lunedì 31 marzo 2014

Il veto sull'olismo


Quello olistico è un mondo molto vasto, spesso contrapposto al modo di pensare e operare dell’ambito scientifico ufficiale, ma è un dato di fatto: sempre più persone deluse dalla scienza tradizionale vi si rivolgono per il loro benessere e per la loro salute.
Ora la famosa Wikipedia per bocca del suo fondatore Jimmy Wales ha liquidato con l’epiteto di “pazzi ciarlatani” la petizione arrivata via Change.org affinché l’enciclopedia online riveda le sue voci che riguardano i trattamenti di cura olistica.
La notizia fa riflettere e mi riporta alla mente quanto le idee di Freud e le sue teorie fossero viste con diffidenza negli ambienti della Vienna del XIX secolo. Oggi come allora episodi di questo genere dimostrano ancora una volta come “il nuovo” possa essere osteggiato per partito preso perché contrario al “pensiero ufficiale”.
Personalmente credo che chi gestisce le informazioni debba permettere uno scambio alla pari, lasciare libera scelta, stimolare a produrre fonti e dati; certo è che la censura non porta a niente soprattutto se mossa da pregiudizi e scetticismo.

3 commenti:

Tiziano ha detto...

molto sommessamente e molto umilmente, senza voler scatenare polemiche, credo che occorra distinguere tra ciò che è scienza, metodo, prova e ciò che non lo è. Purtroppo, gran parte della cosiddetta "medicina alternativa" non ha alcun fondamento scientifico. Tutto qui.

paolo g bianchi ha detto...

@Tiziano
certo, sono concorde con te e ne sono ampiamente consapevole, ma credo che questo atteggiamento danneggi, a monte, anche chi opera nel campo olistico, in modo serio utilizzando strumenti e misurazioni "scientifici", verificandondosi in modo costante con professionisti della "scienza" disposti al dialogo, facendone insomma una "disciplina" e non un gioco.
del resto fino a qualche anno fa anche l'agopuntura era considerata cosa da stregoni...oggi molti medici di base la praticano. Credo che la differenza come sempre siano le persone e i metodi, ma i bavagli "a monte" servono solo a faorire chi pratica in modo poco ortodosso. E credo anche che sia un diritto di chi pratica discipline olistiche in modo serio avvalersi dei mezzi d'informazione come abbia il dovere di utilizzarli per denunciare le ciarlatanerie.
Grazie per il confronto.

Maria Pia I ha detto...

Premesso che occorre distinguere tra ciarlatani e ricercatori, ancorchè scienziati, occorre dire che anche la medicina alternativa ha da tempo integrato rigorosi protocolli di verifica tant'è che alcune cosiddette tecniche considerate di confine, tipo l'agopuntura nella medicina cinese, di fatto sono divenute strumenti alternativi adottati dagli stessi operatori sanitari accreditati, come giustamente fa notare Paolo G Bianchi. Detto questo faccio presente che il termine "olismo" è di fatto stato introdotto a pieno titolo, seppur talvolta con accezioni imprecise, nei seminari/workshop di Telemedicina nonché nelle schede divulgate dalla commissione europea a proposito dei finanziamenti rivolti ai settori di tipo Healthcare e E-Health. Sarebbe appena il caso, pertanto, di operare in questo ambito nella direzione di un interesse primario soggettivo e collettivo che è la salute dell'individuo, a prescindere che essa sia conseguita con rimedi allopatici tradizionali piuttosto che rimedi olistici INTEGRATIVI. I sistemi sanitari nazionali sono al collasso economico a causa dell'incremento costante di patologie gravi e croniche. Si fosse prestata maggiore attenzione in passato, per esempio, allo stile di vita e all'alimentazione tante patologie cosiddette dismetaboliche sarebbero state opportunamente tenute sotto controllo non solo attraverso la terapia farmaceutica. Ebbene il principio "olistico" che sottende la cura tiene conto anche di queste variabili ambientali oggi considerate dalla medicina ufficiale imprescindibili. L'orientamento clinico più diffuso oggi, possiamo dire e per fortuna, è rivolto all'integrazione tra i metodi di cura piuttosto che all'esclusione di un metodo in favore dell'altro.