Il fastidio come messaggio, secondo la Medicina
Tradizionale Cinese
C’è qualcosa di grottesco e sublime nell’essere disturbati da un insetto notturno mentre si cerca il sonno, il silenzio, o la pace.
La Medicina Tradizionale Cinese, con la sua attenzione al
gesto minimo, al sintomo che si fa simbolo ci invita a leggere ciò che punge
come una soglia.
Le zanzare proliferano dove tutto ristagna: acqua, aria, calore.
Nella visione energetica della medicina cinese, anche il corpo può diventare
luogo di ristagno: pensieri che non scorrono, emozioni non elaborate, sudore
che non evapora, parole mai dette.
Umidità e Calore, così si chiamano due dei principali fattori patogeni esterni che, spesso, diventano interni.
Non c'è bisogno di una palude per attrarre ciò che punge: secondo la MTC basta
una “interiorità” congestionata, un cuore in piena estate, un respiro che non
affonda.
La puntura di zanzara è rossore, gonfiore, calore, irritazione.
Ma in MTC, la pelle non è solo barriera: è soglia sottile tra ciò che si vede e ciò che si sente.
Una pelle iper-reattiva può rivelare una coscienza
sovraesposta. Una tensione profonda che affiora alla superficie.
Anche un prurito può diventare rituale ossessivo e trasformarsi poi in pensiero circolare che si manifesta nel corpo: una ferita minuscola, ma senza "poi".
Non tutti vengono punti allo stesso modo.
Alcune scuole orientali parlano di campo energetico. Di karma. Di attrazione sottile.
Come se l’insetto sapesse dove trovare un’apertura. Come se fosse richiamato da
qualcosa che ancora non è stato guardato.
Là dove punge, c’è qualcosa che pulsa.
Non è mai solo pelle. È un invito alla consapevolezza.
Il corpo, nella visione della MTC, non è una macchina da riparare ma un paesaggio che riflette l’ambiente. Se l’aria è carica, se l’acqua ristagna, se il mondo si scalda, anche il corpo risponde.
In questo senso, non sono nemiche, anzi sono rivelatrici di clima, di squilibrio, di presenza.
Una zanzara disturba il sonno.
Un fastidio minuscolo ci rende inquieti, fragili, umani.
Eppure, anche in quel gesto primitivo — grattarsi, rigirarsi, imprecare — si nasconde una domanda.
La Medicina Tradizionale Cinese non risponde, ma ascolta e ci insegna a fare lo stesso.
La prossima volta che il prurito ci sveglia, forse non è
solo il corpo a essere stato punto, forse è l’interiorità; e sta chiamando.
In un mondo che corre, a volte è solo ciò che punge a fermarci. Non per ferirci, ma per farci rientrare nella pelle.
E se senti che anche in te qualcosa punge — dentro o fuori —
puoi fermarti.
Puoi venirmi a trovare.
Nel mio studio, tra respiro, ascolto e antiche mappe cinesi, traduciamo insieme
il fastidio in direzione.
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