martedì 26 marzo 2013

W la noia

"La privazione della noia potrebbe equivalere a un grave impoverimento antropologico…Non è uno stato da combattere ma linfa per la fantasia: ci insegna a scegliere, nell'oceano delle cose, ciò che per noi ha significato".
Lo sostiene la Dr.ssa Belton scienziata inglese di chiara fama che si schiera apertamente contro tutti quei genitori che contendono i loro figli al lento fluire del tempo con ogni possibile attività ludica, sportiva o culturale.
Già Domenico Masi, nel suo libro "La fantasia e la concretezza"faceva un chiaro elogio dell’ "Ozio creativo" quale spazio necessario all'uomo per ritemprarsi e soprattutto per maturare quelle che saranno le scelte cruciali delle sua vita.
A quanto pare la frenesia nella quale siamo tutti immersi e che ci risucchia inesorabilmente come un vortice non fa bene. Un amico psicologo mi faceva notare come spesso le persone, pur di non ascoltarsi e darsi soluzioni, si riempiono l'esistenza di cose da fare, rendendo tutto una corsa contro il tempo. Una corsa che in realtà è una fuga da se stessi e dalla profondità della propria anima.
Allora non ci resta che cogliere gli inviti e trovare e ritagliarci degli spazi adatti a fermarci e, perché no?, ad annoiarci. Del resto se questa noia produce pensiero creativo credo che per affrontare i tempi che corrono ne serva molto:
  • Non disprezziamo i momenti di noia, ma viviamoli come tali e come un lusso
  • Rivalutiamo il tempo: se non sappiamo annoiarci che senso ha correre continuamente?
  • Nella lentezza sviluppiamo la capacità di analizzare, intuire, essere sensibili a ciò che ci circonda
Fermarsi è capire veramente da cosa scappiamo: fissare l'obiettivo da raggiungere è più concreto che ricercarlo in un oceano di cose spesso mal fatte.

Nessun commento: