venerdì 29 aprile 2011

Pensiero del fine settimana

"Ci sono due modi di vivere la vita. 
Uno è pensare che niente è un miracolo. 
L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo".

martedì 26 aprile 2011

Top manager visionario

Nell'ultimo numero de "L'Impresa" a pag. 16 mi è capitato di leggere l'intervista a Christian Boiron presidente dell'omonima azienda  leader nel campo del medicamento omeopatico. Boiron sostiene che l'uomo è nato per essere felice e che l'azienda ha il dovere di aiutarlo in questo compito.

Ho ritrovato gli stessi temi dell'intervista anche sul sito aziendale

Molto interessante il processo che Boiron ha attuato attraverso un cambiamento radicale dei processi, una formazione a tappeto e tanto tanto coinvolgimento.

Come sapete sono temi a cui temgo molto e da sempre a me cari , che sviluppo e porto avanti da anni con Abbey Programme: cambiare si può, riportare le persone al centro non è un sogno, ma una realtà in cui azienda e dipendenti possono vivere lo spirito di impresa come qualcosa di nuovo.

Sono contento di vedere che qualcuno lo sta facendo e ne ha fatto la sua mission.

Un piccolo passo per l'uomo...

venerdì 22 aprile 2011

Auguri

La forma del cuore

Il mio cuore è diventato capace di ogni forma:
un pascolo per le gazzelle, un monastero per i monaci,
un tempio per gli idoli, la Ka'ba per i pellegrini,
le tavole della Torah, il libro del Corano.
Professo la religione dell’Amore.
Qualsiasi direzione prendano i cammelli dell’Amore,
quella è la mia religione e la mia fede.

Tarjuman al-Ashwaq (L'interprete dei desideri)
di Ibn al-Arabi (mistico Sufi)

Per una Pasqua di pace

martedì 19 aprile 2011

Counseling e il discorso del re

Chi non ha mai avuto paura di parlare in pubblico? Il Duca di York, futuro re d'Inghilterra era addirittura terrorizzato: la sua balbuzie gli impediva di aprire bocca e gli attacchi di panico peggioravano la situazione rendendolo incapace di fronteggiare anche il solo microfono della radio.

Dopo numerosi tentativi fallimentari il Duca approda, grazie alla moglie, ad uno strampalato australiano, Lionel Logue, che ha la fama di aver aiutato molte persone a riprendersi dagli shock linguistici che la guerra aveva causato loro. non è un vero dottore e la sua "terapia" non è per niente ortodossa. Lionel riesce ad infondere sicurezza e coraggio al giovane Duca nel giorno della sua incoronazione, ma soprattutto quendo deve, lui per primo, rassicurare la nazione nel momento dell sua entrata nel secondo conflitto mondiale.

Quello di cui vi sto parlando è il film "Il discorso del re", meritato vincitore agli Oscar di quest'anno; la storia di un uomo che per un suo problema congenito non vuole andare incontro al suo destino di diventare re. 

Non mi occupo di balbuzie, ma spesso negli incontri di counseling ho modo di avvicinare persone che odiano parlare in pubblico, fanno fatica a relazionarsi o non accettano, evitandolo a priori, ogni contatto con gli altri. Spesso il loro problema è legato all’insicurezza o alla voglia di perfezionismo; sta di fatto che quando ritrovano la loro motivazione tutto diventa più facile e anche le parole fluiscono nel modo giusto.
 
Un film sarcastico, divertente e tragico nello stesso tempo.
Un film da vedere per ritrovare il senso di responsabilità al lavoro e in famiglia, ma soprattutto la possibilità di sentirci meglio se riusciamo ad affrontare e superare i nostri problemi anche grazie all'aiuto di chi ha un'alta professionalità accompaganta da un forte "amore" per l'uomo.

domenica 17 aprile 2011

Le parole che ti ho detto: apocalisse

Di fronte al terremoto del Giappone come ad altri eventi disastrosi in cui perdono la vita molte persone siamo abituati ad usare questo termine.
Anche in azienda si parla di apocalisse quando le cose vanno così male da perderne il controllo e non riuscire a governare le situazioni: imminente il fallimento totale.

In realtà la parola apocalisse deriva dal greco ἀποκάλυψις (apokalypsis), composto di apó "separazione"e kalýptein "nascosto", dunque significa togliere qualcosa che copre, fare una scoperta.
Quindi niente di devastante forse perché "togliendo tutto" l'uomo si ritrova nudo con se stesso ad affrontare con fatica la realtà.

Come per la parola crisi, l'insegnamento non è del tutto negativo: il fatto è che per fare crescere qualcosa bisogna sradicare, eliminare, preparare il terreno a volte con energia. Quindi fare "apocalissi" alla fine significa scoprire gli insegnamenti per il futuro e ricominciare.

giovedì 14 aprile 2011

Pensiero del fine settimana

"Un uomo viveva ai margini di una strada e vendeva hotdog presso una bancarella allestita vicino alla sua abitazione. L'uomo era sordo e quindi non possedeva una radio, inoltre la sua vista, che con il passare del tempo si era notevolmente indebolita, non gli permetteva di leggere i giornali. Una cosa però era certa: l'uomo vendeva degli squisiti hotdog.

Lungo la strada aveva sistemato dei cartelloni pubblicitari per promuovere la sua attività, ponendo in evidenza la squisitezza degli hotdog che preparava. Con grande entusiasmo gridava ai passanti: "Signore e signori, venite a provare i miei succulenti hotdog!" e i passanti correvano a comprarli. La sua attività era così fiorente che l'uomo dovette procurarsi scorte aggiuntive di pane e salsicce per poter soddisfare i tanti clienti. 
Nonostante la fatica del lavoro l'uomo era soddisfatto e felice. Si procurò persino un fornello più potente per soddisfare la gran richiesta di hotdog e per far prosperare il commercio.

Poichè il lavoro era tanto e da solo non riusciva a farvi fronte, dovette chiamare suo figlio in aiuto, il quale studiava all'università. Ma quest'ultimo, anzichè incoraggiare il padre nella sua attività, prese a dissuaderlo: "Ma papà, è vero che tu non ascolti la radio nè leggi i giornali, ma ti assicuro che gli esperti prevedono un'ondata di recessione. La situazione internazionale è preoccupante e quella nazionale, poi, è perfino peggiore".

Naturalmente le notizie assai poco allegre ricevute dal figlio non mancarono di mettere in allarme il padre che formulò la seguente riflessione: "Dopotutto, mio figlio ha frequentato l'università, ascolta la radio e legge i giornali, sa come gira il mondo, immagino che abbia ragione lui".

L'uomo si affrettò a ridurre le ordinazioni di pane e salsicce, rimosse i cartelloni pubblicitari e si allontanò persino da quella strategica posizione lungo la strada da dove aveva sempre venduto i suoi hotdog. Ben presto le vendite subirono un drastico calo.
"Avevi ragione figlio mio, siamo entrati davvero in un grave periodo di recessione".

dedicato a chi...crede nella crisi e credendoci la fomenta...

martedì 12 aprile 2011

Counseling e Regola benedettina 2

Come vi avevo già anticipato Marco Mozzoni di BrainFactor, incuriosito da Abbey Programme e dalla mia sperimentazione su come applico nell'ambito del Counseling la Regola benedettina, mi ha chiesto di pubblicare una serie di articoli.
Qui trovate il secondo della serie dal titolo: "Counseling e Regola Benedettina: l'attenzione, in quiete... "
Clicca qui per leggere l'articolo.

domenica 10 aprile 2011

Lavoro "nero"

Lo dice la Camera di Commercio di Milano su indicazione di Infocamere, sono ben l'8% in più dello scorso anno. 
Chi sono? Sono gli imprenditori "immigrati", persone in regola con le leggi, che aprono in Italia un'attività imprenditoriale.

Accanto a situazioni ormai note come commercializzazione di tappeti, internet point, società di trasferimento valori all'estero e interpreti, le aree occupate da imprenditori extracomunitari arrivano anche alla produzione di tessili, abbigliamento, calzature oppure aprono cooperative edili nelle quali, a loro volta, lavorano come dipendenti sempre molti extracomunitari e non solo.

La situazione non mi allarma, anzi mi fa riflettere su una società in mutamento dove è inevitabile la plurietnicità (l'America insegna). Quindi nulla di strano se il tuo datore di lavoro può essere pakistano o marocchino, l'importante è avere un lavoro, regolarmente pagato e legalmente inquadrato: se è vero che il colore della pelle può essere diverso, quello dei soldi non lo è mai (e qui lo dico in termini buoni) soprattutto di questi tempi.

giovedì 7 aprile 2011

Pensiero del fine settimana

Racconta una storia araba, che due amici camminavano nel deserto.
In qualche momento del viaggio cominciarono a discutere, ed un amico diede uno schiaffo all'altro. Addolorato, ma senza dire nulla, l'amico che ricevette lo schiaffo scrisse nella sabbia: “Il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo”.

Continuarono a camminare finchè trovarono un'oasi dove decisero di fare un bagno. L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma il suo amico lo salvò. Dopo essersi ripreso, scrisse su una pietra: “Il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita”.

L'amico che aveva dato lo schiaffo e aveva salvato il suo migliore amico domandò: “Quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia, e adesso lo fai su una pietra. Perché?”.
L'altro amico rispose: “Quando qualcuno ci ferisce è bene scriverlo nella sabbia, dove i venti del perdono possano cancellarlo, ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, è meglio inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo”.

lunedì 4 aprile 2011

Abbey Programme: una mia riflessione

Al termine di Abbey Programme le persone mi scrivono sempre com'è andato il corso e cosa portano a casa. Questa volta voglio anch'io rendervi partecipi di una mia riflessione personale. Quello che mi ha colpisce sempre con Abbey Programme, nell'ultimo corso come nei precedenti, è come le persone passino, in breve tempo, da una sensazione di estraneità nei confronti del monastero a una posizione di partecipazione attiva .

Condividere i pasti, il lavoro manuale e, chi vuole, la preghiera lascia un segno indelebile: è un fare qualcosa per un mondo apparentemente lontano ma che dopo il corso diventa parte integrante del proprio io. Per questo molti ritornano: per risentirsi per qualche giorno "a casa" con se stessi, con abitudini diverse e soprattutto con compagni di viaggio vecchi e nuovi con i quali condividere la presenza e le esperienze senza sentirsi in competizione, senza sentirsi giudicati. Ed è per questo che sono sempre più convinto dell'efficacia di Abbey Programme: sradicare convinzioni e pregiudizi per imparare ad assaporare lo spirito di sentirsi liberi. E quando lo provi è tuo per sempre.

venerdì 1 aprile 2011

Pensiero del fine settimana

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva uscire dal pozzo. L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi.

Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.

Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo.
Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino.

Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente.

Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide. Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo tutti videro come l'asino riuscì ad arrivare fino all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando.