giovedì 30 giugno 2011

Pensiero del fine settimana

"Ed è bene che sappiate: 
la fonte nascosta della vostra anima 
dovrà necessariamente effondersi 
e fluire mormorando verso il mare".

martedì 28 giugno 2011

SuperQuark compie 30 anni

Tutti conosciamo la trasmissione televisiva SuperQuark magistralmente ideata e condotta da Piero Angela che ho avuto l'onore di conoscere personalmente.
Credo che in Italia non esista persona che almeno una volta non abbia visto una puntata della trasmissione.
Bene, quest’anno è il 30° anniversario di SuperQuark. 

Sono stati 30 anni di divulgazione scientifica, tecnologica, naturalistica, alimentare, umanistica di alto livello ma alla portata di tutti. Così anche senza le necessarie conoscenze tutti abbiamo potuto viaggiare tra pianeti e cellule, animali selvaggi e saperi dell’uomo capendone senso e significati, meccanismi e segreti. Grazie a Piero Angela e alla sua equipe (come non ricordare il simpaticissimo prof. Cannella e le sue rubriche alimentari) ora abbiamo una visione della vita più ampia, più profonda che prima era riservata ai soli specialisti. 

Mi piace anche pensare che esistano ingegneri, medici, fisici o naturalisti che abbiano scoperto la loro "vocazione scientifica" guardando una puntata di SuperQuark con quell’uomo sempre elegante e signorile che spiega con parole semplici ed efficaci i misteri del cosmo o l'ultima scoperta su Leonardo da Vinci.

Grazie Piero per questi 30 anni di seria e serena divulgazione, tutti noi ti dobbiamo molto e non vediamo l'ora di vedere cosa combinerai negli anni a venire...

domenica 26 giugno 2011

Le parole che ti ho detto: speranza

Tutti abbiamo bisogno di sperare, soprattutto in questi tempi. Anche lo spirito più razionale di questa terra alla fine ritrova in sé la forza di andare avanti proiettando nel futuro piani di azione e di risoluzione di problemi: questo è sperare.

Nulla è impossibile con la speranza: è attraverso questa forza che creiamo e dirigiamo le nostre attenzioni verso nuove prospettive. Ma come costruire la speranza? 

Innanzitutto bisogna avere una meta da raggiungere. Sapere dove vogliamo arrivare aiuta a realizzarlo e aumenta le possibilità di riuscirci.
Sperare è reagire alle situazioni e voler costruire il cambiamento per trasformarci da quello che siamo in quello che saremo.

Tutti i grandi uomini della storia hanno fatto della speranza il loro punto di forza per realizzare ideali e infondere voglia di cambiamento. Reuven Feuerstein sosteneva sempre "Sta sicuro, c'è speranza!"; niente può essere fatto senza la speranza.

giovedì 23 giugno 2011

Pensiero del fine settimana

"Nessuna impresa che dipenda, per il suo successo, dal pagare i suoi lavoratori meno di quanto serva loro per vivere ha diritto di sopravvivere in questo Paese". 


Questo "pensiero del fine settimana" mi è stato suggerito dall'amico e collega Massimo Ferrario che ringrazio.

martedì 21 giugno 2011

Hotel Patria: la TV di qualità

È un progetto ambizioso, ma allo stesso tempo semplice, quello che si propone Mario Calabresi (direttore de “La Stampa” e noto giornalista) nel suo Hotel Patria in onda su Rai 3 per quattro lunedì: parlare di storie normali, di gente normale e di fatti che a tutti potrebbero succedere, ma che in un certo qual modo sono straordinari.

“Passione, Coraggio, Amore, Talento” sono i temi su cui si articoleranno le trasmissioni, qualche ospite “famoso”, ma soprattutto la parola agli italiani, quelli che incontri per la strada e che hanno ancora voglia di sperare e credere nelle loro forze e in questo Paese.
 
Ieri sera ho visto la seconda puntata, animata dal cantante Jovanotti e finalmente ho potuto rivedere una televisione fatta di dialogo, di umanità, lontana dalla fossa dei gladiatori dove tutti urlano concitati e il pubblico plaude al più rissoso. E poi, finalmente, un po’ di speranza nel vedere persone normali che ce l’hanno fatta a realizzare i loro ideali avviando una società negli USA o trovando il coraggio di rivendicare i diritti per 5000 morti in un paese. 

È finalmente una ventata di aria fresca che al termine del programma ci lascia con un sorriso e magari una lacrima di commozione (perché è ancora bello vivere le emozioni!): in questo grande albergo chiamato Patria ci si può addormentare pensando che domani è un nuovo giorno per cambiare le cose per rendere più grande questa nostra piccola vita.
 
Hotel Patria è consigliato a tutti ma soprattutto a chi crede che “dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere”: la prossima puntata è lunedì 27 giugno, Rai 3, ore 21:00.
(foto RAI)

domenica 19 giugno 2011

Formatori & falsi profeti

Quella del formatore è una professione strana: apparentemente inutile per molti diventa indispensabile quando emergono problematiche e situazioni che possono essere risolte solo da esperti. 

È un mondo variegato, quello dei formatori: a professionisti con solide esperienze e saperi si affiancano persone improvvisate in cerca di un’identità lavorativa, con una la voglia di imparare a fare questo mestiere o altri con l’intento di fare solo business. 

Insegnare agli altri è un arte antica che richiede esperienza, conoscenze, ma soprattutto capacità di capirsi e di capire: in un mondo in continua evoluzione il trainer e colui che per primo si adatta e poi aiuta gli altri a farlo. 

Spesso chi fa formazione dimentica lo scopo per cui è chiamato o rimane vittima della sua stessa immagine (a volte mi ritrovo a non esserne immune nemmeno io). Nascono allora i protagonismi fatti di presunzione il cui il metro di misura diventa “chi parla” e non “chi ascolta”. 

San Benedetto, nella sua Regola diceva di insegnare sempre con l’esempio e la coerenza, ma rivolgendosi a tutti con umiltà e semplicità. A volte noi formatori dimentichiamo principi ispiratori basilari come questo. 

Quando ciò avviene diventiamo falsi profeti: il mondo che presentiamo e costruiamo è la nostra sola visione e la scientificità degli argomenti che trattiamo si perde nel nostro orgoglio. 

E’ allora che, secondo me, non abbiamo più niente da dire e da dare e dovremmo fare un po’ di sana e doverosa autocritica.

domenica 12 giugno 2011

Le parole che ti ho detto: persona

Per gli antichi l’uomo era strettamente correlato al regno animale e vegetale, ne era parte integrante come era parte del processo evolutivo.
Oggi quando pensiamo alla persona la vediamo sotto altri aspetti: in una buona azienda incomincia ad essere considerata per le sue qualità e capacità. Le prime sono doti più o meno naturali che possediamo e che con il tempo possiamo affinare, le seconde sono le nozioni e ciò che impariamo attraverso le esperienze e gli insegnamenti. A volte capacità e qualità si conciliano altre volte no. 
C’è poi un’altra componente importante dell’essere umano: quella spirituale che è fatta dagli approcci della persona alla vita, alle relazioni e al lavoro che possono cambiare totalmente il suo modo di essere proprio in relazione al suo modo di credere. La persona è quindi qualcosa di profondo, in continua evoluzione, proprio come il cosmo dove vive.

giovedì 9 giugno 2011

martedì 7 giugno 2011

Una cosa alla volta e ben fatta

Mi è ricapitato sotto mano un articolo sul Corriere della Sera uscito un po' di tempo fa che parla della sindrome del multitasking, fare tutto insieme e il più velocemente possibile.

Personalmente, a volte, mi ritrovo costretto a fare più cose contemporaneamente; ma mi accorgo che non è nella mia natura: credo questo sia per indole, ma un grosso contributo a questa mia forma mentis credo sia arrivato dal modo di vivere e lavorare dei benedettini e dall’allenamento tramite le arti marziali.
Imparare a fare una cosa alla volta, ma farla bene, sembra ormai impossibile: le nostre giornate trascorrono sulla sovrapposizione degli impegni che finiscono sempre più con il limitare lo spazio d’azione. Sembra che sia più bravo chi sa destreggiarsi meglio e non chi sa portare a termine con successo gli impegni presi. Come molti potrebbero pensare non è questione di organizzazione né di flessibilità o eccesso di zelo: quello del multitasking, come si evince dall’articolo è una vera e propria sindrome che sfocia in ansia da iperprestazioni, eretismo psichico per non parlare di ansia e stress.

Molte delle persone che si rivolgono a me per gli incontri di counseling dicono di essere dei multitasker e non ne sono per niente soddisfatti perché la qualità della loro vita è pressoché inesistente: il primo campanello di allarme è quando le cose da fare hanno il sopravvento impedendoci la libertà di scegliere.

Una volta ho sentito dire che il maratoneta non pensa mai alla fine della gara, ma al passo successivo che deve fare per poterla vincere.

domenica 5 giugno 2011

Abbey Programme su Start to Business

Vi ho già parlato in un mio precedente post della collaborazione che ho iniziato con il portale svizzero Start to Business (S2B) piattaforma orientata non solo al mercato svizzero, ma a tutto il mondo.

Ora S2B ha avviato una nuova iniziativa, un Magazine che raccoglie le esperienze più significative del portale: tutte le aziende iscritte a S2B lo riceveranno sia in forma elettronica che cartacea: una bella occasione per conoscere idee, nuove possibilità di fare affari o di usufruire di servizi innovativi.
Visto l’interesse delle imprese svizzere, Elena Bulgheroni, caporedattore della rivista mi ha chiesto di partecipare a questa iniziativa scrivendo un breve intervento sul mio metodo Abbey Programme. Qui il link per sfogliare in anteprima il numero zero del Magazine. (a pag 37 trovate Abbey Programme).

venerdì 3 giugno 2011

Pensiero del fine settimana

“Nulla al mondo può sostituire la perseveranza, nemmeno il talento o il genio. Niente di più comune di un genio incompreso, di un uomo di talento che, tuttavia, non ha successo. Nemmeno l’istruzione a volte è sufficiente: il mondo è pieno di persone istruite senza arte né parte. Soltanto la perseveranza e la determinazione ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi”.