Il ritorno dei mostri
Nel passato i mostri avevano corpi giganteschi, ali di pipistrello, fauci insanguinate. Oggi sono ben differenti, abitano i nostri pensieri, si annidano negli algoritmi. Il mostro, figura antica e archetipica, non è mai scomparso: si è solo trasformato. Scrive Umberto Eco: «Il mostro ci guarda dallo specchio, e noi fingiamo di non vederlo». Quali sono i nostri mostri contemporanei? Invisibili, sociali, interiori…
Il mostro dell’ansia e dell’ipercontrollo. Viviamo in un tempo dominato dalla prestazione. L’ansia è diventata una patologia sociale. Come scrive Byung-Chul Han in La società della stanchezza (2010): «La libertà oggi prende la forma della prestazione, e la pressione della libertà di potercela fare ci schiaccia». Il bisogno di controllo, anche sul corpo e sulle emozioni, genera un mostro fatto di insonnia, attacchi di panico, dipendenza da psicofarmaci. La medicina cinese lo descrive come squilibrio dello Shen, il "cuore-mente" che perde la sua quiete.
Il mostro dell’indifferenza. In Le notti bianche, Dostoevskij racconta la solitudine come una nebbia che avvolge l'anima. Oggi la chiamiamo indifferenza. Hannah Arendt, nel descrivere la "banalità del male", ci ricorda che è l'incapacità di sentire l'altro che genera i crimini più grandi. Questo mostro cresce nell'individualismo esasperato, nell'incapacità di provare empatia.
La medicina orientale direbbe che il Qi del Cuore è bloccato: non riesce a fluire verso l'esterno.
Il mostro dell'infodemia. L'essere umano non è fatto per contenere 10.000 stimoli al giorno. L'infodemia — termine coniato dall'OMS durante la pandemia — descrive la sovrabbondanza di informazioni, spesso contraddittorie, che confonde e paralizza (a volte creata ad hoc proprio per disorientare e gestirne la situazione). Il filosofo Edgar Morin lo chiama "rumore cognitivo". Questo mostro annebbia il pensiero critico e genera sfiducia.
Il Fegato, organo legato alla chiarezza e alla visione in MTC, ne risente profondamente.
Il mostro del culto dell'immagine. La società dello spettacolo, come profetizzato da Guy Debord, ha vinto. Siamo diventati spettatori di noi stessi. L’immagine vale più della sostanza. In Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde anticipa questa tragedia: la bellezza esteriore nasconde una corruzione interiore. Il mostro del narcisismo (da non confondere con l’eleganza) dilaga, alimentato dai social.
La Medicina Tradizionale Cinese lo vede come un eccesso di Fuoco del Cuore che consuma la radice dello Yin.
Il mostro della disumanizzazione. Ridurre l'altro a funzione — paziente, cliente, utente — è un modo per non sentire la responsabilità dell'incontro. Il sociologo Zygmunt Bauman parla di "relazioni liquide", prive di profondità e durata. Il mostro della disumanizzazione è il prodotto di un sistema che privilegia l'efficienza all'essere.
La MTC ricorda che il sistema della Milza-Pancreas governa la capacità di nutrire e di sentirsi nutriti: quando questa funzione crolla, ci si svuota.
Il mostro della paura del cambiamento. Cambiare spaventa. Anche il dolore noto è preferibile all’ignoto. In Essere e tempo, Heidegger scrive che l’uomo autentico deve avere il coraggio di "essere-per-la-morte", cioè abbracciare il cambiamento radicale dell’esistenza. Questo mostro paralizza e immobilizza.
I Reni, sede della Volontà (Zhi), sono in MTC gli organi più colpiti da questo tipo di paura.
Il mostro del vuoto di senso. La più grande malattia del nostro tempo è il nichilismo. Nietzsche lo aveva annunciato: «Dio è morto. E noi lo abbiamo ucciso». Senza fondamento spirituale, la vita diventa prestazione e consumo. Viktor Frankl, sopravvissuto ad Auschwitz, fonda la logoterapia per rispondere a questo vuoto: «L'uomo è un essere in cerca di senso».
Questo mostro lacera il nostro Shen e disconnette le nostre radici spirituali.
Il mostro della solitudine digitale. Mai così connessi, mai così soli. Sherry Turkle, nel suo Insieme ma soli, descrive un mondo in cui i legami virtuali hanno sostituito le relazioni reali. Il mostro della solitudine digitale ci fa dimenticare il valore della presenza. I Polmoni, in MTC, governano la connessione con il Cielo e con gli altri: il loro Qi si indebolisce quando la tristezza e l'isolamento diventano cronici.
Il mostro dell'accelerazione. Viviamo in una corsa continua. Rosa, nel suo libro Accelerazione e alienazione, parla di una società dove il tempo è sempre insufficiente. Questo mostro impedisce la contemplazione, il riposo, la lentezza.
La medicina cinese insegna il valore del ritmo naturale: ogni organo ha il suo tempo. Violare questa armonia significa ammalarsi.
Il mostro della separazione mente-corpo-spirito. Il paradigma medico moderno ha separato ciò che era unito. Il corpo viene curato, la mente medicalizzata, lo spirito ignorato. Questo mostro è la radice di molte patologie croniche. Come affermava Ippocrate: «Prima di curare qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare».
La medicina cinese, così come molte tradizioni orientali, lavora per ricucire questa frattura.
Non servono eroi armati o nuovi eroi che con i relativi miti e leggende distruggano con lance infuocate i mostri. Servono esseri umani più consapevoli. Serve la capacità di guardare il mostro, di ascoltarne il linguaggio. Come nel Viaggio dell’Eroe di Joseph Campbell, il mostro è sempre un messaggero. Solo attraversandolo si può rinascere. Serve una chiamata generale al risveglio: la medicina del futuro sarà quella che integra corpo, mente e spirito.
Serve una medicina che sappia riconoscere i mostri, per trasformarli in maestri o almeno in lezioni da cui imparare
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
- Han, Byung-Chul. La società della stanchezza. Nottetempo, 2021.
- Turkle, Sherry. Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri. Codice Edizioni, 2020.
- Rosa, Hartmut. Accelerazione e alienazione. Einaudi, 2021.
- Morin, Edgar. Cambiamo via. Le 15 lezioni del coronavirus. Raffaello Cortina, 2020.
- Frankl, Viktor E. Alla ricerca di un significato della vita. FrancoAngeli, 2021.
- Arendt, Hannah. La banalità del male. Feltrinelli, ristampa 2022.
- Nietzsche, Friedrich. La gaia scienza. Mondadori, ristampa critica 2021.
- Bauman, Zygmunt. Amore liquido. Laterza, 2020.
- Campbell, Joseph. L'eroe dai mille volti. Lindau, 2023.
- Capra, Fritjof. Salute e guarigione: una visione sistemica. Aboca, 2022.
- Volpato, Chiara. Deumanizzazione. Laterza, 2023.
- Benedetti, Fabrizio. Placebo. La medicina della parola. Carocci, 2021.
- Marchand, Dominique. La medicina cinese al femminile. Tecniche Nuove, 2020.
- Sun Simiao. Prescrizioni di mille ducati. Ed. You Feng, ristampa 2021.
- Eco, Umberto. Sulla letteratura. Bompiani, ristampa 2022.
2 commenti:
I nuovi mostri forse spaventano di più di quelli del passato....
effettivamente, soprattutto perchè non sono mai facilmente identificabili
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