAINFACTOR
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