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venerdì 13 giugno 2025

LA PACE IN MTC

 


La pace mai avuta. Riflessioni sulla guerra e sull'armonia secondo la Medicina Tradizionale Cinese

 

"La guerra non si può umanizzare. Si può solo abolire." — Albert Einstein

 

"Beati i costruttori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio." — Vangelo secondo Matteo, 5,9

 

Nell'arco di oltre 3500 anni di storia documentata, gli esseri umani hanno conosciuto più spesso la guerra che la pace. Gli studi storici dimostrano che i periodi di cessazione dei conflitti armati sono stati brevi, e quasi mai estesi a tutto il globo. Nonostante le epoche apparentemente pacifiche, la violenza strutturale, i conflitti culturali, le disuguaglianze e l'oppressione hanno continuato a germogliare sotto la superficie.

 

Ma se la pace storica sembra essere un'utopia, è possibile che vi sia una pace di altro genere, più profonda, più intima? In questo senso, la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) offre uno spunto inedito: la pace come equilibrio, come armonia dinamica tra forze opposte.

 

Il pensiero cinese non concepisce la pace come assenza, ma come presenza di equilibrio. Il dualismo dinamico di Yin e Yang non mira a eliminare una parte in favore dell'altra, ma a mantenere una relazione fluida e vitale tra le polarità. 

 

Come scrive Laozi nel Dao De Jing, "Conoscere l'armonia significa essere eterni."

 

La pace non è quindi immobilità, ma danza tra le tensioni: il giorno e la notte, l'espansione e la ritrazione, l'acqua e il fuoco. Come nella fisiologia umana, così nella geopolitica: dove lo Yin e lo Yang si combattono senza ascolto reciproco, sorge la malattia, o la guerra.

 

Nella cultura cinese, il termine He () significa "pace", ma anche "armonia". È una qualità relazionale, non uno stato oggettivo. He implica una gestione saggia delle differenze, una capacità di modulazione.

 

Come afferma Confucio nei Dialoghi: "L'uomo nobile cerca l'armonia e non l'uniformità."

 

La pace, allora, non è uniformità imposta, come spesso accade nei sistemi totalitari, ma plurivocità conciliata, coesistenza organica.

 

In MTC, questa idea si riflette nei trattamenti che mirano a ristabilire la circolazione armoniosa del Qi, l'energia vitale.

 

Il Qi è principio animante dell'universo. Scorre nei meridiani del corpo, collega organi, emozioni e funzioni. Quando il Qi è bloccato o eccessivo, compare la malattia. Quando scorre liberamente, vi è salute. La pace, nella visione della MTC, è il fluire libero del Qi, senza ostruzioni.

 

La guerra, al contrario, è una forma di blocco energetico collettivo, dove la rabbia, la paura e la volontà di dominio interrompono il respiro comune.

 

Scrive Zhuangzi: "Il Cielo non parla, ma la sua armonia è perfetta."

 

Ciò che è in equilibrio non ha bisogno di rumore, di dichiarazioni, di schieramenti. Semplicemente è.

 

In MTC, la malattia è spesso espressione di un conflitto interiore. Il Fegato, organo legato alla collera, quando si congestiona può generare calore e tensione; il Cuore, sede dello Shen (mente/spirito), se disturbato dalla gioia euforica o dalla tristezza, può generare ansia o disturbi del sonno.

 

La pace si costruisce, allora, anche nel piccolo. Con un respiro consapevole, un punto stimolato, un'erba calmante. Si costruisce ogni volta che aiutiamo il Qi a fluire.

 

Come scrive Thich Nhat Hanh: "Non c'è via per la pace, la pace è la via."

 

Forse la Terra non ha mai conosciuto una pace totale. Ma ogni cultura sapienziale ha indicato che è possibile viverla dentro, coltivarla attorno, e soprattutto generarla con gli altri. La Medicina Tradizionale Cinese ci invita a spostare lo sguardo: non cercare la pace come assenza di problemi, ma come presenza cosciente di armonia.

 

E allora, forse, la vera rivoluzione pacifica è cominciare a curare ciò che non è in equilibrio. Nel corpo, nel cuore, nella polis…

 

Bibliografia essenziale:

  • Kaptchuk, T.J. The Web That Has No Weaver: Understanding Chinese Medicine. McGraw-Hill, 2021.
  • Unschuld, P.U. Medicine in China: A History of Ideas. University of California Press, 2022.
  • Laozi, Dao De Jing (varie edizioni).
  • Zhuangzi, Il vero classico del vuoto perfetto (a cura di A. L. Santangelo), Adelphi, 2023.
  • Thich Nhat Hanh, La pace è ogni passo, Garzanti, 2021.
  • Confucio, I dialoghi, Einaudi, 2020.
  • Needham, J. Science and Civilisation in China, Vol. 6, Cambridge University Press, 2020.
  • Shen, Y. Traditional Chinese Medicine: Heritage and Adaptation, Springer, 2023.
  • Yu, M. Harmony and Conflict in Chinese Philosophy, Routledge, 2021.
  • Bensky, D., Gamble, A. Materia Medica Cinese, Eastland Press, 2021.

mercoledì 9 marzo 2022

PACE - GIOVANNI XXIII

 


"Noi ricordiamo a questo proposito i gravi doveri di coloro che hanno la responsabilità del potere. E aggiungiamo: "Con la mano sulla coscienza, che ascoltino il grido angoscioso che, da tutti i punti della terra, dai bambini innocenti agli anziani, dalle persone alle comunità, sale verso il cielo: pace! pace!".

Noi rinnoviamo oggi questa solenne implorazione. Noi supplichiamo tutti i governanti a non restare sordi a questo grido dell'umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace. Eviteranno così al mondo gli orrori di una guerra, di cui non si può prevedere quali saranno le terribili conseguenze.

Che continuino a trattare, perché questa attitudine leale e aperta è una grande testimonianza per la coscienza di ognuno e davanti alla storia. 

Promuovere, favorire, accettare i dialoghi, a tutti i livelli e in ogni tempo, è una regola di saggezza e di prudenza che attira la benedizione del cielo e della terra.

Che tutti i nostri figli, che tutti coloro che sono segnati dal sigillo del battesimo e nutriti dalla speranza cristiana, infine che tutti coloro che sono uniti a noi per la fede in Dio, uniscano le loro preghiere alla nostra per ottenere dal cielo il dono della pace: di una pace che non sarà vera e duratura se non si baserà sulla giustizia e l'uguaglianza.

Che a tutti gli artigiani di questa pace, a tutti coloro che con cuore sincero lavorano per il vero bene degli uomini, vada la grande benedizione che Noi accordiamo loro con amore al nome di Colui che ha voluto essere chiamato "Principe della pace".

Appello alla pace - crisi di Cuba 1962 - Giovanni XXIII

La cultura della pace parte sempre da noi stessi, da come affrontiamo i nostri conflitti interiori ed esteriori e da come sappiamo vivere l'importanza del "costruire" dove altri "demoliscono" e "perdonare" dove altri creano solo odio e divisione anche sulle vicende più banali pensando solo ai loro egoismi.

P.S. PER DOVERE DI CRONACA PRECISO CHE l'immagine di Victor Hesse (https://unsplash.com/) non si riferisce nè all'attuale nè agli altri conflitti in corso.