Spesso
sentiamo parlare di ambizione e, soprattutto di questi tempi, è considerata una
vera e propria molla di propulsione per uscire dalla crisi.
La
parola deriva dal latino “ambitio” parola, a sua volta composta da “ambi” inteso
come "tutte le direzioni", e “itum” participo passato del verbo “eo”
(andare). Si intende quindi, secondo l’etimologia, voler andare dappertutto,
non avere limiti.
L’ambizione
guida i nostri passi in ogni gesto insegnandoci a camminare, scrivere, leggere;
non è quindi da applicarsi solo alle situazioni complesse. Diventa qualcosa di
più intenso quando serve per superare determinate barriere psicologiche o
metodologiche aiutando la persona a raggiungere i suoi obiettivi. A volte
questi sono veramente alti e prevedono sforzi notevoli, una determinazione assoluta
e una dedizione unica.
Un
po’ di ambizione è necessaria per vivere e superare i problemi di ogni giorno,
ma a volte, se eccessiva, diventa una propulsione che spinge ad andare oltre ai
valori base dell’esistenza travolgendo cose e persone, non fermandosi di fronte
a nessuno.
Molti
imprenditori e scienziati grazie alla loro ambizione hanno saputo cambiare i
destini del mondo, ma definirei questa tendenza come “dedizione” proprio perché
il fine non era di tipo personale, ma sociale.
Molti
sono gli ambiziosi, ma alla fine ci si deve sempre scontrare con la realtà, la
capacità di fare e la consapevolezza del conoscere prodotti, processi, regole. Alla fine si spera sempre prevalga l’uomo, il
buon senso, la sua intelligenza affinchè le direzioni da prendere non siano
solo ad appannaggio di pochi, ma di tutti.
1 commento:
L'ambizione ci porta al miglioramento continuo di noi stessi ma deve essere usata per condividere gli obiettivi raggiunti aiutando gli altri a raggiungere le stesse mete. Non deve essere usata per puro egoismo personale a discabito di chi ci sta attorno.
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