domenica 22 luglio 2012

Un crick contro l'arroganza

“Non c'è niente che faccia bene all'anima come l'arroganza punita. 
Sono eventi rarissimi, ma da qualche tempo un po' meno rari di una volta, perché – con la crisi - la gente ha le scatole sempre più piene dei prepotenti”. 

È Paolo Rumiz a parlarcene su “Il Piccolo”  descrivendo il fatto di cui è stato testimone sull’autostrada Milano Bergamo. 
Situazione: intasamento, le auto sono ferme in colonna, tutti sono stanchi, spazientiti e in attesa di ripartire al più presto quando arriva un Suv guidato dal classico arrogante che, sulla corsia d’emergenza, vuole farsi strada a tutti i costi strombazzando a più non posso. Il suo clacson alla fine trova silenzio sotto i colpi decisi del crick di un operaio bergamasco estenuato dal rumore. “Ti sono piaciuto?” è tutto quello che il giustiziere ha da dire dopo aver semi distrutto il cofano del Suv mentre si solleva l’applauso corale degli astanti. 

Non voglio prendere parti, ma detesto l’arroganza come qualsiasi persona “normale”. 

L’arroganza: la incontro nei gruppi di discussione sui social network dove c’è sempre qualcuno che deve dimostrarti il suo valore assalendoti, in chi non rispetta la fila in banca o in posta, non onora le fatture o deve assolutamente darti consigli non richiesti, in chi si fa forte del proprio “grande ego”. 

Forse, se fossi stato su quell’autostrada, non sarei stato zitto nemmeno io… ma non credo sia giusto arrivare al limite. 

Negli incontri di counseling e nella formazione quello della pazienza è un tema ricorrente sul quale lavoro sempre molto. Tuttavia, affinché la pazienza abbia un senso, servono obiettivi identificati, dichiarati e condivisi, percorsi chiari e raggiungibili, risultati che premino durante il percorso. 
Senza di questo è difficile sopportare le situazioni nelle quali l’arroganza la fa da padrone. 
Del resto, come diceva Totò, “ogni limite ha una pazienza”



e per fortuna che questa volta era solo un crick su un clacson di un costoso SUV. 

Ringrazio l’amico Enzo per avermi segnalato l’articolo del Piccolo e vi invito a fare altrettanto se trovate degli spunti interessanti che volete condividere con gli amici del blog qui su formazionezero.

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