domenica 8 marzo 2009

Il pranzo di Babette: un talento nascosto


Continuo la mia serie di post sul tema cucina-management proponendovi un altro film, "Il pranzo di Babette".

La trama: alla fine dell'Ottocento in un piccolo villaggio della Danimarca due anziane sorelle, figlie di un pastore protestante, ereditano dal padre la guida della sua comunità religiosa ormai allo sfascio. Un giorno entra nella loro vita una profuga parigina Babette Hersant. Babette per quattordici anni farà loro da governante aiutandole anche nella loro missione di carità e sostegno.
La vincita di 10.000 franchi alla lotteria sembra spingere Babette a ritornare in Francia, invece, la donna deciderà di utilizzare tutta la somma per preparare un sontuoso pranzo per la comunità. I commensali ritroveranno l’armonia perduta e scopriranno con sorpresa che l’umile Babette era stata lo chef più famoso di Parigi.

Avete mai pensato quante persone lavorano in silenzio, senza clamore e sembrano non avere qualità particolari finchè, un giorno, se gli forniamo l’occasione, scopriamo in loro “dei grandi artisti”, delle persone con qualità veramente speciali. Bisogna solo dar loro l’opportunità di esprimersi, di realizzarsi. La capacità di un buon leader sta proprio nel saper fare emergere queste capacità e nel favorire il loro sviluppo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

“Il Pranzo di Babette” è stato uno dei più bei film che ho visto e guardandolo mi sono molto commossa. Anche in questo film, come in tanti altri a sfondo culinario, es “chocolat” la protagonista è in fuga ma poi cucinando per gli altri rimane, nonostante abbia la possibilità di andare altrove quasi dovesse compiere una “missione”.
La cucina è un luogo “magico” dove pentole e fornelli borbottanti sul fuoco , sembrano antri dove delle abili alchimiste mescolando ingredienti e passione dando vita a cibi prelibati che hanno il potere di acquietare gli animi di chi li assapora.
Anch’io, quando sono in cucina, mi sento come in un altro mondo e quando mi chiedono perché faccio questo lavoro non riesco mai a spiegarlo bene……è in questo luogo che se mi sento triste , trovo la serenità e se sono felice c’è in me una grande energia creativa.
Quando termino le mie lezioni culinarie e servo il tasting è una gioia immensa vedere come, persone tra loro sconosciute, sembrano unite tra loro da un piacere che arriva all’anima e le unisce. Questo piacere è il sapore , il profumo, di un cibo cucinato con amore …e io in quel momento sono felice !!!!!!!
Anch’io volevo fuggire ma poi sono rimasta…..
E’ questa la mia missione????
Spero di si!!!
Gabriella