“Si
chiama astroturfing, ed è uno dei reati più difficili da scovare. È
direttamente collegato al marketing, e in sostanza è composto da una serie di
azioni ingannevoli che tendono a creare un'opinione positiva (o negativa)
rispetto a un prodotto”. (qui l'articolo del Sole 24Ore).
La
rete ormai ci mette tutto su un piatto d'argento e prima di acquistare
qualsiasi bene o servizio ci affidiamo ciecamente a quanto leggiamo su
internet: la reputazione che si crea intorno a quel professionista o a quel
prodotto è fondamentale. E fin qui tutto bene se le recensioni fossero
veritiere e verificabili. Ma a quanto pare non è sempre così e, oltre al solito
sciocco a cui non stai simpatico o allo sprovveduto che non capendo ti ricopre
di insulti, ci sono persone che di mestiere, a pagamento, creano false
recensioni che possono intaccare la reputazione di altri, sconsigliare
l’acquisto di un prodotto o il soggiorno in quel determinato albergo.
A
quanto pare è un fenomeno diffuso che colpisce tutti i settori: dalla politica
all'economia, dal benessere alla grande distribuzione.
La
"reputazione" ai tempi di internet si basa sull'opinione di tutti, ma
attenzione agli “influencer” che possono pilotare gusti, acquisti, opinioni,
azioni.
L’atteggiamento
migliore, come sempre, è di consapevolezza, di confronto e di buon senso…forse
oggi merci un po’ rare.
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